Capitolo 24 - Il battito dell'amore

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La chiamata di mia madre di oggi pomeriggio ha interrotto la mia tranquillità soprattutto quando mi ha detto che Irina si trovava a casa da sola e per giunta con la febbre. Lì non ci ho visto più e sono corso da lei, lasciando persino Diana, ma se il mio corpo era corso da mia sorella il mio cuore rimase lì, insieme a Diana, per questo appena mia madre si liberò al lavoro, tornando a casa, io sono tornato da lei, camminando in mezzo alla pioggia solo per raggiungerla e adesso mentre guardo le sue guance rosee, mentre il suo corpo si trova davanti a me con solo una canottiera bianca, mettendo il risalto il suo seno, non so se ho fatto bene a tornare. Quando lei mi aiutò a togliermi i vestiti di dosso in seguito ridacchiai, come per prenderla in giro per il suo modo impacciato di muoversi ma in realtà risi solamente per non farli capire quanto io ero imbarazzato. Molte volte mi sono fatto aiutare dalle donne a spogliarmi ma per la prima volta mi sono imbarazzato. Lei non l'ha fatto con malizia, così come sicuramente non ci ha pensato prima di fare la sua apparizione in bagno, vedendomi praticamente nudo sotto la doccia e se tempo fa avrei fatto prevalere il mio comportamento sfacciato di fronte a lei sono tornato come un ragazzino alle prime armi.

Le sue guance accaldate mettono il risalto la sua pelle bianca, priva di colorito. Le sue labbra sono leggermente gonfie per averle torturate per via del nervoso, lo stesso che sto provando anche io in questo momento. Sono nervoso ma non per la rabbia, lei riesce a farmi uno strano effetto e quello che provo in questo momento è quel tipo di nervoso che non mi permette neanche di muovermi dato che non so cosa fare. Non mi è mai capitato, eppure mi sento rimbambito.

<<La luce è andata via per via del temporale>> sussurra piano mentre mi da le spalle, posizionando qualche candela qua e là.

<<Sei, tu sei...insomma, dovresti tornare in bagno e aspettare i tuoi vestiti>> dice balbettando mentre si giro di poco verso di me, abbassando lo sguardo ma non per guardare il mio corpo coperto da un asciugamano, bensì per nascondere la vergogna che in questo momento sta provando.

<<C'è freddo di la>> rispondo, mentendo spudoratamente. In realtà qui dentro c'è un caldo da morire o forse il sangue mi sta dando alla testa mentre continuo a guardarla. Vorrei avvicinarmi a lei e baciarla, dirle che non fa niente se mi ha visto nudo perché come mi ha guardato lei mai nessuno lo aveva fatto. Anzi, come mi guarda lei ancora nessuna mi ha mai guardato. Nonostante i suoi occhi sono pieni di vergogna al tempo stesso sono anche carichi di desiderio ma soprattutto pieni di amore ed io per una volta vorrei davvero fare l'amore, anima e corpo, ma con lei.

<<Io, ecco, preparo una tisana>> dice in modo impacciato mentre si gira, dandomi le spalle ed io ormai incapace di stargli lontano mi avvicino a lei, poggiano le mani su i suoi fianchi.

<<Diana>> la chiamo a bassa voce, spostandogli da un lato i capelli, sussurrando nuovamente il suo nome all'orecchio.

<<Dimitri>> pronuncia il mio nome boccheggiando mentre rilascia la presa sulla bustina della tisana che prima aveva afferrato. Le mie mani girano il suo corpo lentamente e quando i nostri occhi si incrociano qualcosa dentro di me mi da la forza di avvicinarmi a lei, alle sue labbra, unendole con le mie in un bacio passionale. Quel tipo di bacio che ti fa mancare il respiro ma che al tempo stesso è aria pura.

Le circondo la vita stretta con le mani, mentre lei circonda il mio collo con le sue braccia, premendo per via della vicinanza il suo seno contro il mio petto nudo. La mano destra sale lungo la sua schiena, facendola scivolare sotto la sua canottiera e un ansimo esce dalla sua bocca. Il suo respiro a questo contatto si spezza, quasi sospirando ed io lentamente mi allontano dalla sua bocca, guardandola negli occhi per cercare un segnale, anche se non so di preciso quale, o magari la guardo, sperando che lei non mi allontani, seppur lo farei, se solo i suoi occhi esprimessero paura, o magari non leggessi il desiderio che io ho di lei.

