Passammo l'intera giornata tutti insieme al Lago di Travis, dove molte famiglie vampiriche stavano lì con i propri pargoletti a godersi la giornata fin quando poi, non venne quasi sera e noi tutti tornammo a casa... Mia madre mi disse:
"Figliola, non sai quanto ci renda felici che tu sia qui con noi e che possiamo recuperare il tempo perso come una vera e propria famiglia, tu col tuo ruolo da principessa ed erede al Trono", ciò lo disse facendo un particolare sorriso sicuramente falso. -Come si può fingere così tanto bene ai propri figli? E poi... Pensano che io sia ignorante quando in realtà so già tutto e posso tranquillamente evitare il male che vogliono farmi, che schifo! ...- pensai poi fra me e me, con io che ricambiai il sorriso gioiosamente e abbracciai mia madre rispondendole:
"Non sai quanto io sia estasiata ed entusiasta di essere qui con voi qui riuniti... Cavolo, mi siete mancati!"
"Anche tu figliola, ti vogliamo bene"
disse mio padre anche se visibilmente qualcosa in lui non era a posto, vedevo i suoi occhi come più stanchi e timorosi, quindi lo presi in disparte con me, chiedendogli:
"Papà, ti vedo stanco e timoroso, ciò non è normale... Che cos'hai?", ciò lo dissi con vera preoccupazione, era comunque mio padre... Lui esitò qualche attimo nel rispondermi, poi:
"Scusami figlia mia, scusami... Non è stata mia la colpa se tu sei stata abbandonata, ne ero a conoscenza, sì, tua madre ha fatto ciò per via della tua potenza e perché non voleva due figlie... Io invece sì, sono stato abbattuto per tanto tempo, pensavo continuamente ti accadesse sempre qualcosa di brutto e avevo paura tu morissi, vampiretta di papà...".
Stava lacrimando mentre parlava, era sincero veramente questa volta, adesso si spiegava il perché non parlasse molto quando mi vide giungere qui la prima volta qualche giorno fa, povero Oscar, il mio povero padre per tutto questo tempo era innocente...
"Papà, ti credo, non preoccuparti... Ma tu dovrai darmi una mano. So che avete la Maschera di Yeratisis e la voglio. Mi aiuterai?"
"Ti aiuterò, figlia mia, è una promessa", replicò subito dopo, poi mi lasciò tornare in camera mia a riposare per qualche ora, prima di... evocare Yeratisis.
Mi risvegliai, partendo poi silenziosamente dalla finestra della mia camera, aprendo quindi le mie ali e spiccando il volo per poi giungere nella grotta in cui io e mia sorella eravamo stati ieri. Preparai tutto per l'evocazione, infine pronunciando le parole di essa, aspettando che accadesse qualcosa...
Passarono dodici minuti ma niente, nessun segno ancora fin quando improvvisamente sentii una folata di vento alle mie spalle. Con un tocco lieve a una spalla mi girai di scatto ma non c'era nessuno, se non... Una piccola luce azzurra, da dove poi si palesò Yeratisis sorridendomi con intesa misteriosa. La sua stessa presenza ti dava un senso di mistero e inferiorità in quel momento anche se, ti sentivi nello stesso momento confortato dai suoi occhi che sembravano splendere, entrandoti nell'animo stesso. L'apertura delle sue labbra per parlare era singolare, ma il tono della sua voce... Ti sembrava di essere in Paradiso, era talmente rilassante, lieve, ma aveva quel pizzico di cupo anche, che davvero, ti faceva venire la pelle d'oca: era un dio dopotutto.
"Elatris cara... Ce l'hai fatta a evocarmi finalmente, eh? Se vuoi recuperare la mia Maschera, ti servirà essere anche totalmente te stessa per i tuoi poteri, per il risveglio di essi... Essa, percepirà ogni singola cosa di te e si adatterà alla persona che sei, è persino indistruttibile, ma solo chi osasse... È maledetta dalla mia anima, dal mio spirito e fidati, non c'è niente di peggio che ritrovarsi in un loop di sofferenza indistinguibile, direi quasi che nessun'entità, potente che sia, potrà uscirne, è l'inganno..."
Per un momento soltanto, i suoi occhi divennero di un nero pece, per poi tornare normali mentre io ascoltavo per metabolizzare le informazioni, poi chinando il capo in segno di rispetto e rispondendogli:
"Yeratisis, farò di tutto pur di riprenderla, ti giuro ciò sulla mia stessa vita!"
Mosse la mano verso di me con piccole lucciole che mi circondarono; la loro luce innocente che diventava sempre più luminosa e che dopo poco... Mi fece sentire potente, mi fece sentire me stessa, più che mai sentivo che la mia anima si fosse risvegliata. Così, stranamente però, mentre mi voltai verso Yeratisis per ringraziarlo, lui era già sparito, ma lasciando un ciondolo a forma di chiave a terra. Io lo raccolsi e lo misi in tasca, per poi tornare al castello. Dopo questo evento, mi ricordai che nelle stanze dietro lo scaffale dei libri, in una stanza c'era una cassetta chiusa, con la stessa forma della chiave come chiusura. Appena trovai del tempo, entrai in quella stanza e aprii la cassa. C'era dentro uno splendido amuleto con delle pietre incastonate di ogni colore, ma sopra quella centrale, c'era il simbolo dell'Infinito. A chi apparteneva? Non sembrava appartenere a Yeratisis, bensì, appunto, per le decorazioni e la forma di esso, a una donna, ma chi?
Cercai fra i vari libri, cercando di estirpare informazioni, ma non trovavo ancora niente, fin quando una pagina antica, a giudicare dal colorito di essa, descriveva un amuleto. E leggendo... Era questo. Il suo nome era "l'Amuleto Incandescente", non spiegava il perché si chiamasse così, ma ero certa che aveva una funzionalità, aveva un qualcosa di speciale per chi l'avesse in possesso. Finalmente trovai qualcosa che mi potesse tornare utile per i miei scopi, dovevo soltanto capire a cosa servisse e tutto sarebbe stato più chiaro, era uno degli enigmi di Yeratisis, ne ero sicura. Mia sorella si presentò dopo qualche ora nella mia camera, chiedendomi le solite cose e come stesse procedendo il piano. Le risposi:
"Charlotte, papà mi ha raccontato che la cattiva della situazione è la mamma. Prima l'ho visto particolarmente stanco e intimorito, ecco perché gli ho chiesto cosa avesse. Lui ha parlato, ha raccontato la verità..."
Dopo ciò, lei annuì mentre aspettavamo la prossima mossa da compiere.
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L'Occhio dell'anima [Revisione]
FantastikUna ragazza abbandonata dalla famiglia reale dei vampiri per via del potere immenso della piccola. La realtà dei vampiri è diversa da quella umana e dove loro sono stabiliti, si chiama Travis, Reame vampiresco... I sangue freddo rubarono la cosiddet...