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Passano due giorni da quel pomeriggio, da quelle confessioni e quelle promesse lasciate in quella casetta. Quei pianti, quei singhiozzi rimasti nel bosco, accompagnati dai tuoni e dal suono del vento.
Camila ha evitato Lauren il giorno successivo, pentendosi di averle detto certe cose, non avrebbe mai dovuto sapere della sua condizione. Dall'altro canto, la latina non l'ha cercata, ha provato a chiamarla solo una volta e, cogliendo in pieno il suo silenzio, ha deciso di rispettarlo.

Questa mattina hanno lezione insieme, con loro ci sono anche Dinah e Normani. Nonostante Camila sia al penultimo anno, a Cuba aveva già dato diritto del terzo anno come esame, passando così a quello dell'ultimo anno.
Appena entra in aula, Dinah sventola una mano in aria e le fa cenno di sedersi accanto a lei. Da lontano vede Lauren che chiacchiera con Normani e delle ragazze le accerchiano, fissando incantate la ragazza dagli occhi verdi, pendendo dalle sue labbra. Specialmente una, dietro di lei, che le mette le braccia intorno al collo e le sta attaccata come una sanguisuga.
«Gelosa, Mila?» sussurra al suo orecchio Dinah, facendola sussultare
«Perché dovrei» riesce a dire con voce abbastanza stridula
«Vuoi dire che non sei gelosa della tua ragazza?» la prende in giro «Guarda che lo sa tutto il college che voi due state insieme e sanno tutti che, di recente, l'hai difesa» precisa, lanciando una occhiata alla mano ancora fasciata
«Smettila, okay?»
«Se le picchi ti faccio una statua» la incita, continuando a ridere

Mette le mani sul viso, i gomiti appoggiati al banco e si concentra su Lauren, immaginando di ammazzare tutte quelle oche vicino a lei.
La mora, che prima l'abbracciava, ride al suo orecchio e poi le lascia un bacio tra la mandibola e il collo. Camila si alza con occhi di fuoco e, con un fintissimo sorriso, arriva davanti al banco della latina, spinge quelle ragazze e si siede sulle gambe di Lauren, allacciando le braccia al suo collo.
«Potete anche eclissarvi» ringhia «E tu» continua con lo stesso tono, riferendosi alla mora «Baciala di nuovo e sarà l'ultima cosa che farai in vita tua. Non marchiare i miei territori, cagna!»
Vanno via borbottando e spettegolando, Camila si volta verso la latina, la quale la guarda scioccata, e le sistema i capelli fuori posto, tenendo le labbra strette. Si specchia nei suoi occhi e rimangono in silenzio, in quella posizione, finché non entra il docente in aula.

****

A fine lezione, avendo un'ora buca, Lauren segue Camila per i corridoi, fino al bagno. Con passi sicuri avanza verso di lei, facendola indietreggiare e scontrandosi contro la parete fredda.
«E quella scenata?»
«Tu sei mia, Lauren e quelle ti mangiavano con gli occhi e quella cagna in calore ti...»
«Lucy» la interrompe «Si chiama Lucy»
«Chiamala come ti pare!» muove le mani in aria, esaltata «Per me è una cagna! Non si deve permettere mai più a baciarti, abbracciarti e starti incollata come una cozza. Tu sei la mia ragazza e non l'hai neanche spostata e sapevi che ero lì, in aula!»
«Perché dovrebbe importarmi di quello che fa se ti appartengo e ho occhi solo per te? Sei gelosa perché? Pensi di non essere abbastanza e che possa mollarti per altre? Da dove viene questa insicurezza? Non ha senso la tua gelosia»
«Invece sì» controbatte a denti stetti «Voglio vedere se una venisse, mi abbracciasse da dietro e mi baciasse il collo, come reagiresti!»
«Sarei tranquilla e sai perché? Perché so che quello che provi per me è vero, sincero e non avrei paura di perderti. Non devo fare a gara con nessuno e so che i tuoi occhi sono pieni di me, semplice» risponde con tono pacato e tranquillo, però Camila non è soddisfatta, c'è un qualcosa che la fa irritare
«Non ti darebbe fastidio? Non ti darebbe fastidio che qualcuno toccasse la tua ragazza? O forse non ci tieni abbastanza»
«Ovvio che mi darebbe fastidio, Camz, ma non farei scenate» scrolla le spalle «Non mi guardare con quel faccino»
«Che dovrei fare? Sono furiosa!» ringhia, serrando i pugni «Io a quella l'ammazzo. Non deve mai più...»

Lauren poggia le labbra sulle sue, interrompendo la frase. Sente i muscoli sciogliersi e Camila inizia a calmarsi. Le prende il candido viso con entrambe le mani e lo accarezza, finendo poi con le dita tra i suoi capelli corvini, tirandola di più a sé, aumentando l'intensità del bacio. Una gamba di Lauren finisce in mezzo a quelle di Camila e il ginocchio spinge leggermente al centro, facendole sfuggire un gemito strozzato.
«Non devi preoccuparti delle altre, io voglio solo te. Non devi mai pensare che potresti perdermi, mai accadrà. Sei perfetta così come sei e nel mio cuore ci sei solo tu» soffia sulle sue labbra
«Ci sono ragazze molto più belle di me che ti corteggiano, meno disagiate di me, meno goffe, meno...»
«Ed è questo che mi fa impazzire di te!» esclama, perdendosi nei suoi occhioni lucidi «Tu sei bellissima, Camz, sei sexy, hai una bellissima mente. Sei goffa, impacciata, ti imbarazzi per tutto e questo ti rende unica, mi fa vedere una dolcissima bimba, con un meraviglioso sorriso, una risata contagiosa e un cuore d'oro» sussurra con una voce più calda e roca del solito
Camila intreccia la mano alla sua e si morde il labbro, nascondendo un sorriso e le guance rosse.
«Tu sei la mia unica certezza e ho paura di perderti. Okay, ti ho ignorata per un giorno intero, avevo bisogno di stare con me stessa, ma non ho mai smesso, neanche per un secondo, di pensarti. Mi sono chiesta perché io, cosa ho fatto per conquistarti, perché hai scelto me tra mille ragazze, proprio me»
«Dal primo giorno che ti ho vista, mi hai rapita subito. Non ho capito se per la tua timidezza, il modo tenero in cui nascondevi lo sguardo dietro gli occhiali...» sospira, sollevandole il viso «Ti amo, Camz»

Lionheart ||CAMREN||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora