VII

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Il nostro era un amore che andava avanti da quando eravamo piccoli, siamo cresciuti insieme malgrado lui fosse due anni più grande di me.
È sempre stato accettato dalla mia famiglia, anche se fossero poco presenti... lui fu una boccata d'aria all'interno di quelle mura in cui vivevo, come io nella sua.
I suoi genitori mi amavano, quasi quanto lui amava me, diventammo inseparabili, era un mondo solo nostro, io e il mio hyung.
Questo fino alle scuole medie.
Per lui iniziarono i primi segni di stress, ed io ero solo un bambino per saperlo.
Non mi è mai piaciuta la scuola, io ci andavo solo per giocare con lui.
Un giorno lo trovai a casa sua, a piangere per la sua prima insufficienza, la sua professoressa di inglese era davvero una persona orribile, e purtroppo l'inglese non era un suo forte.
Il mio cuore prese a battere...il mio hyung era in difficoltà.
Quel giorno entrai nella stanza, prendendolo tra le mie braccia, lui odiava farsi vedere vulnerabile... soprattutto da me. L'unica persona che lo trattava come voleva essere trattato, con rispetto, con gioia e spensieratezza.
Insomma...con amore.
È come se tutto fosse cominciato da lì, da due bambini, il più grande che piangeva tra le braccia del più piccolo.
Da quel momento però... iniziò ad impegnarsi, per recuperare, lasciando che sua madre mi dicesse che lui non fosse a casa... quando in realtà lo vedevo dalla finestra, perennemente in camera a studiare.
Finite le scuole elementari lui mi venne a prendere, con un pacco regalo.
Un fiocco, precisamente un fiocchetto bianco, che attorcigliava quel pacchetto rettangolare dalla carta grigiastra.
Lui mi sorrise mentre io lo scartavo davanti a lui, dentro c'era un quadretto con una nostra foto a piccoli che ci abbracciavamo sorridendo.
E un foglietto con su scritto "Scusami se non ci sono stato...ti prometto che ora staremo sempre insieme" io gli sorrisi stringendolo a me, mi era mancato così tanto... Quel giorno la mia felicità era tornata, come la mia voglia di tornare a scuola.
L'estate passò rapida, e così anche i primi mesi di scuola, i suoi capelli rimanevano sempre gli stessi, il suo taglio non è mai cambiato, anzi, era sempre lo stesso. Anche se una volta lo beccai mentre piangeva... di nuovo.
I suoi compagni di classe lo avevano preso in giro perché non aveva mai dato il primo bacio.
Perché era l'unico in classe a non averlo fatto, e nessuno gli credeva.
Mi spiegò questo con le lacrime agli occhi e io gli sorrisi, sentendo il mio cuore battere come non mai.
Allora...bacia me...
Quelle furono le parole che gli fecero alzare la testa quel giorno.
E da lì iniziammo... quella serie di baci infinita che durò per tutto il suo terzo anno scolastico.
Il primo era molto inesperto, ma dopotutto neanche io potevo sapere il significato di quel gesto... dopotutto avevo solo 11 anni quando successe.
Quella volta ci scambiammo entrambi il nostro primo bacio... seguito da una fragorosa risata.
Ricordo che il giorno dopo lui tornò a scuola felice, tutti gli fecero i complimenti anche se increduli, anche se non sapevano che fossi stato io il suo primo bacio... eravamo entrambi contenti quel giorno.
Dalla felicità ci scambiammo un altro bacio, e un'altro ancora... e così via.
Lui decise di andare ad un liceo tecnico vicino a casa, per scelta e per poter stare più vicino a me.
Solo che dopo qualche mese da quell'avvenuto lui entrò in una brutta malattia, e io dovetti solo concentrarmi sullo studio, essendo molto bravo a scuola mi fecero finire il secondo anno direttamente nel terzo.
E così l'anno dopo entrai nella sua stessa scuola, dove lui però era comunque un anno avanti a me.
In quel periodo lui si era fatto dei nuovi amici... i suoi amici, che criticavano tutto quello che faceva.
Un giorno mi chiese di conoscerli, perché li aveva invitati a casa sua e allora accettai, trovandomi quattro ragazzi e due ragazze che non conoscevo, assieme a lui.
Giocammo al gioco della bottiglia e un suo amico, lo obbligò a baciare una delle due ragazze... lui lo fece e io sentii un vuoto dentro di me.
Ero geloso... lo ammetto, ma quella volta scelsi di starmene in parte... non sapevo esattamente cosa stesse succedendo, ma dopo quel bacio scelsi di non andare più da lui per un po'.
E proprio in quel periodo i miei genitori erano sempre via per lavoro... facendomi sentire ancora più solo e abbandonato.
Iniziai a guardare video su Youtube, dal telefono che mio padre mi aveva regalato, e sentii per la prima volta parlare di tutta la parte pornografica che nella mia vita non era ancora entrata.
La mia prima domanda fu... ma Minho sa già queste cose?
Entrai su un sito apposta... e mi venne la mia prima erezione.
