Capitolo 19 -Un nuovo inizio

12 9 0
                                    

Vi narrerò io, la Creatrice, questa parte della storia. Almeno fino a quando Lei non nascerà e potrà raccontare il tutto... Era il tre gennaio del '25, nel XIX secolo, cioé nel novecento; la dittatura fascista di Mussolini stava per avere inizio e una bambina era nata però il diciassette gennaio in una casa nobile italiana dove il padre era un grande investitore ma... Aveva origini polacche. Si chiamava Aron e sua moglie, di origini italiane, Bianca... Lei era in ospedale per partorire la piccola e suo marito le disse:
"Quando sarà fra le tue braccia sceglierai tu il suo nome, so che sceglieresti il nome perfetto per lei,  mia adorata"
Lei sorrise nonostante il dolore delle contrazioni perché le si erano rotte le acque e i medici invitarono Aron ad uscire dalla camera cosicché potesse mettere alla luce la bimba. Le urla della giovane donna si sentivano da fuori ma dopo poco cessarono con le infermiere che le avevavano porso la fanciulletta fra le braccia e con il padre che rientrò, incrociando gli occhi suoi agli occhietti pieni di lacrime della piccina.
"So come chiamarla, amore... Diana. Deriva dal latino e significa splendente... I suoi occhi celesti rispecchiano lo splendore del cielo e il ciuffetto di capelli che ha in testa sono neri, scommetto che la nostra bambina da grande farà conquiste, sai?" disse Bianca nel frattempo che Diana porse le piccole manine verso il padre, a farsi prendere fra le sue braccia... Era già... Intelligente? Dopo qualche giorno di riposo all'ospedale e per controlli vari erano tornati a casa loro,  una villetta situata a Sabbioneta, in Lombardia.
"Tesoro, volevo confessarti che le ho costruito la culla. È in legno di quercia bianca, come vedi è ondulata e può fare da dondolo, sulla scocca ci sono incisioni legate a preghiere per Hecate, la dea della Luna e infine quello che decora la parete della culla è l'Universo... Ho intagliato tutto a mano in sette mesi, poco alla volta l'ho finita e vorrei che la tenesse come mio ricordo... Mi hanno insegnato l'arte dell' intaglio del legno quando avevo solo dodici anni  quindi beh... Sono passati... Uh... Circa quindici anni che ho migliorato la tecnica per hobby. Poi beh, sai bene che l'industria automobilistica che ho ereditato va a gonfie vele. La nostra piccina avrà un bel futuro, te lo assicuro!" mentre diceva queste parole i suoi occhi sprigionavano tutta la gioia che aveva dentro e il tono della sua voce immenso di felicità.
"Non sai quanto io ti ami Aron, sono sicurissima che la nostra piccola abbia un bellissimo futuro, soprattutto se ha un padre come te..."
sorrideva e delle lacrime gioiose iniziarono a rigarle il viso con lei che poggiò la bimba nella sua culla che dormiva già tranquilla. Ma qualcosa di oscuro e terribile sarebbe accaduto ad Aron e alla loro bambina... Sarebbero stati chiusi nei campi di concentramento circa otto anni dopo, per le loro origini e per l'alleanza di Hitler e Benito Mussolini... Nell'arco di questi otto anni Diana stava crescendo e collezionava ricordi magnifici con i propri genitori tra cui viaggi e cultura sulla propria Nazione.  Era diventata proprio una bambina stupenda e nella sua classe i bambini avevano una cotta per la piccina, o almeno, alcuni. Aveva legato particolarmente con Rebecca ed Elisabeth, sue compagne nel percorso scolastico. Le tre ragazzine percorrevano questo percorso dall'asilo e avevano deciso di continuarlo insieme fino alla fine... Il loro sogno era di diventare delle dottoresse e di aiutare il prossimo.
"Elisabeth, che farai oggi?" le chiese Diana, sorridendole.
"Beh, oggi i miei genitori volevano portarmi ad un pic-nic, e sai... Il nostro dittatore Mussolini ha fatto alleanza con il Führer Hitler, alla radio ho sentito che hanno messo degli ebrei in dei campi di concentramento... Diana, Rebecca, pensate sia giusto? Sono persone come noi... Mio padre è un generale nell'esercito come ben sapete e mi ha detto che non trattano bene quelle povere persone... Le torturano e poi le bruciano nei forni..." prese la parola Rebecca parlando sottovoce, con in viso un'espressione triste per ciò che la piccola amica aveva detto alle due:
"Io penso sia sbagliato e che Mussolini ed Hitler siano delle cattive persone. Parlo così perché se ci sente qualcuno ci farebbero del male, quindi... È questo ciò che penso..."
