Prima di essere generale del secondo esercito di Ravka, prima di dare origine alla faglia, e molto prima di diventare l'oscuro e Re delle Ombre, essere un ragazzo con un ritratto dannato e un ex marine. Era solo un ragazzo in fuga con la madre, con...
Dopo quello è accaduto abbiamo cambiato ancora villaggio e nomi ovunque andassimo con il passare degli anni mia madre ha incontrato un uomo con il quale ha avuto mia sorella Ulla,
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lei è una chiamatempeste molto potente, a qualche anno in meno a me, è molto bella per essere una ragazza che ha 15 anni e sono geloso farei di tutto per proteggerla persino uccidere ancora. Viviamo in una casa tra le montagne si sente una minaccia all'orizzonte che mi incuriosisce e che mi attira. A quanto si dice in giro sembra che sia una strega che vuole portare l'inferno sul questo mondo. Voglio partire e conoscere nuove cose, ma ovviamente mi ricordo ogni posto in cui sono andato, ultimamente ho delle visioni di un mago e di una ragazza sconosciuta. Sono in casa con Ulla quando sento bussare alla porta, vado ad aprire e vedo un uomo anziano. "Ha bisogno di qualcosa?" chiedo. "Si, sto cercando Tom Ward è in casa?" "Sono io Tom, di cosa ha bisogno?" "Voglio che tu sia mio apprendista" "Apprendista?" chiedo confuso "Posso entrare o dobbiamo rimanere sulla porta?" "Ma certo entri mi scusi ma non mi fido molto delle persone" "Saggia decisione non fidarsi delle persone soprattutto di questi tempi" "Chi è lei?" chiede mia madre sbucando dalla stanza affianco alla cucina. "Sono John Gregory signora, sono venuto per fare di Tom il nuovo mio apprendista" "Non se ne parla proprio" dice mia madre sedendosi sulla sedia vicino il tavolo. "Mio figlio non si muove da qui" continua. "Suo marito dov'è?" chiede l'uomo. "Morto" risponde Baghra. "Oh mi dispiace, potrebbe venire Tom con me?" chiede nuovamente, certo che è testardo quest'uomo. "Ribadisco Tom non si muove da qui" ripete Baghra. "Non puoi tenermi affianco a te per sempre madre, ormai ho imparato a difendermi" dico guardandola la stanza di fa leggermente più buia "Te la sei cavata bene quella volta ma sai perfettamente che per noi tre ci saranno sempre pericoli, tu rimani qui questione chiusa" dice lei e la stanza cade ancora di più nell'oscurità. Ogni volta che io e lei discutiamo succede questo. "Perché tenermi tanto al guinzaglio?" chiedo calmandomi un po' e la stanza inizia a riacquistare luce per pochissimo. "Sto cercando di proteggerti da te stesso!" alza la voce lei e la stanza torna al buio. "Perché sono pericoloso?" chiedo ancora e il buio aumenta. "No ora no ma sicuramente lo sarai, vuoi andartene da qui? Vai allora parti viaggia ma poi tornerai qui, per tua sorella e per me" dice tornando calma e la stanza torna luminosa. Vado a prendere quello che mi serve e prima di partire do un bacio in fronte a Ulla che mi abbraccia forte. "Torna presto fratellone" dice continuando a stringermi. "Certo che torno mia piccola tempesta, prenditi cura di nostra madre d'accordo" le dico guardandola. "Si si fratello" dice continuando ad abbracciarmi. "Brava" Nostra madre si avvicina a noi. "Ricordati che il tuo vero nome è inciso sul tuo cuore e che tutto quello che ti serve è dentro di te" dice e io annuisco. Io esco e mia madre mi segue dove fuori mi attende Gregory. "Riportamelo vivo" dice all'uomo. "È una promessa che non posso mantenere" risponde l'uomo. Iniziamo bene. Dopo un paio d'ore raggiungiamo una città in cui vedo che degli uomini cercano di bruciare una ragazza perché pensano che sia una strega, ma in realtà è una Grisha. È una ragazza bionda gentile ma in lei scorre potere di rose e spine.
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Dico agli uomini che sono l'apprendista del mago e mi faccio consegnare la ragazza che lascio libera. "Come ti chiami?" le chiedo. "Elizaveta" dice facendo crescere una rosa da un ramo che aveva raccolto da terra. "Beh ci si vede..." "Tom mi chiamo Tom" dico guardandola. "Beh ci vediamo presto Tom" dice porgendomi il fiore e andandosene. Gregory mi insegna a combattere con la spada e imparo velocemente. Dopo l'allenamento finito in tarda serata, sono disturbo e vado a prendere un po' d'aria esercitandomi con l'oscurità. Arrivo vicino a un lago dove vedo in acqua una ragazza e la riconosco è Elizaveta ma ho non mi avvicino al acqua per paura che riaccada la stessa cosa che è accaduta con Annika. "Ehi ciao" mi saluta Elizaveta. "Ciao" dico sorridendole. "Perché non entri in acqua?" "Preferisco stare qui" ecco appunto il dejavu. "Come mai?" dice uscendo dal lago e venendo a sedersi accanto a me. "Perché l'ultima volta che sono entrato in un lago sono quasi morto" rispondo guardando l'acqua e ricordando l'evento. "Brutta cosa" risponde lei. "Già" Lei si avvicina ancora più a me. "Cosa stai facendo?" "Sai è da quando ti ho visto che desidero fare una cosa" dice lei sussurrando quasi. "Che cosa?" chiedo, per timore che possa provare anche lei a fare qualche cosa che tenti alla mia vita. "Questo" dice per poi baciarmi. Io mi stacco "Scusami Elizaveta ma io non mi affeziono a nessuno" dico per poi andarmene via. Settimane dopo io e Gregory affrontiamo la strega la quale mi dice delle parole che non mi dimenticherò mai. "L'oscurità è in te mio caro ragazzo" dice lei. "Io non sono fatto come voi" "Tu e io governeremo il mondo" Quasi userò questa frase in futuro cambiandola un po'. "Grazie dell'offerta ma non sono interessato" risponde colpendola con la spada inutilmente. "Mostrami chi sei davvero Tom Ward" dice lei. "Vuoi vedere chi sono davvero? D'accordo" dico evocando le ombre creando il taglio "Tu sei un evocatore delle ombre?" "Si e anche questo" dico uccidendola con il taglio. Fortunatamente Gregory è svenuto altrimenti avrebbe visto le mie vere capacità. Lui si riprende e guarda la strega morta. "Come hai fatto?" mi chiede. " Ha tentato di sedurmi, non ci sono cascato e l'ho uccisa" "Bravo ragazzo" "Grazie" facendo un sorriso. Mi giro verso l'entrata del castello in cui stavamo combattendo e vedo Elizaveta. "Cosa ci fai qui?" "Io vado via ci rivedremo forse" "Addio Elizaveta" "Addio" dice andandosene. Sicuramente in futuro ci rivedremmo ma chissà. Gregory e io ci dividiamo, lui va verso altre città e io torna da mia madre e mia sorella. Arrivo a casa e appena Ulla mi vede mi corre incontro mi si butta a dosso abbracciandomi. Mia madre ci guarda sorridendo felice che io sia tornato e che io sia vivo.