Cercai un altro video come grazie a quello che avevo già visto, iniziando a darmi piacere vedendo quello che i miei occhi vedevano... dando importanza al mio corpo e al mio aspetto fisico per la prima volta.
Mi trovavo abbastanza attraente anche se magro.
Ogni sabato iniziai a fare qualche una serie di esercizi per anche cinque ore intere, per poi dividerle in tre volte alla settimana mantenendo sempre lo stesso rapporto con lo studio.
A giugno di quell'anno venni considerato uno dei più bei ragazzi della mia scuola... ed era incredibile di come molte ragazze vennero dietro di me.
I baci che mi ero scambiato con Minho erano ormai un lontano pensiero.
Fu così che anche io, al secondo anno, diedi un bacio ad una ragazza, però davanti a tantissime persone, questa volta con la lingua, veramente molto esperto.
Avevo solo quindici anni ma dicevano che il mio fascino me ne faceva dimostrare già diciassette... come quelli di Minho.
Lui quel giorno era tra la folla.
Che mi guardava.
Mi sentii come appagato.
Quel giorno tornammo a casa insieme e mi chiese se i miei fossero tornati dal loro viaggio di lavoro, io gli risposi negativamente e dopo essersi autoinvitato a casa mia, mi prese il mento iniziando a baciarmi come mai aveva fatto.
Meglio di quando baciai quella ragazza... ma quella volta si trattava di lui.
E lì ci regalammo la nostra prima volta... lui sapeva già come fare tutto, malgrado fossimo entrambi senza esperienza, il giorno dopo ci ritrovammo a saltare scuola, per continuare tutto quel ben di dio.
Mi rivelò di quella gelosia che aveva provato... e di quello che successe alla fine con quella ragazza, lei era innamorata di lui, ma lui in quel momento non aveva lei in testa... ma me.
Sembrava quasi come una di quelle storie cringe che ogni tanto leggevi sul web per passare il tempo... ma era seriamente successo tutto così.
L'anno dopo lui si fece bocciare e finimmo in classe insieme, era bravo a scuola, però voleva restare con me, ovunque io andassi, prendendosi una bella ramanzina sia da me che dai suoi genitori, che non se lo aspettavano minimamente. Anche se quella cosa, era reciproca.
Iniziammo a parlare di amore, di futuro... e così arrivarono i suoi 18 anni.
Malgrado io ne avessi solo 16 riuscì a regalargli una notte da urlo, letteralmente.
Anche se ogni volta... noi ci eccitavamo con quei semplici baci che ci eravamo sempre dati.
Al suo compleanno lui mi tenne la mano tutto il tempo... facendo pensare qualcosa sia ai miei che ai suoi genitori... ma senza pensarci due volte noi dicemmo a tutti di essere fidanzati.
Felicemente fidanzati.
Perché così era.
Ed era sempre stato.
Ci amavamo così tanto da sempre.
Non ci importavano gli insulti, perché... eravamo felici, nel nostro mondo che era finalmente tornato.
Eravamo però malvisti in classe, dove le persone ci vedevano come una classica coppia impossibile.
Ma come ho detto... non ci interessava.
Quando uscimmo dalle superiori lui aveva ormai 20 anni e io ne avevo 18.
I nostri voti erano nella media ma comunque erano sufficienti per lasciare finalmente gli studi.
I miei genitori iniziarono però a farmi prendere lezioni di uso di mercato, e allora lui iniziò a farle assieme a me.
Non riuscivamo a stare da soli se conoscevamo la reciproca esistenza l'uno dell'altro.
Ci impegnavamo, facendo l'amore, divertendoci... e finimmo per imparare gli usi del mestiere.
Io ero molto portato per la fisica, mentre lui lo era per l'economia, rendendo la nostra insegnante privata fiera di noi.
Ci laureammo da privatisti all'inizio dell'anno dei miei 19 anni.
A ripensarci i nostri caratteri erano molto compatibili, malgrado le nostre litigate finivano sempre con uno o più rapporti dove finivamo per invertirci sempre.
Iniziammo a lavorare nell'azienda dei miei genitori, assumendo subito il ruolo di capo reparto dei nostri settori, economico per lui e aziendale per me.
Non era difficile da gestire, ma grazie alle nostre tecniche riuscivamo a mandare avanti l'azienda dall'interno come mai avevano fatto i miei genitori.
Ai suoi 21 anni io gli regalai un appuntamento con i fiocchi, in un ristorante interamente bianco all'antica.
Lo avevo prenotato solo per noi due, tanto i soldi non erano mai stati un nostro problema.
E la sera la finimmo in un bed and breakfast... a far tremare praticamente tutta la casa appartata che avevo prenotato da qualche mese.
Non mi sarei mai immaginato una svolta del genere nel nostro rapporto... ma non dispiaceva ad entrambi... e fu così che in poco tempo arrivò marzo...
Il mese del mio compleanno.
Il mese che mi rovinò definitivamente la vita... finendola in un solo colpo.

the feel of HIMDove le storie prendono vita. Scoprilo ora