<<Sei sveglio>> disse la mia voce che proveniva dalla parete... provai a rispondere senza però riuscirci, la mia bocca era ancora bloccata da quel nastro... che mi teneva stretto.
<<Non ti consiglio di muoverti...>> in quel momento provai a muovere il polso andando contro me stesso... svegliandomi una seconda volta.Ero nella stanza da letto, senza il bavaglio... sentivo la gola secca e aprii la bocca ingoiando la saliva... provai a respirare senza guardarmi... ero sicuramente orribile... i dolori che sentivo per tutto il corpo erano meno forti di quando mi sono addormentato... sentivo il corpo fremere e tutte le sensazioni che provavo arrivavano solo a farmi del male... non solo fisico... ma anche emotivo... facendomi il doppio del male.
Il mio cuore aumentò di battito... e in quel momento sulla sedia notai una specie di calendario con sopra il numero 20... e sotto... marzo... oggi... era il mio compleanno.
Sorrisi mentre il mio cuore continuava a battere molto forte.
Guardai l'anno a destra, notando che questo sarebbe il giorno dei miei 28 anni... come vola il tempo.<<Tsk>> trattenni un gemito con forza... il cuore stava iniziando a farmi davvero male. Provai a guardarmi intorno, sentendo come un buon presagio e in quel momento notai, come nella vecchia stanza una specie di rete come quella nel letto a baldacchino piazzata sul muro con gli oggetti che vennero usati su di me ieri.
Mi ricordai della prima volta che vidi i miei genitori, sorridendo.
Camminai verso mia madre che sorrise guardando mio padre contenta.
"Bravo il nostro Hyunjinnie!" esclamò con dolcezza mentre passai a cucinare una torta con lei per il compleanno di papà. Ci teneva tantissimo che venisse bene, e quando ci infilai la faccia dentro mi sorrise ancora di più ridendo anche se dovette rifare l'impasto.
"Auguri papà!" urlammo insieme una volta tornato, io con un pacchetto regalo e lei con la torta.
"Grazie amori miei" mi prese in braccio appoggiando il pacchetto sul tavolo e mi diede un bacio sulla fronte "Perché sei così buono Hyunjinnie?" passò a mia madre che lo guardò divertita.
"Ha messo la faccia nella torta questo ometto" iniziammo a giocare fin quando non mi ritrovai ad essere rincorso da Minho in mezzo al giardino.
"Tanto non mi prendi!" continuai a ridere dolcemente.
"Ho due anni in più di te chiamami hyung!" continuò ad inseguirmi facendo per l'ennesima volta il giro del giardino.
"Hai otto anni, non sono tenuto a farlo!" urlai correndo per poi finire intrappolato tra le sue braccia... in quell'abbraccio... quel bellissimo abbraccio che ci scambiammo in quel giorno.
"...e allora bacia me" sussurrai venendo baciato dalle sue labbra la prima volta e venendo catapultato alla nostra prima volta, dove mi baciò attaccandomi al muro. Mi portò in camera dove ci spogliammo a vicenda la prima volta, dove per la prima volta andammo ogni oltre pensiero ed immaginazione, potevo ancora sentire la sua gelosia sotto ogni singolo contatto che le nostre mani stavano compiendo, ogni singolo momento sembrava più unico del normale. Immersi le mie mani nei suoi capelli, sentendo l'effetto che avevo su di lui sulle nostre intimità e sulle mie labbra, che non smisero neanche per un secondo di cercare le sue.
Finimmo quel rapporto e mi ritrovai al mio shooting dove l'unica cosa che mi faceva sorridere era il mio fidanzato accanto a mio padre che guardava la scena orgoglioso. Minho mi incitava a dare il meglio di me, e malgrado le pose stavo cercando seriamente di non saltargli addosso.
Mi ritrovai a percorrere le mie promozioni, il nostro diploma e quel bacio dolce che ci scambiammo senza paura davanti a tutti, venendo nascosti dai cappelli che cadevano a terra o in braccio ad altri ragazzi. Restammo in quella posizione, fin quando non ci ritrovammo nella stanza in cui stavamo festeggiando il suo ultimo compleanno sempre in quella posizione... solo più movimentata.
Tornai a correre, con lui, nel prato tenendogli la mano "Hyung quanto sei lento, si vede che sei vecchio!" lui mi guardò scioccato per poi fermarsi e farmi schiantare sul suo petto con uno sguardo malizioso.
"Ripetilo se hai il coraggio" mi istigò mettendo entrambe le mani sui miei fianchi.
"Sei un nano... come quelli di Biancaneve, vecchietto" lui spalancò la bocca iniziando a farmi il solletico e questo mi portò fino al giorno dei miei 20 anni, dove finì finalmente si solleticarmi le ascelle per poi baciarmi un'ultima volta, prima che quelle labbra scomparvero da me.
Tutto il dolore, tutti quegli anni passati a piangermi addosso passarono fino all'arrivo di Lixie nella mia vita... sapevo che quello fosse Lixie... perché era dolce con me... ritrovandoci in ospedale, inaugurando il nostro primo bacio... guardai imbarazzato dalla parte opposta catapultandomi in tutti i baci avuti con lui, quelli famelici, bisognosi, dolci, passionali... persino l'ultimo bacio con Felix fu quello più emozionante di tutti prima di quel giorno. Il giorno in cui scoprì della morte di mia madre, rivedendo il suo sorriso un'ultima volta assieme all'ultimo abbraccio che ho avuto con mio padre, ricordandomi del miglior lato di entrambi di quando erano con me. Ricordai i genitori di Minho come due persone amorevoli, sentendo poi anche le pressioni sulle mie labbra di quel ragazzo dalla voce gentile per poi risentire "Changbin hyung aiutami a portarlo via" quell'urlo risuonò per tutta quella enorme stanza grigia interrata.
Il sorriso di quello che era il cugino di Felix fu rassicurante, facendomi provare una sensazione di paura ma allo stesso tempo di sicurezza all'interno del mio cuore facendomi riprovare la speranza, che arrivò dopo quella prima volta non richiesta. Arrivai ad uscire, risentendo i fili d'erba sotto i miei piedi, provai a correre cadendo miseramente con la caviglia dolorante e scoppiai a ridere, come se avessi di nuovo dodici anni, diventando bambino e ritornando adulto. Guardai Felix ponendo la mano verso di lui, fino a quando non venne afferrata, facendomi stare sotto al sole, con la mia testa sulle sue gambe... stavo bene, davvero bene, l'aria fresca che mi riempiva i polmoni dopo così tanto tempo, seguita da quella che può definirsi la prima vera volta con lui, il nostro primo rapporto sessuale voluto da entrambi.
Le sue labbra erano saporite, come un frutto proibito che non avevo mai assaggiato, sotto di me il suo corpo riusciva a perdere il controllo che l'altra sua personalità imponeva su di lui... rivelando Lixie. Tutti quei giorni passati con Lixie, a darci attenzioni, a cucinare, a coccolarci, mangiare, dormire, lavarci e anche a fare i bisogni, sempre insieme. Come se fossimo una vera coppia... facendomi sentire un vuoto incolmabile all'interno del mio petto, assieme anche all'ultimo bacio avuto con Lixie... riaprì gli occhi alla realtà.<<Tsk... ah...>> gemetti stringendo gli occhi per via del cuore che faceva ancora più male all'interno del mio petto <<L-Lixie>> sorrisi sentendo il mio cuore accelerare drasticamente <<t-ti ho amato anche io>> gemetti per il lancinante dolore sentendo una porta sbattere ai piani di sopra e un costante "no" ripetuto <<a-addio L-Lixie>> sentii il mio cuore smettere di battere e con questo il mio respiro fermarsi definitivamente.
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Felix spalancò la porta qualche istante dopo che quell'ultimo respiro venne compiuto cercando di dargli dei piccoli colpetti per svegliarlo. Schiacciò ogni singolo pulsante per sbloccare le catene che lo tenevano al muro portandolo sul letto sperando invano di svegliarlo.
