Lionheart ||CAMREN||

27

Ancora penso a lei.
La penso ogni notte, ogni giorno.
Penso al profumo della sua pelle e i baci che le ho lasciato.
Penso alla prima volta che l'ho guardata negli occhi, dietro i suoi occhiali da vista.
Il suo sorriso... Il suo sorriso ha dato da subito colore al mio mondo.
Mi ero creata una bolla, un mio spazio che nessuno avrebbe potuto valicare, così da non ferirmi, ma lei è entrata senza farla scoppiare.
Lei è quella persona che entrata nella mia mente e non ha messo nulla in disordine. È da maleducati entrare in casa altrui e aprire cassetti, armadi, invece lei si è semplicemente seduta e ha lasciato che fosse la mia mente, che fosse il mio cuore ad aprirsi ed è stato tutto così meravigliosamente naturale e tutto questo non posso cancellarlo.
E lo scrivo su questo foglio perché ho bisogno di leggerlo e accettarmi di averlo vissuto.
Quello che c'è stato non può essere cancellato con la sua scomparsa dalla mia vita. Una delle pugnalate più forti che potessi ricevere dalla mia stessa vita che ho dovuto ricostruire.

C'è lei nella mia anima, nelle mie ossa. C'è lei in ogni raggio di sole e soffio di vento. In ogni fiore che osservo e che non strappo dal suo terreno, piuttosto lo ammiro e immagino noi due buttarci su un campo di margherite a contemplare il silenzio, perché i nostri sguardi parlerebbero soli.
Lei è lei e il suo nome sará per sempre la mia poesia preferita.

Lauren posa la penna sul diario ed emette un lieve sospiro. Chiude gli occhi per qualche istante rivangando il passato, cercando di scorgere il suo volto nella confusione che ormai regna sovrana nella sua testa.
Quanti anni sono passati da quando Camila non è più con lei?  Non riesce neanche a contarli e non passa giorno in cui la sua anima non si avvelena e un serpente immaginario stringe il suo corpo come una morsa fino a farlo soffocare. Dov'è lei?
Ma se la ama così tanto perché non si è mai messa a cercarla seriamente? Cosa l'ha bloccata in questi anni, la paura della verità e non riuscire ad accertare che forse lei non c'è più realmente o forse lei non è mai voluta tornare nonostante la possibilità di farlo? Ma aveva una possibilità?

Troppe domande nella testa di Lauren. E aveva provato a dare un senso a questa confusione scrivendo un libro dedicato a lei, immaginando anche un po' com'era lei quando era giunta al college e il giorno in cui aveva acquistato il libro.
Sì.. il libro.
Grandissime scemenze e perdita tempo in cui Lauren stessa non crede di più. Voleva essere una scrittrice, era una poetessa ai tempi di Camila. Ma, oggi, chi è lei?
Ha messo in dubbio persino la propria persona, senza riconoscere l'immagine riflessa allo specchio. Tutto questo per uno stupido amore a cui ancora è legata.
Sono passati anni e non ha più guardato nessuno in faccia, si è chiusa in sé stessa, ha smesso di lottare, ha smesso di far sentire la sua voce. Si è annullata.
Non è forse questo un amore tossico? Ora, forse è troppo parlare di tossicità, dal momento che l'altra parte non c'è, ma è solo Lauren quella presente che vive nella profonda tristezza la sua vita, senza un accenno di sorriso, senza condividere i propri sentimenti ed emozioni con qualcuno. Senza chiedere aiuto.
Soprattutto quando la stanza si fa più stretta e i serpenti stringono la morsa fino a fare soffocare, ecco, è lì che non importa se ti vergogni, se vuoi essere l'eroe o l'eroina di te stessa, non importa se pensi di saperti rialzare sola, devi chiedere aiuto.
Lauren non l'ha mai fatto, continua a non farlo ed è diventata così dura e austera da provare a cancellare dalla sua vita anche le persone più importanti, la sua famiglia.

Lauren ora è in un vortice di emozioni, sembra stia fissando il suo diario, ma lo sguardo è perso nel vuoto, lei è assente, non è nel qui e ora. Non sembra più avere consapevolezza del sé, tutto sembra vivere in funzione di quella che una volta era la sua fidanzata al college, per poco tempo lo è stata, ma c'era, esisteva, ci ha creduto e crede ancora che lei esista in qualche parte e che potranno ancora vivere insieme.

«Lauren» viene chiamata dalla sorella
Bussa alla porta e non risponde
È nel suo mondo, con le cuffie, ma senza musica riprodotta.
La sorella, allora, apre la porta e mostra uno sguardo di compassione.
«Lauren» la richiama
«La giostra continua a girare»
Non sente la sua voce da una giornata intera, si era chiusa nel silenzio.
«Cosa vuoi dire?»
Si avvicina a lei e prende posto sul letto.
«Nella mia testa, c'è questa giostra che gira e gira e sento sempre il suo nome, vedo lei, non so darmi pace e sto male. Sto davvero male. Dov'è?» chiede quasi sul punto di piangere
Forse ora si rende conto del suo stato mentale.
«Vado a lavoro e la penso. Mangio e la penso. Esco e la penso. Cosa sono diventata? Non sono una costola di Camila, un prolungamento di Camila, sono passati anni ed io voglio la mia vita. Ho paura a sentire il suo nome e certe volte anche a pronunciarlo perchè immagino degli scenari brutti e poi sento il mio dolore, la sofferenza, gli anni in cui mi sono fermata con lo studio» dice tutto in un fiato, alzando gradualmente la voce «Se lei c'è perché non è tornata? E  sei le fosse capitato qualcosa di davvero brutto? Questo non lo so, nessuno, neanche il rettore ci ha voluto dare informazioni ed io non mi sono mai spinta più in là con le ricerche perché ho paura della verità e di come potrei stare»

Sua sorella ascolta ogni parola, non la interrompe neanche per un momento, la lascia sfogare, abbracciando la rabbia, la frustrazione, la tristezza.

«Dimmi qualcosa...» sussurra, quasi, o sembra più che altro arrabbiata
E ora non sa che si arrabbierà di più...
«Io so dov'è»

....

Per tutti coloro che più volte mi hanno chiesto quando avrei aggiornato.
Non ho più la fantasia di quando ero adolescente, sono passati davvero un po' di anni, sono cambiate tante cose e probabilmente scrivo anche in modo diverso rispetto a quei tempi.
Non so se aggiornerò altre volte, ma spero possa essere di vostro gradimento!