Capitolo 13

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Mi baciò per la seconda volta. Non potevo crederci, ero completamente confusa e stravolta da mille emozioni. Lo aveva fatto davvero. Non credevo ai miei occhi.

Labbra morbide. Il suo respiro sulla mia pelle. Cazzo se baciava bene....mi sentivo davvero in paradiso.

Aprii gli occhi e vidi che Nott se ne era andato. Lui aveva gli occhi chiusi e non lo aveva notato.

HERMIONE (staccandosi dal bacio)

-se ne è andato, ti ringrazio dell'aiuto... davvero-

Lui mi guardò intensamente negli occhi. Quegli occhi che con un solo sguardo mi fanno sentire nuda.

Mi baciò ancora.

HERMIONE (bloccandolo)

-puoi smettere di fingere, non c'è più bisogno-

MALFOY

-stai zitta Granger-

mi strinse i capelli con una mano e mi baciò di nuovo. Ero completamente assuefatta. Ero così attratta da lui.

MALFOY

-te l'avevo detto che sarei riuscito a rubare il mio cuore-

HERMIONE

-io ho rubato il tuo.-

affermai convinta

MALFOY

-quindi pensi di potermi avere?-

HERMIONE

-voglio dire..... non è cosi?-

Lui si sistemò il colletto e guardò nervosamente alla sua destra senza rispondere.

HERMIONE

-si o no?-

Si girò e solo con lo sguardo penetrò dentro di me, dentro la mia anima.

Rispose in modo deciso sussurrandomi con la sua voce profonda

MALFOY

-Sì.-

Quella risposta fu il colpo finale. Tutto il mio corpo su pervaso da una sensazione di eccitazione ed euforia mai provate prima. Lo volevo. E lui voleva farmi sua. Ormai lo aveva messo bene in chiaro.

Cercai di non fargli notare che dentro mi stavo sciogliendo come un ghiacciolo per lui, quindi mi limitai a sorridere soddisfatta.

MALFOY

-alzati e seguimi.-

HERMIONE

-dove?-

MALFOY

-andiamo in camera mia.-

E CHI CE LA FA AD ARRIVARCI IN QUELLA CAMERA, SVENGO PRIMA, TE NON HAI CAPITO.

Questo è proprio quello che pensai, ma poi feci dei bei respiri profondi, accettai che fosse il momento di lasciarmi andare, qualsiasi cosa fosse successa. Non avevo mai incontrato un ragazzo che mi facesse provare queste emozioni così forti, e sentivo che non lo avrei mai trovato oltre a lui: solo lui poteva essere Draco Malfoy.

Uscimmo senza farci notare da nessuno.

Lui camminava davanti a me, con passo svelto ed impaziente. Io lo seguivo senza badare molto alla strada, ma facendo caso ai suoi capelli soffici che venivano spostati dal vento, e al suo modo attraente di camminare, come se fosse il padrone del mondo.

Arrivammo nei sotterranei, entrammo nella Sala Comune che, come ci aspettavamo, era completamente vuota. Mi condusse attraverso un lungo corridoio per poi arrivare davanti alla sua stanza, singola fortunatamente poiché proprio come me era un prefetto di Serpeverde.

All over againDove le storie prendono vita. Scoprilo ora