Il suo sguardo si abbassa leggermente, per pochi secondi però dato che subito dopo solleva la testa, puntando i suoi occhi da cerbiatta nei miei, guardandomi con ardore, o forse la luce pallida delle candele davanti a me gli rende ancora più intensi, più belli.

<<Dimitri io...>> pronuncia il mio nome, fermandosi in seguito quando forse non trova il coraggio di dire quello che vorrebbe dirmi ma se a parole non è in grado di farlo, i suoi occhi in questo momento comunicano con i miei.

<<Fa l'amore con me>> sussurro a bassa voce, sorprendendola, o forse, sorprendo me stesso per le parole da me usate. Mai fino ad ora ho chiesto a qualcuna di fare l'amore, perché quello che ho sempre sperimentato era solo una cosa carnale, priva di sentimenti, eppure a lei vorrei amarla come spesso mi veniva raccontato.

La sua bocca si avvicina alla mia, sussurrando sulle labbra <<fa l'amore con me>> e senza darmi il tempo di realizzare si avventa sulla mia bocca, baciandomi in modo ardente ed io non esito a prenderla in braccio, facendola stendere in seguito sul piccolo divano, chinandomi su di lei, premendola con il mio corpo per sentire il calore della sua pelle sul mio corpo mentre continuo a baciarla appassionatamente, scendendo in seguito con la bocca sul suo collo, fino ad arrivare sulla sua scolatura. Sollevo nuovamente lo sguardo, cercando un ulteriore conferma nei suoi occhi ma quando le sue labbra ormai rosse si allargano in un dolce sorriso capisco di avere tutta la sua approvazione, così, lentamente le sfilo la canottiera, facendo scorrere la lingua sulla sua pelle delicata, soffermandomi sul suo senno, sfiorando i capezzoli e quando la sua bocca emette un dolce suono il mio respiro aumenta, così come i battiti del mio cuore che oramai batte solo per lei. Li passo le mani tra i capelli, sollevandogli la testa, tirandola più vicino per baciarla nuovamente, lasciando che le lingue danzino insieme, accarezzandosi, mentre le sue mani per la prima volta sfiorano il mio corpo, provocandomi una sensazione di bruciore ogni qualvolta le sue dita mi toccano.

<<Dimitri>> pronuncia il mio nome con determinazione, come se volessi rimproverarmi, impaziente, ed io lo sono tanto quanto lei, solo che voglio amarla lentamente, senza dare per scontato il tempo.

Mi chino leggermente sulle sue gambe, tirando giù i pantaloni della tuta che stava indossando e quando si irrigidisce di poco le prendo il mento con la mano, rilasciando un tenero bacio sulla sua bocca, e solo quando i suoi muscoli si rilassano l'altra mano la faccio scivolare tra i suoi seni, sul suo ventre, riprendendo a baciare ogni centimetro di lei, cercando di farla stare bene ma anche di farla abituare alla visione dei nostri corpi nudi. Lentamente rotolo sopra di lei, allargandole le gambe con le mie, facendomi spazio dentro di lei lentamente, per tutta la lunghezza del membro, provocando al suo corpo una scossa, mentre i muscoli prendono ad irrigidirsi, restando immobile, ed io resto fermo insieme a lei, accarezzando il suo corpo fino a quando non si rilassa gradualmente dalle catene di una tensione quasi rigida. Le mie braccia si piegano dolcemente intorno alla vita, staccandomi da lei e rientrare nuovamente, sempre piano ma in modo profondo, ripetendo il movimento fino a quando il ritmo lascia andare il dolore che i suoi occhi esprimevano, lasciando spazio solo al desiderio, alla passione.

<<Ti amo Diana>> confesso sussurrando mentre la amo ancora e ancora, capendo per la prima volta quanto è diverso nel fare l'amore con la persona che realmente si ama.

I nostri ansimi coprano persino il rumore della pioggia, andando a pari merito con i battiti dei nostri cuori, che adesso si sono fusi, creando un unico e solo battito. Il battito dell'amore.

 Il battito dell'amore

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