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Le mani di Lauren scendono sull'addome, baciando ogni centrimeto di quella perfetta e delicata delle pelle.
Sbottona il jeans di Camila e gioca con l'elastico del suo intimo, prima di abbassarglielo e infilare la testa tra le sue gambe.
Quando le sfiora l'interno coscia sembra infastidirsi e il gemito che le sfugge non è affatto uno di piacere. La sua testa è piegata di lato, una lacrime scende dall'occhio sinistro. Lauren si alza dal suo corpo e siede a terra sul tappetino, asciugandole gli occhi.
«Ho fatto qualcosa che non avrei dovuto?»
Camila scuote la testa, rivolge lo sguardo al tettuccio e si copre il viso con le mani, perdendosi nei singhiozzi.
«Camz, sono qui» sussurra, baciandole la fronte «Non ti farò mai del male, sei al sicuro»
«Cre-devo...» cerca di dire tra i singhiozzi «Credevo che farlo con la persona che ti fa battere forte il cuore, la persona per la quale provi forti sentimenti, avrebbe cancellato certi ricordi...Per-perdonami, Lolo»

Gli occhi di Lauren si inumidiscono, pizzicano, ma vuole rimanere forte per lei, cerca di rimanere forte ma non è facile. Si fa spazio sui sedili, sdraiandosi accanto a Camila. Le rialza i pantaloni e la stringe forte al suo petto, baciandola dolcemente, facendo cadere le lacrime tra i seni della cubana.
«Non piangere, per favore»
«Mi fa male sapere quanto hai sofferto» farfuglia «Avrei voluto essere con te e salvarti, impedire che ti facessero del male»
«Mi basta stare tra le tue braccia, Lolo»
Intreccia le gambe alle sue e gioca con le sue grandi dita, accarezzandole.
«Aspetta un attimo» sussurra con un mezzo sorriso
Lauren si alza, sporgendosi dai sedili davanti, dando una perfetta visione del suo fondoschiena, apre la macchina e preme un pulsante che apre il tettuccio, così da mostrare una bellissima vista delle stelle e della luna.
«Vieni qui» le sorride Camila, tirandola dalla vita
«Amo il tuo sorriso, piccola» soffia sulle sue labbra «Amo ogni cosa di te»
Le morde il labbro inferiore e passano il resto della serata tra piccoli e innocenti baci.

****

Camila si addormenta tra le braccia di Lauren. È così rilassata. Sembra una bambina. Ha la testa sui seni della latina, una mano è chiusa in un pugno e tiene un dito di Lauren, stretto, come se avesse paura che potrebbe andare via e non la vuole lasciare.
Lauren le bacia la mano e prova a liberarsi dalla presa: Dinah le ha mandato un sacco di messaggi e deve andare a prenderle.
Senza fare il minimo rumore, lascia la bambina nel mondo dei sogni e si mette al volante. In pochi minuti è davanti al pub, dove sua sorella e la fidanzata, abbastanza brille, l'aspettano impazientemente.
«Finalmente, Jauregui, dov...»
«Shh, abbassa la voce» interrompe la bionda, guardandola male «Camila sta dormendo»
Davanti si siede Normani, dietro Dinah, che mette la testa della coinquilina sulle sue gambe, trovandosi comunque in uno spazio scomodo e ristretto.
«Allora, Lolo, che avete fatto?» chiede maliziosa la sorella «Voglio i dettagli»
«Non sono affari vostri» taglia corto
«Invece sì, sono anni che hai le ragnatele lì sotto» la prendono in giro
Lauren rivolge uno sguardo omicida alla polinesiana dallo specchietto e quest'ultima ride, senza smettere di stuzzicarla.
«Dai, parla» insiste Normani «È andata male? Ti ha rifiutata?»

Parcheggia davanti casa di Camila e Dinah, ignora le domande di quelle due, e presta tutte le attenzioni alla cubana.
«Camz» sussurra «Svegliati, piccola»
Compie un minimo movimento, apre gli occhi e sorride nell'incontrare quelli verdi di Lauren.
«Siamo a casa»
Le sorride, strofina il naso contro il suo e le bacia la punta

Entrando dentro, danno la buonanotte a Dinah e Normani e si chiudono nella stanza della cubana.
Quando si toglie la camicia, Lauren si accorge di quelle brutte cicatrici bianche che prima sentiva sotto le dita.
In silenzio si avvicina a Camila, appoggia le mani sui fianchi e le bacia ogni segno che le hanno lasciato quei bastardi.
«Ti prego non...»
«Sarò sempre disposta ad ascoltarti quando ti sentirai pronta» la interrompe «Puoi dirmi tutto, non devi vergognarti»
«Non posso farlo»
«Invece sì» intima, guardandola dritta negli occhi «Piccola, il primo passo per superare tutto, come l'episodio in macchina, è dirlo ad alta voce, ammetterlo e chiedere aiuto»
«No, Lauren, non posso metterti nei guai» insiste «Non posso parlare»
«Perché? Cosa te lo impedisce?»
«Sono stanca, possiamo andare a letto? Ho solo bisogno che mi culli, per favore»

Lionheart ||CAMREN||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora