1- Il demone dentro la bottiglia

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Tony riprese fiato e si buttò dall'altro lato del letto asciugandosi il sudore con l'avanbraccio, chiuse gli occhi e si coprì con il lenzuolo fino alla vita..

Pepper dall'altro lato continuava a prendere grossi respiri come per cercare di volersi calmare -"wow amore mio.. è stato magico"- disse la donna voltandosi verso di lui e lasciandogli un leggero bacio sulla spalla. Tony prese un grosso respiro e si alzò dal letto sistemandosi i capelli.. raccolse da terra i boxer e i pantaloni e si rivestì in fretta

-"dove vai?"- gli chiese Pepper alzandosi anche lei coprendosi il seno nudo con la coperta

-"ho fame.."- disse lui semplicemente

-"oh.."- era visibilmente delusa.. forse si aspettava che Tony sarebbe rimasto lì con lei.. Lui si allungò sul letto e le lasciò un lungo bacio sulle labbra -"faccio presto te lo prometto"- lei sorrise contro le sue labbra e gli accarezzò dolcemente la guancia -"va bene ti aspetto sveglia"- lui le sorrise dolcemente e dopo averle baciato il collo uscì dalla loro stanza.

La Tower era stata da poco ristrutturata dopo lo scontro con i Chitauri ed era cambiata molto.. Tony ancora fatica ad orientarsi per bene lì dentro..

Si avviò lungo il corridoio stiracchiandosi la schiena e arrivò di fronte l'ascensore.. ma al posto di scendere in cucina.. andrò dritto nel suo laboratorio.

Ormai dopo la battaglia la sua vita si poteva riassumere tutta così..

Si svegliava tardi, quando se ne ricordava andava agli allenamenti con gli altri, faceva sesso con Pepper per cercare di sfogarsi e poi scendeva in laboratorio fino a notte fonda finendo per addormentarsi lì.

Un continuo ciclo tenuto insieme da quel poco cibo che riusciva a mangiare e fin troppo alcool in cui cercava rifugio..

era come se avesse un demone dentro di sé che non riusciva mai a controllare.. e l'unico modo per farlo, l'unica risposta che riusciva a trovare.. la trovava solo sul fondo di una maledetta bottiglia. Come se volesse chiudere quel demone lì dentro ed illudersi che non sarebbe più uscito.. un'illusione davvero ben strutturata dato che stava cadendo piano piano in una trappola che si era costruito da solo.

Nella sua testa la sua unica ancora di salvezza stava in quelle bottiglie.. l'unico modo di calmare quei demoni era tutto lì, se ne era convinto così tanto che ormai non ne riusciva più a fare a meno.

Continuava a rinchiudersi in laboratorio ogni volta che sentiva l'ansia iniziare a corrodergli lo stomaco.. era stato così bravo a convincersi che l'alcool fosse la soluzione che iniziò a bere a qualsiasi ora del giorno incrementando ancora di più la sua dipendenza.. eppure quando era ubriaco la situazione non sembrava migliorare affatto.. e cercava di smetterla.. ma l'astinenza era diventata parte di lui ormai.. e ogni volta che cercava di finirla.. questa iniziava a causargli di nuovo quello stato di agitazione e ansia.. forse ancora più accentuato di prima..

Era ormai un circolo vizioso.. e non riusciva mai a vederne una fine..

Chiudeva gli occhi e vedeva quel buco nero..

il primo drink lo rilassava.. quindi perché non continuare? e così via fino quando non si ritrovava completamente sballato con la testa che gli faceva male.. dimenticandosi persino che giorno fosse..

Per qualche ora cercava di smettere e si autoconvinceva che ce l'avrebbe fatta, ogni volta sempre così.. ma alla fine la sua dipendenza l'aveva sempre vinta sulla sua forza di volontà.

Si mise a sedere alla scrivania del suo laboratorio e si mise di nuovo a pensare ad una soluzione per il pianeta terra.. qualcosa che sarebbe rimasto nel caso di una sua prematura dipartita, un sistema di protezione che avrebbe evitato sul nascere eventi come quello successo a New York due mesi prima.

You saved me - Stony AUDove le storie prendono vita. Scoprilo ora