La fronte gronda di sudore e le goccioline, lentamente, scendono lungo il viso, passando tra i seni, creando grandi aloni sulla maglietta.
I capelli arruffati sono appiccicati alle guance. Le mani stringono con forza le lenzuola, premendo con le unghie, e la mandibola è ben serrata.
Sente quei colpi di frusta sulla schiena. Sente la pelle bruciare. Le urla di dolore sono come bombe nelle orecchie, sempre più forti e stridenti.
Il cuore pompa troppo velocemente, sembra vogli uscire dal petto prima di scoppiare.Camila Cabello sgrana gli occhi e si risveglia da quell'incubo.
Ora fissa il soffitto e respira con molta fatica.
Passa le mani sul viso e si massaggia le tempie. Sembra le sia passato un treno di sopra.
L'orologio sul comodino segna le dieci del mattino. Con un grugnito, allunga una mano e afferra i suoi occhiali da vista tondi, finalmente riesce a mettere a fuoco.
È nella sua nuova stanza del college, a Los Angeles. Eppure, ancora, non riesce a crederci, sembra tutto così surreale. Come è riuscita ad arrivare qui?
Il suo naso percepisce ancora puzza di bruciato. Ancora c'è nell'aria quell'odore di bomba, di polvere da sparo. Ma è tutto nei suoi incubi, quella non è più la sua realtà.Si dà una occhiata allo specchio e nota, con orrore, che ha un aspetto orribile.
Cambia subito il pigiama imbevuto di sudore, passa un telo di spugna addosso per asciugarsi e indossa qualcosa di pulito, una maglietta e dei pantaloni di tuta.
Esce dalla stanza, sistema i suoi capelli pietosi e arriva in cucina. Davanti al piano cottura trova una ragazza bionda, ha le cuffie alle orecchie e la musica molto alta. Mentre fa bollire dell'acqua in un pentolino, muove il suo corpo tenendo il ritmo.
Camila la scruta per qualche minuto, finché questa non si accorge di lei e, imbarazzata, quasi butta le cuffie da tutt'altra parte, nascondendo un viso paonazzo.
Entrambe si squadrano. Camila può notare che è appena tornata a casa, ancora è vestita come se stesse andando ad una festa e deve aver bevuto anche molto, sicuramente è in fase post sbronza.«Tu devi essere la mia nuova coinquilina, Camila, giusto?»
Si avvicina, leggermente barcollando, lasciando rieccheggiare il rumore dei tacchi a spillo per tutta la casa.
«Io sono Dinah Jane Hansen, piacere» sorride, allungando una mano
«Camila Cabello» annuisce con una bella stretta
«Mi spiace che tu mi veda così, sono rientrata solo poco fa, non ero nelle condizioni di tornare questa notte» ridacchia, biascicando qualche parola «Dovevo accoglierti, ti ho aspettata fino a cena, ma credo tu abbia fatto tardi»
«Ehm.. Sì» tossisce «Il mio volo ha fatto ritardo»
«Da dove vieni?» domanda incuriosita
Camila abbassa lo sguardo e ingoia a vuoto. La gola inizia a seccarsi. Non si era preparata a quella domanda.
«Miami»
Questo è la prima città che le viene in mente.
Camila è una qualunque ragazza americana. Camila è solo Camila, una ragazza americana.
«Tutto bene? Sei un po' pallida»
Dinah riempie una tazza con della calda tisana e la mette nelle mani della nuova coinquilina.
«Credo che ti farà bene, immagino sia stato un lungo viaggio»
«Abbastanza faticoso» sospira
Ed è vero: è stato il viaggio più faticoso. Arrivare lì è stato snervante ma alla fine ce l'ha fatta.Dinah si siede accanto a Camila, condivide con lei questo attimo di silenzio e una fumante tisana.
Studia i lineamenti della ragazza e si perde nei suoi occhi lucidi. Avrà pianto?
Ha delle occhiaie nere sotto due grandi occhi castani. Il volto ha ripreso colorito.
Il suo sguardo è perso su alcune fotografie attaccate al frigorifero.
«Quelle sono le mie migliori amiche» l'anticipa, vedendola molto interessata «Cioè, una di loro è la mia fidanzata» si corregge con un gran sorriso «Normani, la nera. L'altra è Lauren. Non vedo l'ora di fartele conoscere, credo ti piaceranno molto, specialmente Lauren»
Camila continua a fissare gli occhi verdi della ragazza che ha totalmente catturato la sua attenzione. Non riesce togliere lo sguardo da lì.
«Oggi sarai con loro?» quasi ci spera
«Magari» sospira «Sono ancora a casa, entrambe. Lauren prende molto tempo alla famiglia, ha tante cose da fare, mhh.. Tranquilla, arriveranno prima dell'inizio del semestre»
Ammicca maliziosamente, come se avesse già capito che la sua amica le aveva invaso la mente, e va via, lasciando la nuova ragazza un po' stordita.
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Lionheart ||CAMREN||
FanfictionAccade facilmente, a chi ha perso tutto, di perdere se stesso. E tutti coloro che dimenticano il loro passato, sono condannati a riviverlo: è successo una volta e quindi può succedere di nuovo.