«Manibear» l'accoglie Lauren con un sorriso «È successo qualcosa? Hai una faccia»
«Ehm no» scuote la testa, avanzando nel salotto «Cioè sì»
Le fa spazio sul divano e appoggia la testa sulla sua spalla, giocando con le sue dita mentre aspetta che le racconti.
«Hai litigato con Dinah?» chiede, interrompendo l'assordante silenzio
«No» sospira «Ero a casa sua e Camila mi ha aggredita»
«Lei cosa!» esclama scioccata «Camila? Una persona dolce e timida come lei?»
«Dolce e timida?» ripete Normani, guardandola male «Io e Dinah eravamo sul divano, ero a cavalcioni su di lei a farle il solletico quando sentiamo dei singhiozzi. Mentre saliamo le scale la sentiamo andare in iperventilazione e la troviamo distesa sul pavimento a piangere. La stanza era sottosopra, c'erano cocchi di vetro, una sedia a terra tra essi, libri ovunque» le racconta, ancora un po' scioccata «L'aiutiamo a rialzarsi, Dinah le dice di parlare, sfogarsi ma lei inizia ad urlare, buttandoci fuori. Allora io la fermo e le dico no, che ha bisogno di qualcuno e siamo lì con lei. Mi minaccia dicendo che se non fossi andata me ne sarei pentita. Dinah si mette in mezzo mentre si avvicinava a me, la strattona e mi sbatte al muro»
«Non ci credo...» sussurra, Lauren, rimanendo a bocca aperta «E Dinah non l'ha tirata per aiutarti?»
«No, mi teneva dalla maglietta e mi ha detto: perché Lauren? Perché hai incontrato lei e non me quella mattina. Io ero a Cojimar, perché non hai salvato me» ripete le sue esatte parole «Poi cade in ginocchio e scoppia a piangere ed io sono andata via»
Corre un attimo di silenzio. Lauren sta ancora metabolizzando quello che le ha appena rivelato sua sorella, incredula di tutto ciò.
«Lei era lì, il 23 Luglio» boccheggia «Le ho aperto una ferita enorme, le ho messo il dito nella piaga»
«Non è colpa tua Lolo, prima o poi avrebbe scoperto la tua storia» la riprende «Non è colpa nostra se è andata così. Non ha senso la sua reazione»
«Ma che dici Mani!» la fulmina con lo sguardo «Chissà cosa avrà passato»
«Sicuramente non avrà avuto una vita rose e fiori ma non se la deve prendere con me» controbatte «Dovevi vedere i suoi occhi: leggevo rabbia e dolore, facevano paura»
«Probabilmente gli stessi che ebbi io per gran parte della mia adolescenza o ti sei dimenticata le pene dell'inferno che ho fatto passare a casa?» continua difendendo Camila «Oggi quando le ho detto che faccio parte di gruppi di sostegno per le donne vittime di violenza, ha cambiato completamente espressione. Lo so che c'è qualcosa che non va» confessa «Voglio andare da lei, voglio ascoltare la sua storia»
«Io di certo non ti accompagno» distorce le labbra «Deve essere lei a venire da me e chiedermi scusa»
«Invece vieni, stai con Dinah e vedrai che a fine serata si scuserà» prova a convincerla «Camila è una ragazza dolcissima, così tenera, sono sicura che non aveva intenzione di farti del male, non è una ragazza del genere»Normani squadra Lauren da capo a piedi e alza gli occhi al cielo.
«Che sei diventata ora? Una divinità che sa tutto di tutti? Non la conosci neanche, non puoi saperlo»
«Quello che so mi basta e poi...» si morde il labbro, un po' imbarazzata
«E poi?»
«Mi piace Camila» ammette, rossa in viso «Credo di provare qualcosa per lei dalla prima volta che l'ho vista»
«Ohw» sussurra, pur sospettando qualcosa «Non avevi mai provato sentimenti per qualcuno prima d'ora»
«Lo so» annuisce «Ho paura Mani»
«Di cosa Lolo?» l'accarezza, tornando con un tono dolce
«Ho un modo di fare che sembra che flirto con chiunque e so come conquistare una donna, una volta lo facevo per portarle a letto, ma ora è diverso. Gli appuntamenti, i momenti dolci, fare l'amore con lei e sapere quando è il momento giusto» sospira «E se non fossi capace di farla sentire amata? Se non fossi capace di farla felice, farla sorridere, farla sentire al sicuro tra le mie braccia? Se non fossi capace di farla sentire come una principessa»
«Ehi» ridacchia «Sei Lauren Jauregui, non hai di che preoccuparti, tutti cadono ai tuoi piedi. Sarai anche arrugginita, sono anni che non porti chiunque a letto, ma sono sicura che non sarà un problema con Camila. Non le importerà come, dove e quando, ma la tua presenza. E sono sicura che non devi fare i salti mortali per conquistarla, sii te stessa, il resto verrà da sé»
«Ma se...»
«Ma se, nulla» l'ammonisce «Prendi la giacca, ti porto da lei»
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Lionheart ||CAMREN||
FanfictionAccade facilmente, a chi ha perso tutto, di perdere se stesso. E tutti coloro che dimenticano il loro passato, sono condannati a riviverlo: è successo una volta e quindi può succedere di nuovo.