IX

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Non mi ero mai accorto di quanto mi mancasse il sole, non fino a quando non ho più potuto averlo.
Le giornate lì dentro, accompagnate da quella luce foca, erano veramente noiose ed estenuanti.
Il ricordo di Minho mi accompagnava ancora, come se mai avesse smesso di illuminarmi la mente.
Felix ogni giorno era sempre più tranquillo... era al quanto strana come cosa, a volte iniziava a parlarmi, altre mi ignorava completamente... mi raccontava della sua vita, dell'Australia... solo che ogni volta mi sorge una domanda...
Io gli ho raccontato... della mia relazione passata... perché lui non lo fa?
Che quella voce nel nostro auricolare si fosse sbagliata?
Che solo io avessi avuto una relazione passata?

<<Felix>> sussurrai guardando il mio gesso rialzato, evitavo spesso il contatto visivo appositamente... non volevo farlo stare male facendogli guardare il mio vuoto. Dopo che dovette medicarmi i tagli sulla schiena restai tantissimi giorni senza girarmi, e proprio ieri lui mi ha aiutato a mettermi seduto <<Quella voce... aveva accennato alle nostre relazioni passate... potresti raccontarmi la tua?>> lui inghiottì la saliva per poi sbuffare leggermente.

<<Ho avuto un passato... diverso, dopo il compimento dei sedici anni, ho iniziato una relazione con una ragazza, io non avevo capito cosa fosse l'amore mentre lei, non avendo un riscontro, mi lasciò dopo aver preso solo due o tre regali con i miei soldi, l'anno dopo provai ad interessarmi di nuovo di un'altra ragazza, lei aveva qualche anno in più di me, iniziai a sedurla e a uscire sempre con lei, ci mettemmo insieme dopo tanti casini con altri suoi pretendenti anche se non durò molto visto che era principalmente un rapporto carnale>> prese un sorso d'acqua <<l'unica volta in cui mi sono innamorato davvero è stato quando mi sono invaghito per un ragazzo, anche lui australiano, molto più grande di me anche lui, aveva un corpo mozzafiato e un sorriso bellissimo, ci trovammo in questa festa assieme e iniziammo a parlare in amicizia... anche se poi beh... eravamo troppo ubriachi e ci siamo ritrovati a casa mia sul mio letto praticamente nudi>> annuì semplicemente mentre lui giocava nervosamente con le sue dita <<iniziammo una relazione seria dopo quel giorno, dove i rapporti non erano molti, ma allo stesso tempo il suo lavoro gli permetteva di stare a casa davvero poco, mentre io ho sempre lavorato da casa ho sempre aspettato il suo ritorno, quando un giorno tornò con la lettera di dimissioni del suo capo piangendo, mi si spezzò il cuore per quella visione... e purtroppo in quel momento suonarono al campanello, provai ad andare ad aprire ma... lui mi bloccò, iniziò a spogliarmi e ad abusare del mio corpo a suo piacimento... non mi ero accorto... di quanto fosse ubriaco e fatto>> lo guardai cercando di non farlo piangere <<dopo quel giorno ci lasciammo, o almeno... io lo feci, e dopo un mese passato a provare a consolarmi eccomi qui>> fece una posa dolce salutandomi con le mani, come un bambino fa quando vuole fare un piccolo spavento al padre.

<<Non amo dire i "mi dispiace", o scusarmi per delle cose che non mi appartengono, ogni tanto le persone hanno bisogno di spazio, spero solo che questo ragazzo abbia capito i suoi errori... perché non è giusto nei tuoi confronti>> a quelle parole spalancò la bocca... non se lo aspettava minimamente da me... dopo le mie varie ricadute probabilmente era già strano che avessi fatto una frase di senso compiuto senza singhiozzare.

<<Posso... posso chiederti un favore?>> feci un semplice cenno con la testa per farlo parlare <<So che non è il momento adatto ma... potrei ecco>> guardai i suoi occhi dubbioso mentre lui faceva su e giù con lo sguardo.

<<Vuoi baciarmi?>> lui arrossì leggermente annuendo, lasciai che le mie palpebre si chiudessero una volta per poi riaprirle con fare sconvolto.
Lui voleva... baciarmi? Perché?
<<Perché?>> lui questa volta arrossì fino alla punta delle orecchie.

<<Nessuno mi aveva dedicato delle parole così belle... solo quei mi dispiace o quando sottolineavano il fatto che non mi meritasse, ma non ho mai voluto sentire certe cose... dopotutto la vittima ero io... non loro... tu invece sei diverso, sei imprevedibile e queste parole mi hanno sorpreso... poi>> abbassò la testa <<anche se non le vedi, hai delle labbra molto invitanti e mi è venuta voglia di toccarle ancora per ringraziarti in modo diverso, proprio come tu hai analizzato tutto diversamente>> mi lasciò di stucco a quella affermazione, sapevo che le mie labbra potrebbero essere considerate carnose... ma addirittura, invitanti?
Quanto ero cambiato in 6 anni?
Lo guardai un'ultima volta per poi attirare la sua attenzione con dei battiti sul materasso.

the feel of HIMDove le storie prendono vita. Scoprilo ora