CAPITOLO 17

1 0 0
                                    


Vistal'ora Daniele decise di andare nella sua stanza. Ma quando si sedettesul letto, si ricordò del pezzo di pergamena lasciato da Anna e dopoaverlo riletto più e più volte decise di andare nella stanza dellasua amata. Entrò e lasciò la porta aperta. Iniziò a guardare ognisingolo libro presente nella stanza. Anna stava leggendo "Millesplendidi soli" ed era a più di metà. Trovò libri di tutti icolori e grandezze, quando finalmente trovò ciò che stava cercando:la saga completa di Harry Potter. Daniele sorrise ancora una volta.Aprì una pagina casuale dell'ultimo libro e sfogliò fino a quandonon trovò la citazione che era scritta sulla pergamena sottolineatacon la matita. Soddisfatto della scoperta rimise il libroaccuratamente apposto. Si guardò ancora un po' intorno. Accarezzòla sua scrivania, lesse ancora una volta i titoli dei suoi CD e allafine puntò gli occhi sul suo letto. Si sedette e accarezzò lacoperta col motivo floreale, saltellò un paio di volte per vedere sefacesse rumore e prese il cuscino. L'innamorato lo abbracciò comefosse una persona reale e lo annusò a pieni polmoni. Aveva lo stessoprofumo della sua amata. In quel momento sentì qualcuno schiarirsila gola e dopo essersi voltato vide Caino sull'uscio appoggiato allaporta con le braccia incrociate. Daniele lanciò via il cuscino chefinì per terra dall'altra parte del letto. Gli occhi gialli comequelli di un gatto del fratello di Anna lo spaventarono ma nontroppo. Si respirava imbarazzo e tensione nella stanza.

<<Cosacavolo stavi facendo? No anzi, non m'importa. Solo perché tu losappia, la mia amatissima sorellastra non vuole che si entri nellasua stanza senza il suo esplicito permesso. Se lo sapesse andrebbe sututte le furie. Oppure te sei così speciale che ti permette dientrare e di ficcare il naso tra le sue cose? A me non è permesso,non lo è mai stato.>>

<<Io...nonstavo facendo nulla. Comunque non è come sembra. Stavo solo cercandouna cosa e non avevo idea che tua sorella non avesse piacere>>

<<Sorellastra,non sorella. Non abbiamo gli stessi genitori. Lucifero mi ha scelto,mi ha adottato. Ha visto del potenziale in me. Insomma: ho ucciso miofratello dopo tutto. Ho commesso il primo omicidio della storiadell'uomo.>>

Danielesi sentiva a disagio a parlargli. Aveva la sensazione che ce l'avessecon lui.

<<Possofarti una domanda? Perché non ti piaccio? Ho fatto qualcosa che tiha dato fastidio?>> chiese il giovane.

<<Nonsaprei. L'hai fatto? Mi hai mancato di rispetto senza che io losappia? Non temere, non sei l'unico che non mi va a genio. In effettinessuno mi va a genio. Semplicemente so che prima o poi faraiqualcosa che mi darà fastidio, mi tiro semplicemente avanti con ilavori. Così non rimarrò deluso quando accadrà. Comunque sonovenuto a cercarti per un motivo. Ti è piaciuto il caffè?>>chiesesorridendo.

Danielenon fece in tempo a farsi due domande che sentì un fortissimo crampoallo stomaco. Per fortuna era già in camera di Anna, perché nellasua non c'era il bagno. Si precipitò alla porta e la sbatte conviolenza. Quando uscì Caino era già sparito.

Alletredici precise Daniele era nell'ufficio di Satana e pochi secondidopo arrivò Bruto con il solito carretto con sopra i piatti.

Avevanofinito di mangiare da poco, quando Annabel fece capolino nellastanza. Dopo aver comunicato che le faccende del giorno erano statecompletate, la giovane fece un grande sorriso verso il suo assistentee tutta fiera disse:

<<Padre,hai presente la mia amica Eleonora? Stasera da una festa a casa sua,perché i suoi genitori sono fuori per lavoro, ci sarà la meta deiragazzi della scuola e mi chiedevo se posso andare anche io.>>

Luciferosi appoggio allo schienale della sedia girevole e intreccio le manisull'addome.

<<Annabella.Non sai quanto sono felice che tu finalmente abbia deciso dicomportanti come una ragazza della tua età. Dimmi di più. Com'è ilprogramma della serata?>>

Il viaggio nell'oblioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora