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Il mattino seguente, il giorno della manifestazione studentesca, su tutti i telegiornali e su tutte le stazioni radio si parla di questo evento. A marciare per le strade non sarà solo la città di Los Angeles, bensì tutti e cinquanta gli stati dell'America del nord.
Dopo l'ultimo stupro di una adolescente di soli quindici anni, uno di una lunga seria, i ragazzi di ogni stato americano, hanno deciso di fare questa rivolta per difendere le donne e i loro diritti. E dove c'è diritto e giustizia, c'è anche Lauren Jauregui, non per nulla il suo nome viene nominato spesso dalla sera precedente, la vigilia di questa rivolta.

Alle nove, Dinah e Camila escono di casa per recarsi al luogo di incontro, precisamente alla Hollywood Walk Of Fame, un punto strategico, in quanto è sempre una zona affollata, nota a tutti.
Al loro arrivo ci sono molte persone con degli striscioni, magliette fatte apposta per l'occasione e non mancano, ovviamente, gli intervistatori.
Camila, terrorizzata, si alza il cappuccio nero della felpa e abbassa lo sguardo per non farsi riprendere il viso mentre la sua coinquilina la tira da un braccio, assicurandosi i posti in "prima fila", vicino a Lauren.
Quest'ultima è su un carro, in piedi.
Camila la immaginava con un stile rock, metal, invece la ritrova con un pantalone nero con il cavallo basso, uno di quelli larghi, dei sandali in cuoio nero, tipici dei monaci buddhisti, che le lascia i piedi scoperti. Un crop top bianco, il quale mette in mostra un piercing all'ombelico e una giacca di pelle nera.
Cioè che l'attira di più sono i suoi perfetti lineamenti, oltre che al fisico asciutto. I capelli sono tenuti da un alto chignon ben fatto e due ciocche di capelli le ricadono dolcemente sul bianco viso. Ha solo un velo di trucco, più che altro ha giocato con gli occhi per farli spiccare e risarlatarli meglio.

Sul carro, insieme a lei, c'è Normani, la quale fa partire del fumo colorato, dando il via a questa marcia con della musica di sottofondo.
Lauren prende un megafono e, dopo un lungo applauso dei suoi "discepoli", inizia a parlare, facendo sentire forte e chiaro le sue parole.
«Il mio corpo, la mia scelta!» urla «Siamo donne! Abbastanza forti ed emancipate da far sentire la propria voce»
Un boato di fischi dopo questa affermazioni. Affermazione che colpisce in pieno petto Camila.
Serra i pugni e allunga di più le maniche della felpa, sentendosi punta, come se quelle parole fossero riferite a lei.
Guarda Lauren dal basso verso l'alto e l'unica cosa che riesce a vedere, oltre la sua bellezza esteriore, è una donna. Una VERA DONNA.
Una donna che urla da un megafono, che non ha paura di farsi sentire. Non ha paura di dire ciò che pensa. E lotta, lotta per ciò che vuole. Una donna forte, determinata, sicura di sé.
Nei suoi occhi verdi domina il fuoco.

«Sembra che qualcuno abbia perso la testa» sussurra Dinah, facendola tornare con i piedi per terra
«Co-cosa?» balbetta, al quanto imbarazzata
«Niente» ridacchia «Credevo fossi finita sul pianeta occhi verdi» continua a prenderla in giro, per poi finire con una punta di malizia «O forse era una mia impressione»
«Non so di cosa parli»
«Non è fidanzata, sogna il vero amore, è una terribile romanticona ed ha un bellissimo carattere. Scommetto che ti farebbe tornare il sorriso»
Camila annuisce e torna a guardare quella ragazza che l'ha completamente stregata.
Forse è stata una sua immaginazione, illusione, ma sembra le abbia fatto un occhiolino con un sorriso appena accennato.

Lionheart ||CAMREN||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora