XVIII

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Ci alzammo lentamente, andando a preparare da mangiare. Quello che era appena successo non si poteva minimamente spiegare. Avevo provato un sentimento, che non provavo se non nei confronti di una persona.

Lo abbracciai da dietro, riempiendolo di quei contatti dolci per tutta la schiena. Aveva difficoltà a camminare, anche a stare in piedi. Probabilmente non avrebbe camminato per giorni, e di certo non sarebbe riuscito a tornare come prima molto facilmente.
Massaggiai il suo addome cercando di tenerlo in piedi sentendo un ghigno spuntare sul suo volto.

<<Faccio così schifo... così tanto schifo da non sentire di meritarti>> alzai lo sguardo <<ho problemi di bipolarismo, ne sono cosciente, tutta la mia famiglia era preoccupata per questo, ho avuto tanta paura di vederti morire davanti ai miei occhi malgrado non fossi ne lucido, ne meritevole di questa preoccupazione>> sentii l'acqua iniziare a bollire.
<<Mio cugino mi ripeteva di lasciarti stare, ma era come se non ci riuscissi, quell'istinto, quella seconda personalità che mi restringeva all'interno è rimasta vigile per così tanto, lasciandomi poi soffrire non appena ho iniziato a provare dolore>> buttò il riso all'interno dell'acqua iniziando a tagliare del tonno e del salmone.
<<Quando riuscii a stare con te, senza maschera, io ero dentro che ti guardavo, che come l'altra parte, ti studiavo, ti analizzavo. E quando mi parlasti del tuo ragazzo presi il controllo del mio corpo dopo così tanto tempo. Sei una persona unica, sei davvero colui che non mi aspettavo che fossi, e restare più tempo con te, dopo quel bacio... dopo tutti quei baci, hai iniziato a rompere la corazza dell'altra parte di me, baciarti era come un pugno, che stava sgretolando tutto quanto... mi sono reso conto di una cosa, molto incoerente, ma allo stesso tempo bellissima...>> si girò verso di me provando a guardarmi negli occhi <<anche se tu adesso stai accontentando una richiesta reciproca io adesso ti parlerò seriamente>> prese una mia mano appoggiandola sul suo petto, il suo cuore batteva così forse che a momenti avrebbe potuto raggiungere la velocità del sole.
<<Non scherzo... ma io mi sono innamorato di te Hyunjin>> spalancai gli occhi mentre sul suo volto si fece spazio un sorriso dolce <<ed è quasi passato un anno da quando sto con te, da quando ti studio in prima persona>> si avvicinò il più possibile a me <<e da quel bacio spinto ho sentito le farfalle allora stomaco e ho iniziato a meditarci su... quando quella parte di me prese la decisione di tenerti per me... non sapevo se esserne felice o triste... volevo averti sì... ma tutto quello che è successo mi stava dicendo... no, perché dovrei tenerti per me... solo che quella parte di me si eccita con quelle cose e da quando l'hai guardata così io ho avuto i brividi... non volevo quello sguardo... e quando mi hai chiesto di rivelarmi... mi si è quasi spezzato il cuore a vedere il tuo sguardo terrorizzato io... io... mi dispiace, davvero per tutto>> iniziò a singhiozzare... <<non avrei dovuto fare niente di queste cose, non volevo che tu sentissi la paura solo nello starmi accanto... mi dispiace così tanto>> si morse il labbro abbassando la testa... cosa avrebbe voluto dire?

<<Cosa stavi per dire?>> lui non disse niente <<Mi sto comportando come se fossi il tuo ragazzo... chiamami come vuoi>> lo abbracciai sentendo la sua stretta forte attorno al mio addome <<e anche se tu realmente provi sentimenti per me... non ti dirò che dovrai lavorare sodo per guadagnarteli... perché quando abbiamo avuto la possibilità di parlare seriamente, anche se mi dicevi cazzate, mi piaceva davvero tanto...>> alzai la sua testa guardandolo negli occhi <<Sai già la storia di chi ho amato, non bene come l'ho vissuta, o come l'ha vista Jisung, ma dovresti tenere il controllo per ricevere quello che vuoi>> gli accarezzai le guance scacciando via le lacrime.
Avevo detto la verità.
Questa versione mi piaceva davvero tanto.

<<I-Il p-problema è c-che io voglio questo... vorrei averti come f-fidanzato, s-stare con te m-magari a fare nuove cose, c-creare nuovi ricordi, m-ma p-p-purtroppo non posso risolvere da solo i-il m-mio problema>> mi avvicinai a lui lentamente attaccando le nostre labbra con delicatezza.

the feel of HIMDove le storie prendono vita. Scoprilo ora