XVII

276 22 63
                                    

Ci staccammo dopo quel lungo contatto voluto principalmente da lui. Aiutai ad apparecchiare portando i piatti a tavola mentre si sedeva nel posto davanti al mio.
Notai la sua smorfia di dolore dominare il suo viso e per poco non sorrisi.

Per pranzo aveva preparato dei noodles, probabilmente al manzo viste le confezioni vuote di tre preparati per ramen istantaneo già pronti.

<<Come mai... tre?>> chiesi indicando il piano della cucina e lui lo guardò per poi sorridere.

<<Da quando hai iniziato a dimagrire ho iniziato ad inserirti qualche integratore nei pasti, o comunque qualche cosa che ti facesse stare in peso forma, cercavo sempre il giusto bilanciamento, non dovendo ovviamente viziarti o ancora peggio portarti qualcosa di non adatto al tuo appetito>> iniziammo a mangiare mentre lui raccontava... non sembrava davvero in se.
<<Avanzando anche solo un cucchiaio di brodo o il pane mi sono sempre ricreduto di fare il meglio per tenerti in vita almeno con la forza per arrivare al giorno dopo>> mi gustai quella pietanza che non mangiavo da davvero tanto tempo <<e da quando ho iniziato a mangiare insieme a te ho iniziato a studiare particolarmente i tuoi gusti... ti piace il manzo non è vero?>> io annuì impercettibilmente <<quando ebbi quella caduta di intolleranza mi sono sempre occupato personalmente di tutti i tuoi pasti sperando di renderli buoni e saporiti malgrado non potessi che ne so portarti una pizza o del sushi>> finii il mio piatto bevendo anche il brodo sotto il suo sguardo contento.
<<Ce n'è ancora un po' in pentola, è tutto tuo>> spalancai gli occhi facendolo sorridere... chi diamine era questo?

<<Tu non hai fame?>> continuò ad esplorarmi mentre lo guardavo.

<<Mi basta questo, su, vai a prendere ancora>> mi alzai andando a prendere la pentola e riempiendomi il piatto con tutto quello rimasto al suo interno.
Raccolsi un boccone e misi la mano sotto ad esso avvicinandomi alla sua bocca.
<<Ce l'ho già>> negai con la testa sforzandomi a fare quello che stavo per fare.

Mi alzai andando in piedi accanto a lui e aprii la sua mascella con le dita infilando l'estremità inferiore dei noodles all'interno di essa prendendo quella dalla parte in alto. Lui spalancò gli occhi mentre io iniziavo ad avvicinarmi gustando la pasta e tutti i suoi sapori... mi bastava pensare a questa sua versione... era davvero molto interessante.
Prese anche lui qualche centimetro con la bocca mentre io scesi fino a sfiorare le sue labbra con le mie lasciando che si toccassero dopo qualche secondo di preparazione. Non approfondì quel contatto, ma comunque gli avevo fatto mangiare qualcosa in più.
Mi staccai dopo poco tornando al mio posto, anche se non volevo ammetterlo ad alta voce... questa parte di lui mi interessava davvero... e poi, suo cugino mi ha chiesto di provare a farlo tornare come prima.
Spero che questo sia già un passo avanti.
Finii quello che c'era nel mio piatto notando che anche lui avesse appena finito. Non mangiava velocemente, tendeva a gustarsi i bocconi per tanto tempo.
Portai entrambi i piatti nel lavello sparecchiando dopo essermi concesso un goccio d'acqua. Lui mi guardava curioso, non se lo aspettava probabilmente... e neanche io. Ma se non riusciva neanche a scendere con il piatto costringendosi a venire da me per chiedermi una mano, questo è il minimo che posso fare.
Lui si alzò una volta che io finì e andò al centro della cucina.

<<Vieni>> mi porse la mano invitandomi a stringerla. La presi sotto i suoi occhi attenti sentendo il suo contatto dolce che mi faceva sentire davvero strano.
Mi accompagnò alla porta sul retro e prima di girare la chiave mi guardò.
<<Non andare troppo in là, potresti farti male>> annuì semplicemente intanto che lui spalancò la porta. Il sole batteva su quella distesa di prato, circondata da alberi che rendevano l'atmosfera più dolce e tranquilla. Lui lasciò la mia mano andandosi a sedere su una panchina posta appena dopo l'ingresso.

the feel of HIMDove le storie prendono vita. Scoprilo ora