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I tagli sul mio petto e sulle mie braccia stavano guarendo molto rapidamente.
L'unico problema era la caviglia, anche Felix aveva provato a farla stare ferma per tanto tempo, senza molti miglioramenti.
Ogni giorno provava a tenerla ferma, come se fosse una specie di tutore senza però riuscirci.
Con questa scusa e il mio bisogno di esternarmi, che era stranamente tornato, scoprii tante cose su di lui, la sua infanzia in Australia era davvero molto luminosa, fin troppo per quella stanza dalle luci foche.
Le sue sorelle erano davvero molto comprensive con lui, anche se avevano avuto diversi alti e bassi, lui non aveva mai alzato le mani. Sembrava tutto l'opposto degli uomini incappucciati, eccetto voce gentile.
La mattina era solito venire a portare l'acqua e io ormai avevo l'abitudine di lasciare la mano esterna fuori dal materasso.
Ogni tanto riuscivo a svegliarmi con la sua presenza che la sfiorava dolcemente, rendendo sua quella sensazione fisica che mi faceva svegliare tutte le mattine.
Proprio ora però entrarono due di loro, uno leggermente più basso che andò dal lato di Felix per bendargli gli occhi, mentre l'altro lo fece con me, impedendomi di vedere.
Che regola avevo infranto?

<<Oggi verrai portato in ospedale, quindi adesso verrai portato a cambiarti>> disse la voce terrificante dall'altra parte del letto... cosa avrebbe fatto a... <<Lui sarà il tuo fidanzato per oggi, ragazzino, dovrai spiegare ai medici che sembrava si fosse preso una storta scendendo dalle scale, due settimane fa, e che pensavate di poter sistemare la caviglia da soli, solo che non trovavate miglioramenti... dopotutto è quello che sta succedendo vero?>> io deglutii venendo preso da questo uomo più robusto, che mi portò fuori dalla stanza in braccio.
Mi portò in un posto, dove con una chiave tolse quella dolorosa gabbia, sostituendola con un paio di morbidi boxer assieme a dei pantaloni di tuta che legò attentamente per non farli scappare.
Sostituì la mia camicia con un'altro tessuto più pesante, riconobbi essere una felpa dalle maniche, mi tolse la benda e notai il suo volto incappucciato che analizzava il mio viso.
Con una salvietta me lo sistemò e assieme ad una spugnetta penso che mi truccasse.
Anche se...non ne capisco il perché.
Venni portato con la testa bassa all'interno di un van nero, dietro c'era un uomo incappucciato a braccia incrociate mentre dal lato del guidatore c'era Felix.

<<Hai la patente?>> domandai curioso, non me lo sarei aspettato onestamente. Essendo australiano la sua guida dovrebbe essere dalla parte opposta.

<<Sì>> notai l'uomo schiacciargli le spalle per dirgli in che direzione andare, non riuscivo a riconoscere le strade.
<<Mi hanno detto che devi indossare anche tu questo, ci daranno degli ordini su cosa dire o fare>> sorrise passandomi un auricolare che nascosi all'interno dell'orecchio.
"Se mi senti alza il braccio destro e il tuo fidanzato dirà affermativo" io un po' sorpreso da questo ordine lo feci... le parole con cui lo aveva descritto però... quelle non volevo sentirle.
<<Affermativo>> disse entrando nella via dell'ospedale, penso per cercare parcheggio.
"La stampella è nel bagagliaio, prendigliela e portagliela prima che esca dal veicolo" questo messaggio... era per lui... significa che gli auricolari sono collegati.
Felix uscì dalla vettura mentre io aprivo la portiera, lo notai davanti a me con un borsello, aveva una camicia bianca rivestita da un cardigan che gli ricopriva il corpo e dei jeans.
Mi passò la stampella aiutandomi ad uscire e la vettura si chiuse dall'interno.
"Come accordato i documenti sono nel borsello, prendigli la mano libera e camminate fino all'interno dell'ospedale" iniziammo lentamente a camminare, anche se la stampella mi aiutava solo a fare dei salti.
Lui prese la mia mano con la sua ed entrammo, ci guardammo intorno notando l'ampio spazio bianco, pieno di persone che giravano.
"Andate alla reception, parla per entrambi e consegna i documenti, al nome gli stringerai la mano e tu dovrai rispondere, sì sono io" lo guardai notandolo preoccupato.
Ci mettemmo in coda per qualche minuto e praticamente subito toccò a noi.
<<Salve, il mio ragazzo si è slogato la caviglia due settimane fa, ma la cosa non vuole migliorare e non so più come fare>> la signora lo guardò attentamente e lui le passò i due documenti.
'Roy nato il 23 marzo del 2000?' lui mi strinse la mano nella sua.

the feel of HIMDove le storie prendono vita. Scoprilo ora