CAPITOLO 18

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Allenove e un quarto Annabel entrò nell'ufficio del padre, bella comenon mai e con un sorriso a trentadue denti stampato in faccia. IlSignore delle tenebre alzò immediatamente gli occhi dal computer eammirò la figlia.

<<Seisplendente come non mai figlia mia adorata. E sei anche in perfettoritardo. Mi raccomando divertiti ma stai attenta.>>

<<Certopadre presterò la massima attenzione, come sempre. Adesso vado ofarò troppo tardi. Ah, quasi dimenticavo: Daniele non si sente moltobene, credo che sia triste per via di sua nonna e di tutta lasituazione in generale. Forse è meglio se lo lasciamo stare.>>

<<Sibambina, hai ragione, è meglio lasciarlo in pace, così dapermettergli di metabolizzare il tutto. Anna, quando torni dallafesta passa di qua, così sono tranquillo.>>

<<Vabene, nessun problema, ma credo che prenderò le scale di sicurezzaper rientrare. Non vorrei cadere dai ponti sospesi sul lago di lavadel primo girone.>>

<<Nohai ragione, è meglio così. Buon divertimento.>>

Peruscire Anna prese l'enorme porta di legno e fece il solito percorsofino all'ufficio del fratello.

<<Buonasera Caino, fratello mio adorato, come va? Cosa mi racconti dibello?>> cinguettò Annabel

<<Risparmiamogli zuccheri. Se vuoi qualcosa dillo e basta. Sai che non mi piacechi divaga.>> rispose lui acido senza staccare lo sguardo dalloschermo e battendo delicatamente sulla testiera.

<<Miserve un favore.>> disse lei a bassa voce e porgendogli unfoglietto piegato in quattro.

Cainoguardò un attimo il foglio che la sorella reggeva per poistrapparglielo di mano sbuffando. Dopo aver letto esclamò:

<<Ah!Siete proprio due piccoli delinquenti. Ti rendi conto di cosa mi staichiedendo? Se qualcosa va storto non solo ci andate di mezzo voi due,ma anche io di conseguenza. Non che a me cambi qualcosa, ma a voidue...la sai la punizione per chi viene scoperto alzare il velo.>>

<<Sìlo so bene, sono secoli che me lo ripetete. So ciò che rischio...eso anche cosa costa.>> aggiunse la giovane porgendogli unadelle banconota da cinquanta euro del padre.

<<Tichiedo solo di far finta di non vedere la notifica che qualcuno haalzato il velo.>> chiese lei con voce ferma e senza mai alzarela voce.

<<Edi quante volte stiamo parlando? Insomma. La prima volta posso direche sono andato a prendere un caffè, la seconda che sono andato afumare una sigaretta e la terza che la combinazione delle prime dueha fatto una strana reazione al mio intestino...>>

<<Ela quarta volta dirai che Daniele alle due e tredici minuti ti hachiamato per chiederti qualcosa per il malditesta. Direi che abbiamoun accordo.>> lo interruppe la sorella.

<<Cosa?!Volete alzare il velo per quattro volte? In una sola notte? E quasiuna dietro l'altra? Dovete essere completamente impazziti.>>disse ancora lui, ma alla fine accettò i soldi, ma non prima di averinfilato il foglietto nel trita documenti, e vide Anna infilare laporta verso il pozzo dei giganti. Una volta uscita dall'Inferno,aspettò che la porta fosse completamente chiusa e girò a sinistra,quando vide un albero con una bandierina gialla, si appoggiò altronco, contò sette passi in direzione della foresta di pini esollevò un finto masso sotto il quale si trovava una botola. Unavolta aperta, Daniele uscì all'aria aperta e dopo aver fatto un paiodi respiri profondi, fece per muoversi, ma Anna lo fermò e gli fecesegno di fare silenzio e dopo pochi secondi il telefono della ragazzainiziò a suonare

Il viaggio nell'oblioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora