Primo giorno del terzo anno di college.
Camila si alza presto, prima dell'allarme della sveglia. Non è l'emozione di iniziare le lezioni nel nuovo college, solo la voglia di vedere Lauren e passare del tempo con lei.Passa un'ora chiusa in bagno, tra doccia, i lunghi capelli da domare e poi il make up. Non è una che si riempie di roba sul viso ma questa mattina ha voglia di sentirsi bella.
La scelta dell'outfit prende anche il suo tempo. Guarda l'armadio indecisa, ma, alla fine, senza andare in crisi, opta per un qualcosa di classico: maglietta bianca, jeans nero, inglesine lucide nere e giacca di pelle nera.Quando è pronta si rende conto che si è fatto davvero tardi. Prende di corsa la sua tracolla, rigorosamente nera, e scappa, senza dare spiegazioni a Dinah.
Cammina a passo spedito, per fortuna non è molto lontana, e in cinque minuti riesce ad arrivare in questa enorme struttura. Solo un unico problema: non riesce a trovare la caffettiera.
Senza perdere alto tempo, dopo aver girato abbastanza a vuoto, chiede informazioni, fa quattro rampe di scale infinite ed arriva con il fiatone.
Lauren è seduta ad un tavolino che legge con attenzione dei fogli e sottolinea con la matita, mostrando molto interessere. Con un gran sorriso, Camila si avvicina, non appena se ne accorge, occhi verdi si alza e le schiocca un bacio sulla guancia.
«Buongiorno»
«Buongiorno, Lauren» continua a sorridere, perdendosi nel suo sguardo «Mi dispiace se ti ho fatto aspettare, mi sono persa»
«Tranquilla, abbiamo ancora un po' di tempo» ricambia il sorrisoVa a prendere due caffè, lasciando Camila al tavolino. In sua assenza allunga l'occhio sul materiale che la teneva tanto concentrata e prova a leggere, ma è tutto fitto e piccolo, non riesce a capire nulla.
Lauren torna dopo pochi minuti, posa tutto in uno zainetto di pelle e le presta tutta la attenzione.
«Teoricamente si dovrebbe parlare quando si è con qualcuno, ma io preferisco guardare i tuoi occhi» commenta, facendole venire i brividi
«Sei incredile» sussurra
«Allora, Camila, ancora non mi hai detto cosa studi» chiede retorica, con molto interesse
«Scienze politiche, mi manca un anno per finire. Voglio lavorare nel settore dei rapporti internazionali» risponde con sicurezza, dicendo qualcosa di vero su di sé, per la prima volta
«Wow, pensavo fossi più una per le materie scientifiche» afferma abbastanza sorpresa
«Tu, invece?»
«Ultimo anno alla facoltà di giurisprudenza e sto facendo anche tirocini»
«Cosa?» chiede scioccata «Scrivi libri, fai manifestazioni, conferenze e hai il tempo di prendere una laurea e fare tirocini?»
«Faccio anche parte di gruppi di sostegno per le donne vittime di violenza» precisa «Sono l'attivista femmista più giovane»
Camila si irrigidisce e annuisce, continuando a rimanere senza parole.
«E questi tirocini che fai, cosa riguardano? Di che ti occupi?»
«Immigrati e casi di espatrio. Una volta presa la specializzazione, sarà il mio lavoro come avvocato»
Deglutisce rumorosamente e cambia completamente umore, cosa che non passa inosservata.
«Ehi, tutto apposto, tesoro?»
«Ehm, sì» annuisce, senza guardarla «Tutto bene»
Lauren posa il suo contenitore del caffè e allunga la mano afferrando quella di Camila che sussulta al tocco.
«Hai cambiato completamente espressione, sei hai bisogno di qualcosa, sono qui»Camila apre di poco la bocca, prova a rispondere, ma il tempo di dire qualcosa che viene fatto il suo nome dall'altoparlante.
«La signorina Cabello è richiesta nell'ufficio del preside!» esclama una donna «La signorina Cabello è richiesta nell'ufficio del preside!»
«De-devo andare» balbetta
Lauren non vuole mollare la presa e continuare a tenerle la mano, leggendo una tristezza infinita nei suoi occhi.
«Questo pomeriggio, nel cortile, alle tre, ci sarà una conferenza su diritti umani. Parlerò anche io ed è molto importante per me. Vorrei che tu venissi ad ascoltare»
«Certamente, ci saró»
Entrambe si alzano in piedi, si salutano con un certo imbarazzo, ma, prima che vada via, Lauren prende Camila dal polso, la tira a sé e l'abbraccia forte.
«Per qualsiasi cosa, potrai sempre contare su di me» le sussurra «E tieni il mio Mala, lo so che è sotto la maglietta. Hai più bisogno tu di me, poi ti spiego» continua, finendo con un bacio sulla testa****
Arriva davanti all'ufficio del rettore, bussa leggermente e poi apre, lasciando scricchiolare la porta.
«Karla!» esclama il preside «Accomodati»
Chiude la porta e si mette seduta su una poltrona in pelle rossa, mentre il preside Riggs le fa un enorme sorriso.
«Come stai? Come ti trovi? Racconta»
«Credo bene» taglia corto
«Sicura? Hai fatto amicizie?» insiste
«Sì, Elliot, con Dinah Hansen, Lauren Jauregui e Normani Kordei»
«Molto bene, Karla! Belle amicizie, soprattutto la signorina Lauren Michelle. Credo sarà un grande punto di riferimento per te!»
«Come mai?» aggrotta le sopracciglia
«Avete piu cose in comune ti quanto credi, fidati»
«Sei riuscito a fare qualcosa per il mio visto americano? Se dovessero scoprirmi...»
«Non lo faranno» la interrompe «Farò tutto il possibile per risolvere questa faccenda»
«Se torno a Cuba, credimi, Elliot, finisce male!» ringhia
«Non stai parlando con loro, okay? Ti puoi fidare di me, abbassa i toni»
«Ci vediamo alla conferenza delle tre» tronca il discorso, tornando a mettersi la tracolla sulla spalla «E vedi di farmi dare il visto prima che si sappia in giro, per favore»
«Certamente, Karla»
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Lionheart ||CAMREN||
FanfictionAccade facilmente, a chi ha perso tutto, di perdere se stesso. E tutti coloro che dimenticano il loro passato, sono condannati a riviverlo: è successo una volta e quindi può succedere di nuovo.