Capitolo 35

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Rudy trascinò a peso morto Nazar, con i muscoli che fremevano ed il corpo che rispondeva per metà nonostante le prime cure dei fuochi fatui.

Lo rovesciò dietro la struttura legnosa e rovinata dello scivolo e ci si attaccò contro, richiamando fiaccamente la lancia.

Non si sarebbe aspettato che un'operazione come quella richiedesse un vigore simile. Quelle catene erano state intessute con un'energia molto più forte del dovuto, e fare da catalizzatore ad Anvil e Sarita nel contempo lo aveva sfiancato oltre ogni misura.

Si sforzò di rimanere in piedi sorreggendo la lancia con entrambe le mani e sollevandola in direzione dei mostri ombra, che si lanciavano verso di loro a tutta velocità.

Spostò lo sguardo da loro solo udendo un frastuono provenire da poco più avanti. Mise a fuoco Sarita che prendeva a colpi di chitarra gli Oscuri accalcati attorno a lei e Giovanni, ancora inginocchiato ed a corto di fiato. La donna strillava, ricoprendo i mostri di insulti e riuscendo a ferirli con l'energia azzurra ancora miracolosamente intrisa nello strumento musicale.

Quel minimo di essenza del Mech'emeri che ancora le infiammava la gola riusciva parzialmente a respingere indietro le bestiacce, ma non sarebbe durato a lungo.

Ascar imprecò a denti stretti, perdendo minuscoli rivoli di sangue dalle labbra. Non avrebbe potuto muoversi di lì, o Nazar sarebbe rimasto in pasto ai mostri ombra.

Fino a che, Anvil non irruppe sulla scena brandendo nuovamente lo Scramasax. Si frappose tra gli Oscuri ed i cugini, scostando violentemente indietro Sarita spingendola con un braccio.

Si abbatté come una furia sui Baronti e i Bassi, decapitandoli con il pugnale e muovendosi con maestria, come se lo usasse da secoli.

Rudy notò qualche runa spegnersi sulla lama, pietrificandosi.

"Anvil, fermati! Quel pugnale ci serve per le catene! Si sta danneggiando!" Le urlò, cominciando ad avvertire lo spostamento d'aria delle ombre.

Lei registrò subito l'informazione, l'arma svanì ed al suo posto apparve lo scettro. Si intuì subito che l'Arith non si fosse ancora ripresa dalla detonazione di poco prima, sembrava non riuscire ad invocare l'essenza da Roboante, eppure spalancò il Vegvisir sotto di sé e sbatté aspramente il bastone sul terreno.

Lo scettro si illuminò, la sua energia abbagliante confluì all'interno del cerchio magico e l'onda d'urto incenerì ogni singolo mostro rimanente.

Le loro urla sofferenti squarciarono l'aria.

Dopodiché la ragazza cadde in terra, con un verso lamentoso.

I cadaveri accerchiavano i tre, emanando fumo e fiamme.

Sarita si tappò il naso per la puzza e si inginocchiò accanto ad Anvil, aiutandola a rimettersi in piedi.

La ragazza si ripulì il sudore ed il sangue dal volto prendendo fiato a fatica, poi si voltò in direzione di Ascar, ancora ancorata all'amica.

"Cazzo, Rudy" bisbigliò.

Le ombre roteavano verso di lui, invase dalla nube fumosa.

Non sarebbe riuscita ad intervenire in alcun modo.

Aveva dato tutto.

Si staccò prudentemente dalla donna, muovendo comunque un passo stentato, con il volto trasfigurato dall'angoscia ed i vestiti a brandelli. Barcollò.

Giovanni si sollevò solo allora dal terreno, barcollando, e fissò Ascar che ringhiava generando un debole scudo protettivo attorno allo scivolo, dove ancora giaceva Nazar.

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