"Condivido con voi ragazze, purtroppo è così che va e noi non possiamo farci nulla..." disse Diana, stringendosi alle due. Passarono in classe il resto dell'ora e tornarono alle proprie case, correndo spensierate e nell'ingenuità di tutto ciò che sarebbe man mano accaduto in quegli orrendi anni. Tornata a casa, Diana salutò la propria mamma abbracciandola e, curiosa le chiese:
"Mamma, a scuola abbiamo studiato che nel Medioevo  le streghe venivano bruciate quindi mi sono incuriosita... So che abbiamo una biblioteca e volevo sapere se c'erano dei libri legati a tutto ciò..."
"Sì tesoro, ci sono. Se vuoi ho anche un libro antico che è stato recuperato in Scozia, accanto ad esso c'è la traduzione italiana che ho fatto. A quanto pare quelle scritte sul libro erano le origini della lingua inglese. Vai pure, troverai ciò che ti serve a destra dell'entrata!"
Diana annuì e si diresse verso la biblioteca entrando e voltandosi a destra, vedendo quel libro dalla copertina a lei... Familiare. Prese prima esso in mano ed ebbe un brivido che le percorse tutta la schiena, vedendosi davanti al viso... Dei ricordi. Un déjà-vu. Una ragazza stava combattendo e venne scagliata per terra da un uomo con gli occhi fucsia, capelli neri e ciocche blu e in quel momento, aveva uno sguardo terrificante... Sentì anche una voce che diceva qualcosa in mezzo ai ricordi:
"Ricordatelo Elatris, in un modo o nell'altro io sarò presente in ogni tua vita e la distruggerò, ricorda il mio nome... Il terrore nei tuoi occhi... Sono Skyak, l'Eterno distruttore...".
Diana rimase scioccata da quel ricordo e le venne un forte mal di testa con lei che poco dopo, cadde a terra, priva di sensi. Si risvegliò nella propria stanzetta che era piuttosto grande e la sua mamma, le stava accanto, dicendole con sguardo preoccupato:
"Amore della mamma, cos'è successo? Ti senti bene?"
"No... Quando ho preso quel libro dei brutti ricordi di una ragazza mi sono venuti in mente... Stava morendo e un ragazzo piuttosto strano sorrideva in modo molto cattivo mamma... Ho paura!" la piccola scoppiò a piangere e si strinse al busto della propria madre che le asciugava le lacrime con il proprio vestito.
"Ehi, ehi... Tranquilla piccolina, forse sono solo dei ricordi... Di una vita passata. Alcuni ne parlano, raccontano di vite in cui sono vissuti in epoche diverse da queste... Alcuni parlano di vampiri, mondi di cui non siamo a conoscenza... Alcuni, sono narrati in quel libro. Ti consiglio di leggerlo, so che l'esperienza non sarà una delle migliori ma tu devi conoscere il tuo passato, piccina... Ok?"
"Va bene mamma, va bene... Ti prometto che più tardi provo a leggerlo..."
Bianca sorrise ed uscì dalla stanza con Diana che iniziò a giocare con le sue bambole, iniziando dopo poco anche a cucire un nuovo vestitino per una di esse, a cui era particolarmente affezionata. Si fece coraggio e nuovamente, prese il libro che la mamma le aveva portato in camera quando era svenuta, aprendolo. C'erano alcune raffigurazioni, simboli chiamati sigilli... Ovviamente, avevo anche la traduzione accanto. Mentre lo sfogliavo vidi le immagini di quella stessa ragazza, di un uomo chiamato Yeratisis e di quel ragazzo... Shyak. Raccontava la loro storia quel libro, narrava come Atasis ed Eratixir erano nati... Poi, nelle ultime pagine, vidi alcuni incantesimi e procedimenti, scritti in una lingua che non conoscevo. Nemmeno nella traduzione, esse erano presenti. Solo...  I sigilli di ognuno di essi, delle famiglie nobili e di personaggi narrato in quel libro...
