Ebbenesì: Daniele pianse, ma pianse come mai aveva fatto in vita sua, siliberò si svuotò completamente da quel senso di oppressione che lotormentava da anni. Voleva rispondere a quel messaggio, ci provò intutti i modi, ma non riusciva neanche a digitare le lettere sullapiccola tastiera del suo telefono. Cacciò un'esclamazione potente,urlò, calciava l'aria, se la prendeva con nessuno e tutti allostesso tempo, finché, sfinito, lasciò cadere a terra il telefono esi portò le mani alla faccia. Sentì un rumore provenire dal pianodi sotto e una serie di mormorii che aumentarono di secondo insecondo. La nonna e la mamma di Daniele fecero irruzione nella suacamera con tanta violenza quanta agitazione
<<Dov'è?Dov'è mio figlio? L'ho sentito, l'ho sentito ti dico!>> fecela madre urlando e ispezionando con lo sguardo la stanza: continuavaa guardare prima verso il ragazzo e poi alla scrivania, poi di nuovoil ragazzo e poi l'armadio, per poi tornare sul ragazzo e così via,ma sembrava non riuscire a vederlo. Nonna Matilda si sedette sulletto proprio sui piedi di Daniele e tristemente diceva:
<<Erocosì sicura che fosse lui! Ne ero sicura!>>
L'uomobarbuto entrò nella stanza dopo le due donne e con viso assonnato emolto irritato guardava la compagna che invano cercava nell'armadiola prova che il figlio fosse tornato a casa.
<<Okay,ora basta! Mi sono stancato di tutto questo trambusto ed esseretristi. Daniele non c'è più, se ne è andato e non tornerà.Mettetevi il cuore in pace e facciamola finita...>> fece lui.
Lindacadde ai piedi dell'armadio sulle ginocchia e con voce fioca e vintarispose:
<<Sì.Hai ragione....torniamo a letto...>>
<<Ehno!>> interruppe Matilda <<Te sarai anche in grado di farcredere a quella poco di buono di Linda che Daniele non c'è più, emagari hai anche ragione: ma una vera madre non si arrenderebbe maial pensiero che il proprio figlio sia morto. IO non mi arrenderei enon mi arrendo.>>
<<Comecon tuo figlio, giusto? Vecchia decrepita. Lo sappiamo tutti che tuofiglio è morto, e anche tu in cuor tuo lo sai.>>fece l'uomo.
<<Etu gli permetti di parlarmi così? Dopo tutto quello che ho fatto perte e per i tuoi figli?>>
<<Qualifigli, Matilda? Quali? Lucrezia? Che mi è stata portata via da quelDio che tu veneri tanto? O Giacomo? Che dopo la scomparsa dellasorella ha fatto le valige e si è arruolato nel corpo dell'esercito,e lì è sparito? O Daniele? Che hanno ucciso senza ritegno e senzavergogna su uno schifo di strada? Quali figli?>> rispose Lindatra un singhiozzo e l'altro, alzando la voce a poco a poco.
<<Lovedi? Se fossi una vera madre non ti arrenderesti. Spereresti finoalla fine che in realtà i tuoi figli siano ancora vivi e li andrestia cercare.>>
<<Sentime donna. Tu dovresti solo stare zitta, visto che figlio haicresciuto: un farabutto che non è stato in grado di fare l'uomoquando avrebbe dovuto.>>riprese il baffuto
<<Nonti permettere di parlare così di mio figlio.>>
<<Ah,giusto! Il tuo caro Saverio: poveretto. Morto anche lui, sicuro!>>
<<Miofiglio e mio nipote non sono morti. Io non mi arrendo. Non miarrenderò mai!>>esclamò l'anziana donna.
L'uomo,stanco e arrabbiato, se ne tornò a letto farfugliando insulti,seguito dalla morosa, che piangeva in silenzio, per evitare diinfastidire ulteriormente l'uomo tutto baffi.
NonnaMatilde rimase lì. Per tutto il tempo Daniele è rimasto lì, con ipiedi sotto al peso della vecchietta, e rispondeva a gran voce aquello che i grandi si dicevano, ma nessuno lo sentiva.
STAI LEGGENDO
Il viaggio nell'oblio
Teen FictionCosa succederebbe se per un motivo sconosciuto la tua esistenza venisse spazzata via all'improvviso? Daniele si ritroverà senza un apparente motivo, a vivere all'Inferno, dove conoscerà alcuni dei personaggi più famosi della letteratura italiana, pr...