Capitolo 5 - Parte 2

3 1 0
                                    


Nello stesso istante, Anvil si era svegliata, tormentata dagli spettri.

L'uomo parve accorgersene. Si bloccò in corridoio, stupendosi di avvertirla così limpidamente come mai era accaduto.

Percepì il proprio corpo formicolare ed appreso quanto successo, il ventre gli si contrasse in un morso di apprensione.

Ascar gli toccò una spalla. "... L'hai sentita anche tu." Esternò.

Nazar annuì con aria grave, stringendo i pugni, piantato in corridoio.

Le luci fiacche della piccola vetrata ad archetto sulla porta principale lo raggiunsero fino a lì, colorandogli il volto pallido di giallo e blu.

"Non pensavo fosse una caratteristica comune degli Arith..." mormorò poi Rudy, mollandogli la spalla.

Amber si affacciò dall'uscio della cucina e li fissò. "Ben svegliato."

"Solo i Magici dovrebbero avere il dono della medianicità" osservò Nazar sommessamente, fissando le mattonelle "e lei è un' Elementale. Inoltre il suo potere è ancora in parte dormiente... eppure..."

Il Crus pareva aver parlato tra sé e sé, ma la Suprema si fece comunque avanti. La donna, con indosso un cardigan chiaro a coprirle l'abito ocra, mosse qualche passo verso i due. "Anvil pare avere molte peculiarità personali." Intervenne, avvicinandosi. Puntualmente, Ajna la affiancò comparendo dalla stanza attigua. "Ogni Arith possiede le sue singolarità, ma per qualche ragione in quella ragazza se ne presentano svariate."

Meravigliando Rudy, Nazar si poggiò su un ginocchio portando la mano destra sulla spalla sinistra. Abbassò impercettibilmente il capo, chinò il busto e recitò:

"Pace e Luce, mia signora. Dovete scusarmi per non avervi riconosciuto in precedenza. Il rituale ha svelato ogni cosa."

Ascar sgranò tanto d'occhi e spalancò la bocca osservando l'amico, mentre Ajna gli si strusciava sui jeans scoloriti.

La donna ricambiò il saluto poggiando la mano sinistra sulla spalla destra e piegando il torso a sua volta. "Luce e Pace a te, Nazar di Ravi. Ma ti prego, non darmi del voi. Vi considero entrambi miei amici e non miei sudditi, come già ti ho detto in precedenza la mia carica è svanita assieme al mio pianeta." Una traccia di dolore attraversò il viso abbronzato e attraente di Amber. Sciolse la posizione, mentre il Crusian si rialzava in piedi scuotendo il capo.

"Ed io insisto nell'affermare che le nostre origini non vanno mai perdute per sempre." Rilassò le braccia lungo il corpo, Rudy si strinse addosso la sphynx, alle sue spalle, ascoltando le fusa vibrargli contro il petto.

Zack li raggiunse al piccolo trotto e diede un'annusata un po' stizzita alla gatta, poi studiò il padrone con un verso sconfortato. Lui sorrise e gli accarezzò il capo.

Amber non replicò, fece ai due un cenno col capo invitandoli ad accomodarsi in cucina. Loro obbedirono, sedendosi a tavolino.

Nazar esaminò la tazza fumante che aveva di fronte, mentre Rudy già prendeva un sorso dalla propria ed il cane esplorava allegramente la ciotola ai piedi del tavolo. Passò con prudenza le dita attorno alla ceramica, poi interrogò la Suprema con gli occhi.

"Puoi." Annuì lei. Spostò il peso da un piede scalzo all'altro.

L'uomo rimase ancora per qualche secondo a contemplare il liquido scuro dall'odore fruttato, inebriato da quell'aroma ora così chiaramente percepibile. Dopodiché, con una grazia che ne svelava dei modi che Ascar credeva perduti da molto, Nazar accostò la tazza alle labbra e bevve. Il ragazzo percepì una lieve increspatura sulla pelle.

AwakenDove le storie prendono vita. Scoprilo ora