provo a chiamare Kylian a casa due volte nei due giorni successivi ma non mi risponde mai, lo odio quando fa così, i suoi cambi d'umore mi fanno impazzire, ma so che è difficile per lui questo momento, però non c'entro io! Mi sto solo preoccupando per lui...
Sono a cena con mio padre
<è buona?> mi chiede riferendosi alla mia frittata
<sisi, l'hai fatta bene>
<comunque Meli volevo dirti una cosa>
<dimmi papà>
<se hai bisogno di qualsiasi cosa ci sono, lo so che sono spesso impegnato con la squadra ma la sera se vuoi parlarmi di qualcosa voglio ascoltarti>
<lo so papà, lo so che ci sei>
<ti sento un po' più distante di prima, non ho ancora capito bene chi frequenti, ti vedo spesso via anche di notte, a volte sembri felice a volte triste, tu forse pensi non le noti queste cose...>
<esco con i miei amici, o con Clara quando c'è, e non so mi succede di essere triste>
<perché sei triste, sono i tuoi amici?>
<nono>
<ma c'entra un ragazzo? Tutto mi fa pensare di si>
<è complicato> gli sorrido
<e chi è questo ragazzo? voglio solo capire con chi ti frequenti...>
<papà, senti...>
mi riesce davvero facile mentirgli
<é un periodo confuso per me>
<sei proprio strana>
<dammi un po' di tempo, devo capire tante cose>
<bah, cosa dovrai capire poi>
<non voglio nasconderti le cose, ma vorrei capirlo anche io se c'è un ragazzo...>
<bah sti ragazzi...appena lo capirai fammi un cenno> dice sarcastico
<si> ridacchio
sono proprio nella merda, totale
mio padre odierà l'idea, lo vede sempre in campo, lo conosce, mi ha detto che non accetta giocatori della squadra, immagino per la troppa vicinanza o perché li vede come dei "puttanieri", essendo stato anche lui un calciatore.il giorno dopo vado a vedere l'allenamento dei ragazzi, mentre fanno riscaldamento sento Neymar urlare <Kylian sei già tornato!>
la squadra si riunisce velocemente attorno a lui che era arrivato dall'ingresso secondario insieme ad un assistente, poi torna velocemente in campo mentre Kylian sale sugli spalti con l'aiuto dell'assistente
guardo prima dove si trova mio padre, ok è girato.
Poi vado incontro a Kylian che stava già venendo verso di me, ha le stampelle e il gesso alla gamba
<ei> lo saluto non nascondendo il mio sorriso, lo abbraccio e mi stringe tra le sue braccia
<come stai?> mi chiede sedendosi, l'assistente si va a sedere poco lontano
<dovrei chiederlo io a te>
<il morale non è al massimo...>
gli faccio un sorriso d'incoraggiamento
<le ho viste le tue chiamate, ma ero davvero demolarizzato ieri, mi spiace>
<stai tranquillo, capisco tutto, quanto dovrai indossare il gesso?>
<due settimane alla fine, poi la riabilitazione e poi ritorno in campo>
<vabe vedi questo tempo come tempo preso per te stesso>
<per me questo è lo scopo delle mie giornate...però si, prenderò un po' di tempo per me>
<anche se ti sei rotto la caviglia sei sempre il calciatore più forte della francia, quello che ha segnato il gol decisivo ai mondiali>
<oh così sto già meglio> ridacchia
<me l'hai ripetuto così tante volte ste cose che ormai le so a memoria, orgoglioso mi dicono>
fa spallucce
Guardo gli altri iniziare a giocare
<come fai a guidare ora che hai la gamba rotta?>
<autista>
<capito>
<non torno a casa però oggi, vado a vedere l'allenamento di mio fratello>
<tu hai un fratello??> Mi volto verso di lui
<pensavo ti fossi documentata su di me, bastava cercare su Google> ghigna
<ma smettila, seriamente, non lo sapevo, e non gioca qui?>
<c'è un altro campetto dove giocano gli under 14, sono cinque minuti di macchina>
<under 14? quanti anni ha tuo fratello?
<12>
<un piccolo Mbappe! Che cosa carina...>
<é una peste quel ragazzino li>
<un po' come te insomma, speriamo non sia narcisista come te almeno>
<dipende se ha imparato bene>
Ridacchio <e come si chiama?>
<Ethan>
<vai spesso a vedere i suoi allenamenti?>
<non molto in realtà, a volte, non ho molta voglia, ma ora che ho la caviglia rotta mi ha detto che non ho scuse>
<ha ragione!>
Torno a guardare i calciatori, mi piacerebbe conoscere suo fratello, chissà com'è...
Kylian sembra leggermi nel pensiero <puoi accompagnarmi se vuoi, sai che noia guardare tutto il tempo da solo>
Mi si illuminano gli occhi <si, sono curiosa di conoscerlo>
Sorride divertito <di solito non mi vede spesso con delle ragazze, però non penso gli dispiacerà>
Sorrido guardando in basso, sta dicendo indirettamente che io sono importante, almeno quanto basta per farmi conoscere suo fratelloL'autista ci lascia davanti al campetto Under 14, non é cosi diverso dal "normale", solo un po' più piccolo.
<Buongiorno Kylian> saluta il ragazzo all'entrata
Arriviamo sugli spalti, Kylian con un po' più di fatica, ma é agile quindi si muove velocemente con le stampelle
<sembra quasi che stai camminando>
<si, finché non inciampo>
<stai attento ai gradini magari>
Mi affaccio agli spalti e vedo dei ragazzini giocare, per gli spalti ci sono delle persone sparse
<giocano praticamente come giocate voi!> noto guardandoli
<grazie> dice sarcastico <se noi giochiamo così faccio prima a ritirarmi>
<beh dai giocano bene, dov'è tuo fratello?>
<aspetta...è il numero 8, laggiù> indica un ragazzino
<é il più veloce e sveglio tra tutti> noto
<te l'ho detto, é una peste> ridacchio
Dopo circa un'oretta i ragazzi finiscono di giocare e si vanno a cambiare
<vieni, scendiamo giù così lo salutiamo quando esce>
<si può?>
<non lo so per gli altri ma io sono io>
<quasi scordavo>
Scendiamo, ma manco il tempo che un uomo, credo l'allenatore della squadra, ci viene incontro, o meglio, va incontro a Kylian
<Kylian! Che bello vederti finalmente>
<Mister!> i due si abbracciano
<ho visto la partita, é stata una bella botta> si riferisce alla sua gamba
<ha fatto male>
<quegli stronzi di Marsiglia...siete venuti per Ethan? Ah approposito piacere Paul, ero il suo allenatore under 14 e Under 16> si rivolge a me
<piacere mio> mi stringe la mano
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better on my own
FanfictionMelissa è una ragazza che si trasferisce a Parigi da suo padre, allenatore di calcio, dopo il divorzio per passare l'estate e staccarsi dall'Italia. Non sa però che quell'estate avrebbe cambiato la sua vita...