Lui restò fermo impalato di fronte a me.
Senza muoversi.
Avevo chiesto questa cosa con necessità ma allo stesso tempo con gentilezza.
Vorrei vederlo per ringraziarlo.
Ma più che altro perché non so se potrebbe anche interessarmi.
Potrebbe essere anche una persona orribile...ma l'unico volto che ho visto in sei anni è stato quello di Felix, che fino a qualche mese fa non sapevo neanche esistesse.<<Sei sicuro di quello che mi stai chiedendo?>> lo disse sussurrando, per poi provare ad allentare la mia stretta senza riuscirci.
<<Ti prego... non lo dirò a nessuno>> lo supplicai con lo stesso tono e allora lui socchiuse la porta ancora con noi due dentro.
<<Le luci si spegneranno non appena starai fermo del tutto...>> di fatti in quel momento si spensero e sentii un movimento di tessuto e si riaccesero facendomi vedere una testa dai capelli biondi, un ragazzo fin troppo serio, giovane, con gli occhi di un serpente che mi stava osservando seriamente.
<<Ti ringrazio...uomo con la voce gentile>> lui sorrise con le labbra facendomi intravedere delle fossette sulle sue guance che mi fecero probabilmente arrossire. Lui si rimise la maschera e piombò il buio.
Allentai la presa e lui uscii chiudendo lentamente la porta...solo che prima di chiuderla del tutto sentii un sussurro.<<Grazie per il complimento Hwang Hyunjin>> dopodiché chiuse la porta a chiave e io restai seduto al centro di quella stanza completamente bianca come se fossi una fontana al centro di un giardino storico.
Sentii una gocciolina cadere sul mio addome, guardai in alto vedendo il soffitto bianco e allora mi testai le labbra per scoprire che io...stessi sbavando.Ma cosa...
Da quando è arrivato Felix ho ricominciato a parlare...
Da quando la voce gentile mi ha parlato la prima volta ho scoperto che lui non mi avrebbe mai fatto del male...
Da quando lui è morto...io ho perso la voglia di tornare ad essere come prima.
Impazzendo lentamente e facendomi inghiottire da quella depressione costante che, senza saperlo, mi portavo dietro da ormai sei anni.
Sei anni passati a piangere per lui... e dopo questi... ricevere un ragazzo come regalo di compleanno...
Sembra quasi surreale questa cosa.Strinsi tra le mani quel pezzetto di stoffa per poi muovermi riaccendendo la luce.
Lo legai senza fare troppa pressione all'arto probabilmente rotto per tenerlo stabile e il più fermo possibile.
Se sarei dovuto rimanere qui un giorno...come minimo avrei dovuto guarire da quel dolore atroce che mi sarei portato dietro per non so quanto tempo.
Mi chiusi attentamente la camicia provando a non soffrire anche quel leggero freddo che dava il fresco ossigeno nell'aria.
Se mi fossi mosso anche solo per andare verso la parete probabilmente mi si sarebbero aperti i tagli sul corpo e sarei potuto morire dissanguato... non è che l'idea non mi abbia fatto piacere... ma poi avrebbe dovuto pulire voce gentile e onestamente, dopo averlo ringraziato, non mi sarebbe sembrato opportuno.
In quel preciso istante sentii la serratura sbloccarsi e io tenni lo sguardo basso.<<Dov'è la benda>> quasi ordinò quella voce terrificante. Non mi era mancato per niente. Io indicai la mia caviglia, avevo incrociato le gambe per permetterle di stare rialzata. Mi ero già slogato la caviglia in passato e avevo adottato questo metodo assieme a mia madre.
<<E io dovrei fidarmi di te? Dopo tutte le volte che hai provato a suicidarti con niente? Toglila o te la tolgo io>> continuò con un tono ancora più roco e grave.
Mi piegai leggermente per toglierlo e sentii rimbombare uno strappo.
Lo strappo creato da uno dei tanti tagli sul mio petto che si era appena riaperto facendomi scappare un gemito di dolore.
Tolsi la benda leggermente lanciandogliela per poi stendermi in preda al dolore che questo stava causando.
Lui la prese per poi studiare il mio corpo in preda a degli spasmi muscolari.
<<Se stai così male da non poterti muovere o stare da solo perché non hai accettato di ricambiare il favore al tuo amichetto?>> mi aprii la camicia lentamente cercando di non aprire nemmeno i tagli sulle braccia.
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the feel of HIM
Fanfiction> lui mi guardò dritto negli occhi per poi tirarmi uno schiaffo e svegliarmi. La mia fronte era completamente bagnata, colma di gocce di sudore e le mie mani continuavano a essere placcate dietro alla mia schiena. Queste sono le parole che gli avrei...