Da quando era piccolina Erica aveva una voglia strana sulla sua spalla.
Diventando più grande, ella capirà che è un tatuaggio e non sparirà fino a quando non avrà trovato l'anima gemella che avrà il suo stesso identico tatuaggio.
Riuscirà a scoprire...
Il giorno seguente, Erica tornò a casa insieme a Jimin, visibilmente sollevata di essere di nuovo nel suo ambiente familiare. I medici le avevano raccomandato di stare a riposo per almeno una settimana e di seguire una dieta regolare. Felice di poter finalmente dormire nelle sue calde coperte e godersi il cibo preparato da Jin o Jimin, Erica si lasciò avvolgere dal rassicurante profumo di casa.
"Eri, io devo andare a una esibizione importante, e visto che tu devi stare a riposo, faccio venire Jin qui, ok?" disse Jimin con tono preoccupato, cercando di assicurarsi che la sorella non fosse lasciata sola.
"Oggi Jin lavora, Jimin" rispose Erica, ricordandosi del turno di lavoro del loro amico.
Jimin sospirò, riflettendo rapidamente. "Allora farò venire qualcun altro. Non puoi stare da sola dopo quello che è successo" insistette, guardandola con serietà.
"Sì, lo so..." mormorò Erica, distogliendo lo sguardo verso la TV, cercando di non far trasparire la preoccupazione.
"Vado a prepararmi e poi esco. Non so quando tornerò, quindi mi raccomando, riposati" disse Jimin, inchinandosi per darle un bacio affettuoso sulla fronte.
"Si, eomma" lo prese in giro Erica con un sorriso stanco.
Jimin le restituì un sorriso prima di andarsene, chiudendo la porta dietro di sé. La casa rimase silenziosa per alcuni minuti, con Erica che si rilassava sul divano, finché un rumore proveniente dalla cucina attirò la sua attenzione. Un piatto cadde a terra e si ruppe, un suono che le fece rizzare i capelli sul collo. Fece per alzarsi, ma il suo corpo sembrava paralizzato dal terrore. Prima che potesse muovere un muscolo, una corda le fu stretta intorno al collo, tirata con forza per soffocarla.
"Ti avevo detto che te l'avrei fatta pagare. Ora torni a casa con me o muori seduta stante" sibilò una voce familiare, carica di odio.
"A-ah..." Erica cercò di respirare, ma l'aria sembrava mancarle, il panico la soffocava tanto quanto la corda.
Yoongi POV
"Perché tra tutti quanti dovevo essere io quello libero del gruppo?! Odio fare da babysitter" borbottai tra me e me, camminando con riluttanza verso la casa di Jimin. Avrei preferito dormire piuttosto che occuparmi di una ragazza che probabilmente avrebbe dormito tutto il giorno. Arrivato davanti alla porta, non mi preoccupai nemmeno di bussare. Jimin mi aveva lasciato le chiavi, sapendo che sua sorella poteva addormentarsi. Entrai senza fare rumore.
"Erica... Sono qui a farti da baby-" mi bloccai immediatamente, il fiato mi mancò quando vidi qualcuno che cercava di strangolarla. Non pensai due volte e mi fiondai su di lui, lasciandogli un pugno così forte che mi sorpresi io stesso. Corsi subito da Erica, che cercava disperatamente di riprendere fiato.
"T-Tu... sei di nuovo qui... come hai osato... darmi un pugno?!" rantolò il ragazzo alzandosi. Lo riconobbi: era Gabriel.
"E tu come osi strangolare Erica?!" risposi, furioso, mettendomi istintivamente davanti a lei. "Non azzardarti mai più a toccarla o ti ammazzo!"
"Io posso fare quello che voglio con lei. È la mia ragazza! Proprio per questo motivo lei torna a casa con me o non ci torna affatto" ringhiò Gabriel, avanzando verso di me con una minaccia implicita nei suoi occhi.
"Non è più la tua ragazza!" ribattei, sentendo la presa di Erica stringersi sulla mia maglietta per la paura.
"E invece sì. Spostati moccioso. Non sei nessuno per dirmi quello che devo o non devo fare! Spostati o ammazzo pure te!" si avvicinò pericolosamente, la sua statura e la sua massa muscolare erano schiaccianti rispetto alle mie.