------‐---------------------------------------------------------
Diana's pov
---------------------------------------------------------
"Mah... A me sembrano solo un libro di fantasia, perché queste persone dovrebbero essere esistite? Forse... Se provo uno di questi sigilli qualcosa accadrebbe, ma quello di Shyak... Quello no. Non lo evocherò mai..."
---------------------------------------------------------
Sapeva che qualcosa in quel libro sarebbe stata vera, dopotutto... In ogni leggenda c'è un minimo di verità. Colui che voleva evocare era stranamente, Yeratisis. Nel manoscritto c'erano scritte queste parole: se vuoi evocare Yeratisis queste parole dovrai pronunciare:
Dominum Atatis vocate, Qui quodcumque petis a te feret, Laudat te Yeratisis, Te laudat Harabim.
Cioè:
Evoca il Signore di Atatis, Colui che porterà da te qualsiasi cosa tu chieda, lode a te Yeratisis, lode a te Harabim.
Parole così strane, lingue mischiate... E a fine pagina, c'era il sigillo. Era composto da alcune spirali e un uomo inginocchiato, infine, c'era scritto di versare alcune gocce del proprio sangue sul sigillo che doveva essere disegnato con dell'inchiostro blu.
"Lo dovrei fare? Mi attira così tanto tutto ciò... Penso sia la cosa giusta da fare, anche se sembra terrificante..."
Disse ad alta voce la ragazza, leggendo infine che quel rituale si doveva fare nel primo plenilunio primaverile, che lei sapeva sarebbe accaduto a breve. Era forse veritiero?
"Remember it Elatris, one way or another I will be present in every life of yours and destroy it, remember my name.... The terror in your eyes... I am Skyak, the Eternal Destroyer...."
Diana was shocked by that memory and a severe headache came over her with her shortly thereafter, falling to the floor, unconscious. She awoke in her own little room which was quite large and her mother, stood beside her, saying to her with a worried look:
"Mommy's love, what happened? Are you feeling all right?"
"No... When I picked up that book of bad memories of a girl came to my mind.... She was dying and a rather strange boy was smiling in a very bad way Mommy.... I'm scared!" the little girl burst into tears and clutched at the bust of her own mother who was wiping her tears with her own dress.
"Hey, hey... Don't worry little one, maybe they are just memories.... From a past life. Some people talk about them, tell about lives where they lived in eras other than these.... Some talk about vampires, worlds we don't know about.... Some, they are narrated in that book. I recommend you read it, I know the experience won't be one of the best but you have to know your past, little one.... Okay?"
"Alright mom, alright... I promise I will try to read it later..."
Bianca smiled and walked out of the room with Diana who began to play with her dolls, after a while also starting to sew a new little dress for one of them, which she was particularly fond of. She took courage and again, picked up the book that her mother had brought to her room when she had fainted, opening it. There were some depictions, symbols called seals.... Of course, I also had the translation beside it. As I flipped through it I saw pictures of that same girl, a man called Yeratisis and that boy... Shyak. It told their story that book, it told how Atasis and Eratixir were born.... Then, in the last pages, I saw some spells and procedures, written in a language I did not know. Not even in the translation, they were there. Only...  The seals of each of them, of the noble families and characters narrated in that book...
------‐---------------------------------------------------------
Diana's pov
---------------------------------------------------------
"Mah... To me they seem like just a fictional book, why would these people have existed? Maybe... If I try one of these seals something would happen, but Shyak's.... Not that one. I will never conjure it..."
---------------------------------------------------------
He knew that something in that book would be true after all.... In every legend there is a modicum of truth. The one he wanted to summon was strangely enough, Yeratisis. Written in the manuscript were these words: if you want to summon Yeratisis these words you will have to say:
Dominum Atatis vocate, Qui quodcumque petis a te feret, Laudat te Yeratisis, Te laudat Harabim.
Meaning:
Summon the Lord of Atatis, He who will bring from you whatever you ask, praise to you Yeratisis, praise to you Harabim.
Such strange words, mixed tongues.... And at the end of the page, there was the seal. It consisted of a few spirals and a kneeling man, finally, it said to pour a few drops of his own blood on the seal that was to be drawn with blue ink.
"Should I do that? I am so attracted to this.... I think it's the right thing to do, even though it sounds terrifying..."
Said the girl aloud, finally reading that that ritual was to be done on the first full spring moon, which she knew would happen soon. Was this perhaps true?

L'Occhio dell'anima [Revisione]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora