Capitolo 25

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Il Passaggio Runico di Nazar si richiuse dietro le loro spalle in un bagliore di luce, Amber emerse dalla cucina con Ajna attaccata alle caviglie e fissò il gruppo con aria grave.

"Te ne prego, Suprema..." mormorò con affanno Nazar, avanzando in fretta con Rudy buttato a peso morto sulla schiena.

"Non aggiungere altro. Vi attendevo" lo interruppe Amber a fronte contratta. Si mosse quasi del tutto silenziosamente nel corridoio

e gli fece strada, spalancando la porta a soffietto che conduceva nel giardino sul retro. La gatta li seguì miagolando, la donna lasciò passare il Crusian poi guardò con estrema serietà Anvil. Solo allora Ajna saltò sul divano e si acciambellò in tutta serenità, incominciando a leccarsi.

"Anvil di Melua, con noi." La invitò la donna... anche se il tono era stato talmente perentorio da suonare più come un ordine.

...Anvil di dove?

Nicolas aggrappò con ardore il braccio della ragazza, tirandola impercettibilmente indietro, e fissò con aria truce Amber.

L'Arith boccheggiò con i muscoli in gelatina e la testa ancora nel pallone.

"I-io...?!" farfugliò.

Giovanni si buttò di faccia sul divano ad L, spaventando la povera sphynx che per un secondo tornò sul pavimento, poi appurato che fosse tutto apposto gli saltò sulla schiena. Si acciambellò lì ed attaccò con le fusa. Pochissimi istanti dopo l'uomo incominciò a russare, Sarita si trascinò una mano sul volto, scuotendo il capo.

"Stupido cazzone..." borbottò.

Amber notò la stretta salda con cui Nick stava trattenendo l'Arith e lo guardò con i suoi occhi a mandorla, estremamente seria.

Sollevò il mento con fierezza ed attorno a lei brulicò un'energia che mozzò il fiato ad Anvil. Intuì solo allora che quella misteriosa sconosciuta – così sexy con quel vestito ocra, accidenti, ma come faceva?! Se ci avesse provato lei ad indossarlo, sarebbe sembrata un palo della luce di un colore strano – doveva essere l'Amber di cui tanto aveva sentito parlare.

Percepì la stretta di Nicolas farle male, mentre la donna formulava con un'inaspettata gentilezza, discordante con quell'espressione:

"Puoi star sereno, Nicolas. Non sarà in pericolo, né mai le farei del male. Ci serve solo il suo aiuto per quel ragazzo che..."

"Allora vengo con voi" si frappose bruscamente lui, nient'affatto impressionato da quegli occhi ambrati, che parevano provenienti da un universo a parte solo per il modo particolare che avevano di muoversi.

Nick non parve nemmeno stare a chiedersi troppo come facesse lei a conoscere il proprio nome... beh, era l'ultima delle stranezze, quella notte. La Suprema si concesse un sorrisetto.

Le piaceva quell'ardore.

Non era facile incontrare persone con quell'animo, oramai.

"Un semplice umano non potrebbe fisicamente sopportare quanto accadrà nell'Antro." spiegò poi, senza perdersi in giri di parole.

Un afflusso di sangue risalì alle guance di Nick, che si imporporirono appena. Anvil lo sbirciò di sottecchi, avvertendo nella sua mente echeggiare quel termine:

Semplice umano.

Non pareva lo mandasse giù.

Inoltre, ne avvertiva chiaramente il timore per lei.

Amber si rese conto di quella chiarezza di percezioni in Anvil nonostante il potere della ragazza fosse ancora sopito, e se ne rallegrò.

Era un ottimo segno e le conferiva buone speranze per il futuro.

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