"Prego, accomodati, non ho paura" dissi con coraggio, anche se dentro di me sentivo il cuore battere all'impazzata.
"I-io non s-sono più... la tua ragazza, G-Gabriel..." sentii Erica dire con voce tremante dietro di me ma ferma. "Sono stanca di... essere maltrattata da te... i-io non s-sono una... bambola!! P-preferisco stare con u-uno come Y-Yoongi che con te!" disse decisa.
Rimasi scioccato dalla sua forza, anche in un momento di terrore riusciva a mantenere la sua dignità. Gabriel, distratto dalle sue parole, abbassò la guardia e ne approfittai per colpirlo di nuovo, questa volta allo stomaco, anche se il colpo mi fece male.
"Bastardo! Mi hai rubato la ragazza!" ringhiò Gabriel, tenendosi il ventre. "E tu sei solo una puttana! Sei brava solo a fare la zoccola! Non finisce qui! Oggi morirete entrambi!" Con un grido di rabbia, mi sferrò un pugno in piena faccia, facendomi cadere a terra. Senza perdere tempo, afferrò un coltello dalla cucina con la lama scintillante e minacciosa.
"Ti avevo avvisato, moccioso. Ora ne subirai le conseguenze!" ringhiò, avanzando verso di me.
In un attimo, Erica corse verso il mobile del soggiorno, aprì un cassetto e tirò fuori una pistola, puntandola direttamente su Gabriel. "SPARISCI O SPARO!! NON OSARE AVVICINARTI A YOONGI O MUORI!!" gridò con la voce ferma nonostante la paura.
Gabriel, colto di sorpresa, esitò un istante prima di fuggire, scappando da dove era entrato.
Povs esterno
Appena Gabriel se ne andò, Erica corse subito da Yoongi, aiutandolo a sedersi sul divano. "Aspettami qui! Vado a prendere il kit di pronto soccorso" disse, ma Yoongi la fermò afferrandole il polso, facendola sedere accanto a lui.
"Non preoccuparti, io sto bene... tu come stai?" le chiese, sollevandole delicatamente il mento per guardare il segno violaceo lasciato dalla corda sul suo collo.
"È solo un segno... tu stai sanguinando. Devo medicarti!" rispose Erica, correndo a prendere il kit di pronto soccorso. Tornò e iniziò a medicare Yoongi con delicatezza. "Dimmi se ti faccio male..."
"A-ahia... Brucia!" si lamentò Yoongi, allontanandosi per il dolore.
"Scusa... farò più piano..." rispose Erica, applicando la medicazione con maggiore delicatezza.
Yoongi rimase in silenzio, lasciandosi curare nonostante il bruciore. Dopo un po', Erica iniziò a lacrimare perchè il senso di colpa la travolse. "Mi dispiace... è tutta colpa mia se ti sei ferito... n-non mi sarei mai d-dovuta mettere i-insieme a lui..." disse, la voce rotta dal pianto.
"Ehy ehy... non è colpa tua. Non potevi saperlo" rispose Yoongi, sollevandole il viso per asciugarle le lacrime. "Non hai nessuna colpa"
"M-ma o-ora per colpa m-mia tu s-sei ferito..." lo guardò con occhi lucidi, il senso di colpa le stringeva il cuore.
D'istinto, Yoongi l'abbracciò con dolcezza, accarezzandole delicatamente i capelli. "Sai quante volte ho fatto a botte ed ero peggio di così? Quindi stai tranquilla, e poi ora ho il privilegio di essere curato da te rispetto a prima" disse ridendo leggermente, cercando di farle capire che stava bene.
"Mmmh..." mormorò Erica, trovando conforto nel suo abbraccio.
"Erano vere le cose che hai detto prima a quel bastardo?" chiese Yoongi dopo un momento di silenzio.
"Sono cose che ho detto sul momento... però non erano false" rispose Erica con sincerità, guardandolo negli occhi.
"Capisco..." rispose Yoongi, contemplando le sue parole.
I due rimasero abbracciati per un po', il silenzio tra loro era confortante da farli addormentare in quella posizione, ma presto furono interrotti da una voce arrabbiata che ruppe l'atmosfera.
"Credo che voi due mi dobbiate delle spiegazioni!!!" Jimin era tornato perché aveva dimenticato una cosa a casa e vedendo i due così vicini volle delle spiegazioni.
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