Provò a sentire il suo polso, ormai inesistente, e il suo cuore ormai non batteva più... iniziò a piangere... quel giorno l'altra parte di lui morì... come anche il ragazzo di cui si era innamorato... e che come ultime parole... gli disse quello che voleva farsi sentire.
Provò a rianimarlo in tutte le maniere, ci provò con qualsiasi mezzo... malgrado sapesse che Hyunjin non volesse vivere, da quando si erano conosciuti il maggiore non ha mai voluto continuare a vivere, e anche se il desiderio di morire fu sfumato dalle ultime attenzioni che era riuscito a degli la natura lo aveva preso alla sprovvista... chiamò Jeonjin con urgenza dopo averlo rivestito almeno in basso... perché anche lui, come Minho non poteva credere a quello che gli aveva fatto.
Persino il minore, che aveva dei sentimenti vaghi verso il ragazzo si presentò con tutti gli strumenti necessari, conoscendo il Lixie che Hyunjin... aveva amato.
Jeonjin dichiarò la sua morte, di arresto cardiaco alle ore 10.25 del mattino di quel giorno, aiutandosi anche dalla registrazione del telefono del bruno che scoppiò a piangere abbracciando il castano ancora sul letto privo di vita.
Con le ultime forze chiamò anche Christopher... suo cugino... che non appena sentii quel pianto straziante arrivò dal minore per staccarlo dal corpo di quel ragazzo entro la sera sostituendo il biondo che tristemente comunicò la notizia anche al fratello e agli altri due ragazzi, che anche loro, provarono pena per lui.
Christopher riconobbe dopo quasi dieci anni suo cugino... Hyunjin... lo aveva guarito... e anche se morto, si ripromise di venerarlo ogni giorno.
Dopo averlo seppellito, in quel prato dove corse, consapevolmente per un'ultima volta, Felix si trasferì in quella casa, solo per andare fuori, ogni giorno a sedersi nel punto in cui aveva seppellito il maggiore e guardare il cielo sussurrando le stesse parole.
<<Sono Lixie... ho vinto... scusa per tutto... ti amo>> e ogni volta con una lacrima.
Fino al suo ultimo respiro... che avvenne dopo settant'anni da quel giorno... la sua vita fu lunga. E la visse giorno dopo giorno ricordando quello che fu l'unico amore di tutta la sua vita.
Si è sempre trovato ingiusto.
Sbagliato.
E si è pentito giorno dopo giorno per quello che gli avesse fatto.Quello che successe a Hyunjin non lo sa nessuno... Hyunjin salì al paradiso, sua madre e Minho erano pronti ad accoglierlo... ma non videro nessuno entrare...
All'arrivo di Lixie, dopo tanti anni lui riuscì a trovare Minho che andò da lui... e quando si fecero la stessa domanda... capirono che di Hyunjin non vi era davvero nessuna traccia. Confortandosi assieme malgrado l'età delle loro anime in pausa per via di missioni incompiute e impossibili assieme a tutte le altre. Persino le anime dei loro cari ricominciarono a vivere, ma loro restarono lì, un ragazzo di 21 anni terrestri e un anziano di 97 che aspettavano con tristezza e determinazione la stessa persona... attendendola ancora oggi.La verità è che l'anima di Hyunjin quel giorno si spense del tutto per le troppe sofferenze avute sia in passato sia nell'ultima sua vita. La sua era un'anima vecchia, che aveva già vissuto tante altre vite diverse, ma questa fu la più giovane, la più importante e la più significativa per essa.
Le ultime parole che disse... furono quelle terrestri di Hyunjin... ma l'ultimo fu lo sguardo che ebbe con una porta che solo le anime vecchie conoscevano.
Entrò in quella porta che una volta chiusa la fece scomparire del tutto lasciando che diventasse aria pulita all'interno dello spazio.Fine... e questa volta per davvero.
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the feel of HIM
Fanfiction> lui mi guardò dritto negli occhi per poi tirarmi uno schiaffo e svegliarmi. La mia fronte era completamente bagnata, colma di gocce di sudore e le mie mani continuavano a essere placcate dietro alla mia schiena. Queste sono le parole che gli avrei...