Capitolo 26 - Una scoperta scioccante

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Non ricordo l'ultima volta quando il mio cuore ha cessato di battere per la paura, o forse, quel ricordo è così lottato che lo ricordo a malapena, nonostante per anni ho vissuto con il terrore che mia sorella non c'è l'avrebbe fatta. Irina è sempre stata una ragazzina dinamica, piena di vita e sempre al centro dell'attenzione, almeno fino a quando da un giorno all'altro ha iniziato a sentirsi male, scoprendo in seguito che soffrisse di una strana malattia, la talassemia. Forse avevo dieci anni quando lei all'età di cinque cadete davanti ai miei occhi, spaventandomi. Da lì la portammo in ospedale e dopo vari esami e analisi i dottori le diagnosticarono quella malattia, dicendoci di quanto avesse bisogno della trasfusione per far funzionare come si deve il sangue nel suo corpo. Vederla ogni mese andare in ospedale e sottoporsi a quella procedura praticamente per me era difficile da accettare, anche perché lei smise di essere la mia dolce e sorridente sorellina, almeno fino a quando all'età di vent'anni i miei non trovarono proprio qui in Italia una sperimentazione che gli permettesse di vivere senza quella procedura che ormai lei odiava. Negli anni i miei hanno viaggiato tantissimo, venendo spesso in Italia è solo quando trovarono un donatore per mia sorella capii che forse i loro viaggi forse erano dovuti proprio per cercare di trovare soluzioni per la malattia di Irina e io fui davvero felice quando lei cinque anni fa ebbi il suo trapianto di midollo osseo. Fui così felice anche del successo di quel intervento che dimenticati di tutta la sofferenza ma adesso dopo aver scoperto che la mia dolce Diana stranamente ha la sua stessa malattia il mio cuore è diventato così piccolo che sento un vuoto all'interno del mio petto.

<<Come è possibile?>> domando sconvolto mentre guardo Robert che non smette di piangere. Come è possibile che lei stia male e che nessuno me lo abbia detto, che lei non me lo abbia detto?

<<Non, nessuno lo sa Dimitri. I dottori hanno detto che la sua malattia è genetica e magari avremmo potuto saperne di più o aver un aiuto i più ma lei è stata abbandonata da piccola>>

<<Questo, lei me lo ha raccontato. Perché non mi fa parlato anche di questo?>> domando tristemente. Magari forse non si fidava abbastanza di me?

<<Lei ha passato tutta la vita a fingere di non importarle del parere delle persone Dimitri e con il tempo ha iniziato a nascondere la sua malattia agli altri per non farsi più prendere in giro, cercando in qualche modo a farsi forza. Sono sicuro che se non te ne ha parlato è perché non voleva sembrare debole davanti a te. So che non l'avresti giudicata o vista in modo diverso ma lei non ha mai avuto certezza nella vita Dimitri e semplicemente aveva paura che tu...>>

<<Non avrei rinunciato a lei!>> dico in modo deciso, interrompendolo.

<<Questo lo so Dimitri. L'ho capito quando la incontrasti quella volta sul pianerottolo. Non ti avevo visto mai così rimbambito ma allo stesso tempo meravigliato, felice>>

<<Lei mi rende felice>> confesso mentre un piccolo sorriso si allarga sulle mie labbra, svanendo l'attimo dopo quando ripenso a lei distesa su questo letto in ospedale.

Dopo la chiamata di Robert sono corso con un pazzo per arrivare il prima possibile da lei, ed è stato allora che Robert mi ha raccontato di quanto lei in realtà sta male, confessandomi che oggi sarebbe dovuta presentarsi per la trasfusione ma che invece non l'ha fatto, dimenticandosi.

<<Se solo lo avessi saputo>> mormoro tra me e me, rimproverandomi.

<<Non devi darti colpe che non hai Dimitri. Anzi, dovrei ringraziarti>>

<<Ringraziarmi?>> domando confuso mentre continuo a guardare Robert.

<<Lei ha travolto la felicità grazie a te Dimitri. La conosco da una vita e non l'ho vista mai così felice come lo è con te>>

<<Come sta?>> domanda Irina appena fa capolinea nella stanza. Quando sono arrivato in ospedale ho trovato sia lei che mia madre, raccontandomi che Diana si sia sentita male mentre era in agenzia e se da mia madre mi sarei aspettato una simile reazione premurosa da mia sorella non tanto. Lei non ha più mostrato affetto per nessuno negli ultimi anni e vederla preoccupata per una persona che praticamente non conosce mi ha sorpreso molto.

<<Per adesso è stabile>> risponde Robert al mio posto.

<<Però?>> domanda Irina, attirando la mia attenzione su di lei.

<<Però cosa?>> domando confuso.

<<C'è sempre un però, Dimitri. Questo ormai dovresti saperlo>> risponde lei sicura di quello che dice.

<<Non, ecco...>> Robert inizia a balbettare, fermandosi l'attimo dopo, ed è allora che realizzo le parole di Irina.

<<Cosa c'è che non va?>> domando con la voce tremolante.

<<Non c'è più sangue per lei. I dottori hanno finito la plasma>>

<<Non c'è alcun problema, io posso...>>

<<Il gruppo sanguigno di Diana è O negativo, e qui in paese nessuno può donare>> dice Robert a bassa voce, facendomi smettere di respirare.

<<Io posso donare>>

<<Tu?>> domando incredulo, realizzando però l'attimo dopo che Irina ha il suo stesso gruppo di sangue, proprio come nostra madre.

<<Non so se tu puoi donare tesoro, infondo tu hai...>> dice la mamma, fermandosi in seguito quando scoppia a piangere, sorprendendomi o forse confondendomi. Perché la mamma piange adesso?

<<Chiediamo ai dottori, o magari a Marco. Infondo se lui è stato il mio donatore significa che è compatibile anche con lei no?>> domanda Irina speranzosa, facendo aggrottare le sopracciglia a Robert forse per la confusione, così in seguito gli spiego di come quel stronzo che non sopporto affatto ha salvato mia sorella cinque anni fa.

<<In che senso, lui, che bastardo!>> urla arrabbiato.

<<Per tutti questi anni ha finto di avere un altro gruppo sanguigno! Perché cazzo l'ha fatto?>> domanda urlando, uscendo in seguito fuori dalla stanza e per quanto vorrei seguirlo non posso, il mio cuore è intrappolato davanti al letto in cui Diana in questo momento dorme.

<<E lei non è vero? Tu l'hai sempre saputo ma in tutti questi anni non hai detto niente!>> dice mia madre con la voce spezzata, guardando madre Cristina che sussulta per via delle sue parole.

<<Perché l'hai fatto Cristina? Perché non mi hai detto che lei, lei è...>> dice mia madre con la voce spezzata, fermandosi, incapace di continuare a parlare quando scoppia a piangere più forte di prima.

<<Madre>> la voce di Diana esce in un piccolo sussurrio, attirando l'attenzione di noi tutti su di lei, in particolar modo di mia madre che sussulta dopo aver sentito quella parola.

<<Tesoro mio, sono qui>> dice la suora a bassa voce afferrando la mano di Diana, facendo rabbuiare mia madre, e come un flash mi torna in mente quella volta quanto mi raccontò di sua figlia. Di quella piccola bambina, Julie, che persi anni fa, quando ebbi un esaurimento nervoso, finendo in un manicomio per qualche mese.

<<È lei>> sussurro sconvolto quando capisco il motivo della turbazione di mia madre Greta.

<<È lei>> sussurro sconvolto quando capisco il motivo della turbazione di mia madre Greta

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