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Camila passa tutta la notte a leggere le poesie di Lauren, lasciando, spesso, scivolare qualche lacrima, facendole cadere sulle bianche pagine.
Arrivata a fine libro, rimane con il fiato sospeso, fissa il vuoto mentre quelle parole le frullano in testa.
Perplessa, apre nuovamente il profilo instagram e si perde nel contemplare quella bellezza inaudita. Tra le varie foto, c'è un nuovo post, pubblicato poche ore prima: l'indomani avrebbe fatto l'ultimo firmacopie appena fuori Los Angeles.

Il cuore di Camila perde un battito.
Va su Google Maps per vedere quanto dista da casa sua, quali mezzi dovrebbe prendere: da Los Angeles ad Anaheim sono, esattamente, trentasette minuti con l'autobus.
Anche se presto la conoscerà, vuole incontrarla, vuole parlarle. Vuole dirle a voce cosa ha provato, come le ha toccato l'anima, come è entrata nel profondo. Una perfetta sconosciuta con un potere così grande.

Imposta la sveglia per le sette, mette il telefono in carica e va a dormire con un piccolo sorriso sul volto, tenendo tra le braccia Luna Roja, il libro che il mattino seguente avrebbe fatto autografare dalla sua autrice.

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La sveglia non ha suonato. Sono le otto passate, Camila è terribilmente in ritardo.
Cercando di non svegliare Dinah, la quale ha fatto le ore piccole al telefono, si chiude nel box doccia e in pochi minuti, senza aspettare di riscaldare l'acqua, inizia a lavarsi.

In mezz'ora, saltando la colazione, riesce a prepararsi, comprare un biglietto e arrivare alla fermata dell'autobus.
Riesce a prenderlo appena in tempo, si è quasi trovata le porte chiuse in faccia. Affannata, tira un sospiro di sollievo, si tiene da uno scorrimano e presta attenzione a tutte le fermate.

Una ragazza che mai ha vissuto negli States, in una enorme città, arrivata solo da quarantotto ore, che vaga con il rischio di perdersi.
41,8 Km di distanza da casa sua.

Arrivata ad Anaheim, chiede informazioni in giro e, dopo aver sbagliato strada diverse volte, arriva alla stazione metropolitana che la conduce ad Anaheim Plaza, il centro commerciale in cui Lauren terrà il suo ultimo firmacopie.
Si ritrova davanti a una enorme struttura, molto affollata. Ci sono ovunque cartelloni con stampato il libro e il volto dell'autrice.
C'è una lunga fila di ragazzi e adulti che aspettano il loro turno. Sono quasi le undici, Lauren ha già iniziato con gli autografi e le foto.
Camila cerca di alzarsi sulle punte per vederla ma nulla, il suo metro e cinquantasette non le è affatto d'aiuto.
Si rassegna e aspetta per un paio d'ore.

Verso l'ora di pranzo, finalmente, mancano due persone davanti a lei.
Una ragazza l'abbraccia dopo che le autografa il libro, l'altra perde un po' più di tempo facendosi fare una foto.
Camila vorrebbe prenderla dai capelli e lanciarla in aria. Sembra che il tempo si sia fermato, sembra che tutto proceda a rallentatore.
La rossa va via ed arriva il suo turno.
Porge il libro a Lauren e le loro mani si sfiorano, facendola irrigidire al contatto.
«A chi lo dedico?»
La sua voce...
Le gambe diventano molli e il cuore batte così forte che è sicura le stia per venire un infarto.
«Ca-Camila» balbetta, non riuscendo a guardarla negli occhi
Lauren ammicca e, velocemente, scrive sulla prima pagina, solo che sembra più di un semplice autografo, ci mette più del dovuto.
Guarda le sue mani così grandi, perfette. Ha due anelli per mano: medio e pollice a sinistra, pollice e mignolo a destra.
Ha il rosario buddhista al collo, non più al polso come nella foto profilo. Al suo posto c'è un orologio nero e un bracciale intrecciato dal quale pende una piccola luna.

Mentre aspetta che finisca, si accorge di una ragazza di colore accanto a lei. Sembra essere proprio Normani, la fidanzata di Dinah, la sua coinquilina.
Se sono tanto amiche, perché Dinah non è con loro?
«Ecco a te»
Mostra un bellissimo e seducente sorriso che fa arrossire vistosamente Camila, la quale abbassa il capo e riprende il libro, ringraziandola.

Cammina a passo spedito. Trova una panchina e corre a sedersi, cercando di calmarsi.
Come fa una conosciuta a farle quell'effetto?
Era così imbambolata che non è neanche riuscita a dirle quello che la notte prima si era preparata. Ha fatto davvero la figura dell'idiota.
E quando la rivedrà al college? Che figura!

Il respiro torna normale, sembra si sia calmata.
Ha il libro sulle gambe, lo afferra per posarlo nello zainetto ma, con un velo di curiosità, apre la prima pagina e dà uno sguardo alla dedica.

Il mondo è buio. I libri sono una buona luce. Ti regalo un po’ di luce, allora!

A Camila,
nella speranza che ritrovi la luce che i suoi occhi hanno perso.
Con affetto, Lauren Jauregui.

Lionheart ||CAMREN||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora