Capitolo 17 - Strani approcci

280 51 25
                                    


"Lui mi toccava in modo impertinente. Certo, non ha mai oltrepassato il limite ma ha sbagliato ugualmente. Mi sono sentita sporca, pensando di averlo provocato in alcun modo." Le parole di Diana risuonano nella mia mente praticamente da questa notte, da quando si è aperta con me, spiegandomi il motivo di quella sua reazione che mi spaventò da morire. Improvvisamente smise di respirare e non sapevo cosa fare ma poi la mia voce sembra di averla fatta riprendere, raccontandomi cosa ha dovuto passare per colpa di quel verme. Nessun uomo dovrà mai permettersi di importunare una ragazza, in alcun modo possibile, e sentire che qualcuno, che quel Marco cercò di allungare la mano su di lei una rabbia improvvisa investì il mio cuore, la mia mente che pensò di andare alla ricerca di quel ragazzo proprio in quel momento ma fu proprio lo sguardo pieno di tristezza di Diana che mi fermò, facendomi restare con lei. Inizialmente non ho saputo cosa dire ma ci pensò il mio corpo quando la strinse al mio petto, baciando teneramente la sua testa. L'ho stretta così forte che per un attimo pensai di averla lasciata senza fiato ma quando lei in seguito si strinse nella mia maglietta persi la testa, afferrandola per i fianchi, facendola aggrappare a me, nonostante avevo paura di una negativa reazione da parte sua, eppure lei mi ha sorpreso quando ha stretto le sue gambe intorno ai miei fianchi, alzando in seguito lo sguardo su di me. Inizialmente mi rivolse uno sguardo pieno di vergogna ma tutto tramutò quando le sfiorai la guancia con una mano, ricevendo in cambio un bellissimo sorriso, essendo in grado di calmare la rabbia che avevo dentro.

<<Perché hai la faccia da pesce lesso?>> la voce irritante di mia sorella Irina interrompe i miei pensieri, facendomi rotolare gli occhi per la disperazione quando capisco di non essere stato in grado di liberarmi di lei. Questa mattina praticamente si è presentata a casa mia alle prime ore dell'alba, interrompendo il mio tranquillo sonno ma anche la tranquillità con la quale mi addormentai nel cuore della notte, sapendo di avere accanto a me la mia Diana che rimase durante la notte a casa mia. Proposi di guardarci un film, dandole l'impressione di essere forse un ragazzino alle prime armi, ma lei accettò felice, addormentandosi qualche istante dopo sopra la mia spalle, distesa sul divano e nonostante l'incomodità mi addormentai accanto a lei, beandomi del suo calore e del suo profumo, e quando Irina mi svegliò, chiedendomi di farla entrare inizialmente esitai, capendo solo dopo che Diana non c'era più. Ed è stato in quel momento che il mio cuore si rattristi.

<<Magari ho sbagliato?>> mi pongo da solo questa domanda, pensando al peggio. Prima non avevo questo tipo di problemi, nel senso, non stavo così attento ai dettagli, e adesso invece mi preoccupo per la qualsiasi, sempre e quando si tratta di Diana. Perché mai sarà andata via, mi domando mentalmente mentre mi alzo dalla sedia, ignorando mia sorella che continua a parlare a vanvera, chiedendo il mio aiuto. Il motivo della sua comparsa a casa mia è stato per il fatto che Irina è andata a ballare, mentendo ai nostri genitori, dicendo a loro che in realtà lei è rimasta da me per tutto il tempo e voleva che io la coprisse, e da quando ho lasciato la mia casa per venire in agenzia lei non ha fatto altro che stressarmi.

<<Ti coprirò con la mamma solo se inizierai a lavorare qui. La mamma ha bisogno di qualche mano in più, soprattutto che tra qualche giorno c'è l'inaugurazione>> propongo, cercando di giocare a mio favore. La mamma ha sempre chiesto a Irina di aiutarla con l'agenzia, sbrigando magari la parte burocratica visto che lei se ne intente solo che mia sorella non ha voglia di lavorare e l'unica cosa che fa è spendere i soldi di nostri genitori. Cosa sbagliata secondo me solo che la mamma è troppo buona anche solo per rimproverarla, per questo non le dice niente.

<<E sprecare minuti preziosi qui dentro?>> domanda incredula, guardandosi intorno ma quando gira su se stessa va a sbattere contro qualcuno, facendo cadere la rispettiva persona a terra.

<<La prossima volta stai più attenta!>> urla mia sorella contro la povera...

<<Diana!>> pronuncio il suo nome in modo forte appena la vedo, strabuzzando gli occhi.

<<Ma sei impazzita?>> domando arrabbiato mentre spintono mia sorella, andando ad aiutare Diana, tirandola su ma quando appoggio la mano sul suo braccio una smorfia di dolore esce dalla sua bocca.

<<Stai bene?>> domando preoccupato mentre le sposto i capelli che coprivano il suo viso, guardandola in seguito negli occhi.

<<Io no!>>

<<Sta zitta tu>> borbotto contro mia sorella senza neanche guardarla, continuando invece a guardare Diana.

<<Il braccio>> sussurra piano mentre abbassa di poco lo sguardo.

<<Ti fa male?>> domando nuovamente preoccupato.

<<Si, ma non per la caduta. Insomma, anche ma in realtà...>> inizia a balbettare ed io senza pensarci le alzo la manica della maglietta, vedendo un piccolo cerotto sul braccio.

<<I prelievi, ho fatto i prelievi questa mattina. Per questo me ne sono andata>> dice in seguito a bassa voce, giustificando la sua scomparsa improvvisa.

<<Quindi io, insomma, non sei scappa per colpa mia?>> domando timoroso e quando lei nega con la testa improvvisamente riprendo a respirare, sorridendo in seguito.

<<Sono stata bene con te>> sussurra a bassa voce, facendomi scoppiare il cuore di felicità.

<<Hai finito di fare la gatta morta con mio fratello?>> la voce acuta di Irina fa sussultare Diana ed è allora che mi giro di poco, fulminandola con lo sguardo ma lei sembra non scomporsi minimamente.

<<Io, ecco, devo tornare a finire il mio lavoro>> dice Diana in modo impacciato.

<<Hai mangiato qualcosa?>> domanda colei che fino ad un attimo fa urlava, sorprendendomi. I suoi occhi sono fermi, guardando oltre le mie spalle e questa sua domanda così come l'attenzione che rivolge con lo sguardo a Diana mi confonde.

<<Mi scusi?>> domanda la ragazza dai capelli castani, forse sorpresa, tanto quanto me.

<<Chi dona il sangue in seguito dovrebbe mangiare>> dice mia sorella mentre si avvicina a lei, superandomi.

<Io non, non ho donato>> risponde Diana mentre cerca di abbassarsi la manica della maglietta.

<<Ho fatto solo dei prelievi, niente di che>>

<<Dovresti, dovresti mangiare ugualmente qualcosa >>

<<La vista del sangue mi da un po' la nausea. Preferisco non mangiare al momento>>

<<Un succo magari? Tanto per prendere un po' di forza>> insiste mia sorella, lasciandomi di pietra per via del suo comportamento. Lei non si è mai comportata così bene con le persone che mi stanno intorno, in particolare modo con le ragazze, essendo molto gelosia e adesso questo suo approccio mi preoccupa parecchio.

<<Irina, perché non vai a dare una mano alla mamma?>> domando mentre mi avvicino alle due ragazze, cercando di allontanare mia sorella da Diana.

<<Magari dopo. Se vuoi vacci tu>>

<<Irina>> la chiamo preoccupato ma non per lei, ma per quello che magari potrebbe dire, ferendo Diana.

<<Porta un succo freddo e sta zitto!>> ordina in seguito prendendo Diana per mano nonostante la ragazza sussulta leggermente per la sua vicinanza.

<<Non c'è bisogno, davvero>> dice Diana mentre cerca il mio sguardo, ed è allora che mi avvicino a mia sorella cercando di allontanarla da Diana senza essere brusco.

<<Sei uno stupido>> dice in seguito prima di girarsi di spalle e andarsene, lasciandomi da solo con Diana.

<<Perdona mia sorella>>

<<Tranquillo, in fondo forse voleva solo essere gentile>>

<<Irina non è mai gentile>> confesso sincero mentre afferrò la sua mano, portandolo in seguito vicino alla bocca e lasciare sul suo dorso un tenero bacio, sperando che nessuno ci veda. Non mi piace far parlare la gente e poi le cose belle a volte sono fatte per tenerla un po' nascoste.

La ragazza del bosco Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora