Appena riesco a calmarmi esco dalla camera per andare in bagno a darmi una sciacquata alla faccia
Mio padre é in soggiorno che sta leggendo un libro
Gli passo davanti
<dove vai?> mi chiede
<un attimo in bagno> tiro su col naso
<non prima di avermi spiegato cosa é successo> Posa il libro
<di cosa?> faccio finta di non sapere di cosa sta parlando
<di cosa? Beh del perché stai piangendo per iniziare>
<niente una cazzata> faccio per andarmene
<no, resta qui, "niente una cazzata" non é una risposta> mi dice severamente
Vede la mia faccia sul punto di riniziare a piangere <senti...non voglio mettermi in mezzo alle tue cose, voglio solo capire cosa ti fa stare così male, sono tuo papà, puoi fidarti di me>
<papà ti arrabbieresti con me...non capiresti> una lacrima mi riga il viso
<perché dovrei?>
<no papà non posso dirtelo adesso> dico prima di iniziare ad andare verso il bagno
<Kylian Mbappe...credi che non lo sappia? Avrei preferito che me lo dicessi tu però...>
Mi blocco e mi rigiro <cosa?>
<Kylian Mbappe> ripete <é da un po' che lo sospetto ma oggi ho avuto la conferma>
<hai origliato vero?>
Sospira <no Meli, stavo leggendo e ti ho sentito urlare dalla camera, piangere davvero disperatamente, e hai detto il suo nome, più volte>
Inizio a piangere <papà io...>
<lo so perché non me lo hai detto, te l'ho detto io di non frequentare quelli della squadra> si avvicina a me e mi abbraccia
<io avevo paura di dirtelo> singhiozzo
<ok non importa, sono un po' arrabbiato con te ma per adesso non importa>
<é tutto finito intanto, non ti devi più preoccupare>
Si stacca e sospira <non mi sono fatto capire bene io...non era ler cattiveria, ma sai perché ti ho detto di non frequentare calciatori?>
Scuoto la testa
<perché primo la maggior parte dei ragazzi sono troppo grandi, ma non é il caso di Kylian> sdrammatizza un pochino
<e poi perché c'ho vissuto e ci vivo nell'ambiente del calcio, so come sono i calciatori>
<anche tu eri un calciatore>
<lo so, ma un tempo era diverso, ti spiego, vedo questi ragazzi tutti i giorni, non sono ragazzi "normali", il loro successo é a livello mondiale, gli allenamenti sono pesanti e faticosi a volte' sono pressati in campo e in più non possono fare tutto quello che vogliono perché l'attenzione mediatica é tutta su di loro, perciò spesso é difficile per loro controllare le proprie emozioni per tutta questa pressione, e persone come Kylian di 21 anni devono ancora imparare bene a farlo, non sono pronti secondo me>
<lo stai difendendo?>
<no, ti sto spiegando perché vorrei che frequentassi persone più "normali", piu terra terra>
<tu papà non capisci, non é questione di fama, é un pezzo di merda e basta, non sono tutti come lui>
<lo so, siediti qui e raccontami cos'è successo>
<mi ha fatto credere che poteva essere qualcosa di serio quello che avevamo, appena gli ho detto che sarei dovuta tornare in Italia non c'ha capito più niente e...>
<ho capito, che stronzo...mi dispiace tantissimo>
Mi asciugo le lacrime <non importa, tanto adesso dovrò tornare in Italia e finirà tutto qui>
<lascia perdere davvero, non ti merita, anche i più grandi calciatori a volte sono persone piccole piccole, meriti qualcuno che tu sappia rispettare e che sia al tuo livello>
<ora voglio tornare il prima possibile in Italia, non ce la faccio più a stare qui dopo quello che é successo>
<va bene tesoro adesso andiamo a vedere qualche volo per Milano, chiama già la mamma se vuoi così l'avverti>
<si>I giorni successivi sono stati pesanti, non ero più abituata a non sentire e vedere Kylian, ho ripensato tanto a noi, ho pianto tanto, ma sono pronta a lasciare alle spalle tutto questo.
Non si é comportato bene, non si é mai comportato bene alla fine, forse non mi ha mai voluto davvero, forse sono statasolo un divertimento, un'esperienza per lui.
Mio papà ha ragione, non é pronto, forse non é neanche tutta colpa sua ma anche dell'ambiente in cui vive, fatto non é per questo che devo subire io, lra capisco che merito davvero qualcuno di meglio, qualcuno che mi sappia rispettare.
La cosa che mi ha fatto anche tanto riflettere é stato il fatto che non mi ha mai richiamato, mandato un messaggio, niente...non glie ne frega proprio niente vero? Che delusione...
Sono pronta a lasciarmi tutto alle spalle per questo.
Prima di partire pero ho fatto una cosa...
<ei Neymar come stai?>
<ei Meli tutto bene tu? Non ti ho piu visto più al campo questa settimana>
<lo so, é proprio di questo che ti volevo parlare, io ehm, domani parto per l'Italia>
<cosa? Di già?>
<si, é stata una decisione un po' sofferta ma ho bisogno di tornare, domani ho il volo>
<cazzo, non dirmi che é per Kylian, so cos'è successo, ceh almeno so la sua versione>
<la sua versione sarà sicuramente sbagliata, ha tradito la mia fiducia e se n'è fregato, questa é la verità, ma tanto sarei dovuta tornare comunque in Italia, sto solo partendo un po' prima, ho bisogno di tornare e riniziare la mia vita lì, l'università...>
<Meli...non é un bel momento nemmeno per lui>
<non voglio più parlare di lui, ci voglio mettere una pietra sopra>
<caspita, é brutto sentirti dire questa cosa>
<mi dispiace...tu non c'entri nulla quindi mi dispiace cosi tanto, però ei guarda il lato positivo, tra due settimane ci rivedremo in Italia>
<verrai a vedere la partita?>
<si, chissà per quanto non vi vedrò poi, ti saluterò per bene>
<va bene, se vuoi tornare sono felice per te, ci rivedremo, mi mancherai, mancherai a tutti>
<anche tu mi mancherai, come tutta la squadra, siete stata la migliore squadra che mio padre ha mai allenato>
<mamma mia Melissa mi fai emozionare> ridacchia, sorrido
<ah Neymar, dillo a Kylian che me ne sto andando>
<si glie l'avrei detto>
<giusto che lo sappia, sempre che gli interessi>
<gli interessa...>
Non ci credo mi spiace
<vabbe, ciao Neymar>
<ciao Meli>La mattina dopo, dopo colazione mio padre mi accompagna in aeroporto
<bene, hai preso tutto? Nel caso te lo posso spedire comunque>
<si ho ricontrollato più volte, ho preso tutto> gli sorrido
<bene, salutami mamma, ci vediamo presto, ti voglio bene>
<si papà, anche io> lo abbraccioSalgo sull'aereo, due orette di viaggio passate dolorosamente a piangere e a ricordare i bei momenti passati a Parigi, ma sono troppo convinta per tornare indietro.
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better on my own
FanfictionMelissa è una ragazza che si trasferisce a Parigi da suo padre, allenatore di calcio, dopo il divorzio per passare l'estate e staccarsi dall'Italia. Non sa però che quell'estate avrebbe cambiato la sua vita...