Capitolo 8 - Incontri piacevoli

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Il mio unico pensiero era trovarla. Rivederla per chiederle scusa, anche se non sapevo per cosa. Quando è scappata da me quel giorno una tristezza mi avvolse in tutto il corpo. Una tristezza che si trasformò in preoccupazione dopo aver sentito le parole della mia vicina.

Chi era quel ragazzo che suscitò a sua volta la preoccupazione sia nella mia vicina di casa ma anche nel mio amico che strabuzzò gli occhi, cercando in seguito a nascondere la sua reazione. Ho cercato di chiedere loro informazioni su dove avrei potuto trovare Diana ma nessuno dei due è stato in grado a darmi una risposta, fino a quando una risposta non l'ho trovato da solo. Più che altro era una speranza, quella di incontrarla proprio dove la vidi per la prima volta, solo che come sempre il mio orientamento mi abbandonò, perdendomi fra gli alberi in mezzo al nulla, circondato dal freddo, dalla pioggia che durante la notte è caduta. L'autunno è venuto maestosamente nel suo carro di foglie arrugginite. Il tappeto folto e multicolore ricopriva anche l'ombra dell'erba. Il vento girava in una folle danza le foglie che sembravano gridare aiuto. Le lacrime di novembre ha innaffiato la terra grazie ad una piccola e tenebrosa pioggia che cadete dal cielo plumbeo. Spruzzi piccoli e pesanti
rotolavano incessantemente verso terra per quasi tutta la notte.

Avevo cercato un riparo, trovando una piccola grotta che mi permisi di non bagnarmi e quando la pioggia smise di bagnare la terra ho continuato il mio cammino fino a quando con l'arrivo dell'alba non la vidi. I miei occhi si addolcirono appena la vidi sul ponte mentre guardava l'orizzonte ma in un secondo momento si rattristirono appena si voltò verso di me. I suoi occhi erano leggermente umidi, cupi, tristi. Così tristi che improvvisamente anche i miei si spensero mentre una strana sensazione si feci spazio dentro di me. Avrei voluto fare qualcosa per fare sparire dal suo viso il dispiacere che chiaramente riuscivo a leggere, però non sapevo come comportarmi, o forse mi sono immobilizzato quando la sua mano calda ha afferrato la mia, stringendola forte. In quel momento un brivido attraversò tutto il mio corpo, arrivando fino al cuore che presi a battere forte più che mai, lasciandomi guidare da lei verso una destinazione a me ignota, o almeno fino a quando non mi ha portato davanti ad una baita, permettendomi di riscaldarmi grazie al calore della stufa, grazie alla tisana che mi preparò in seguito.

<<È bello qui. C'è silenzio, c'è pace>> ammetto mentre punto lo sguardo su di lei che sembra immersa nei suoi pensieri. Da quando siamo entrati qui dentro un silenzio assordante è calato tra di noi e nonostante di solito lo apprezzo in questo momento non mi piace affatto, capendo che forse qualcosa la preoccupa, la tormenta. I suoi occhi sono fermi su un punto ben preciso, senza neanche muoverli mentre le sue spalle si muovano su e giù in modo veloce, e quando sento il suo respiro diventare sempre più affannoso lentamente mi avvicino a lei, sedendomi a terra, proprio dove è seduta lei.

<<Diana>> pronuncio il suo nome a bassa voce mentre appoggio la mano sopra la sua spalla, cercando di attirare la sua attenzione ma lei sicuramente presa alla sprovvista si spaventa, sussultando in seguito.

<<Perdonami, non volevo spaventarti>> dico dispiaciuto mentre allontano all'istante la mano.

<<No, perdonami tu. Non volevo, insomma, questo posto per quanto lo adoro a volte mi fa ricordare cose, ricordi>> dice a bassa voce mentre si tira su, avvicinandosi alla stufa.

<<La legna è finita>> dico a bassa voce, informandola. Quando siamo arrivati qui accanto alla stufa c'era una cesta piena di legna ma adesso ormai è vuota.

<<Ci deve essere una coperta qui da qualche parte se senti ancora freddo. Sempre se non l'ho buttata insieme alle altre cose>> dice mormorando mentre inizia a girare su se stessa, cercando sicuramente con lo guardo quella coperta.

<<Tranquilla, mi sono riscaldato abbastanza>>

<<Gradisce un altra tisana?>> domanda in seguito mentre fa di tutto per non guardami negli occhi e questo suo comportamento mi provoca una crepa al cuore quando capisco che forse è proprio la mia presenza in questo posto che la destabilizza.

La ragazza del bosco Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora