La seconda prova...

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Il mattino dopo l'aria fredda di dicembre gli colpiva il viso mentre in silenzio si dirigevano verso la foresta nera dove si sarebbe svolta la seconda prova.

La sera precedente James aveva cercato in tutti i modi di parlare con Dakota, la ragazza però si era barricata in camera e a niente era valsa la nottata che lui aveva passato ai piedi della sua porta in attesa che lei aprisse.

James la guardò, i capelli biondi erano stretti in una crocchia rigida e il corpo era avvolto nella loro divisa termica. Dakota guardava davanti a sé e James quasi si spaventò per la freddezza che lesse nelle sue iridi plumbee. 

<< Dakota… >> provò a richiamarla il ragazzo. Avevano da poco finito i primi due round e adesso erano in attesa per cominciare il loro ultimo scontro.

La ragazza non alzò lo sguardo, le faceva troppo male incontrare quegli occhi di un verde dentro il quale troppe volte le era parso di affogare.

Si sentiva presa in giro è più di tutto sentiva che James non si fidava di lei, altrimenti le avrebbe raccontato tutto e avrebbero affrontato quel problema insieme, sperava che potessero essere uniti ma solo adesso si rendeva conto che non era così.

<< Potter… >> disse semplicemente mentre facevano il loro ingresso nel capannone adibito a sala d’attesa.

<< ti prego Dak, guardami. Non volevo che succedesse. So che non ho scusanti ma se potessi tornare indietro cambierei tutto ciò che sono stato prima di te, perché per me nulla è importante se non ci sei tu nella mia vita >> disse James avvicinandosi alla ragazza che era in piedi appoggiata ad uno dei pali portanti della tenda con lo sguardo basso.

Dakota si irrigidì sentendo la presenza del ragazzo troppo vicino a lei. Immediatamente il suo corpo rispose a quello del corvino e tutti i muscoli giusti si tesero. Avrebbe voluto odiarlo ma non ci riusciva, ogni fibra del suo corpo era attratta dal ragazzo e sapeva che se si fosse lasciata andare, se avesse dato modo al suo corpo di avvicinarsi a lui non sarebbe più stata capace di controllarsi e questo la spaventava più di qualsiasi altra cosa al mondo.

<< perché lo hai fatto James? mi avevi detto che ero l'unica che volevi e io ci ho creduto. Dio sono stata così stupida! >> buttò fuori con voce tremante la bionda.

James provò a toccarle la mano ma la ragazza si ritrasse, erano a pochi centimetri di distanza eppure sentiva come se fossero su due pianeti differenti.

<< la mattina dopo la festa nella stanza delle necessità, April è venuta a cercarmi per dirmi di lasciarti perdere, che tu non eri roba per me e che se avessi continuato a frequentarti avrei portato la tua rovina. All'inizio non ci ho dato peso, erano solo le parole di una ragazza gelosa che mi ero scopato tempo prima >> iniziò a raccontare James con un sospiro.

Incatenò le iridi a quelle plumbee della ragazza, voleva che sapesse che recepisse quanto fosse stato difficile per lui allontanarla da sé.
<< qualche giorno dopo però ho notato che quando non eri con me ti succedevano sempre cose strane, ti hanno avvelenato il tè a colazione, sei quasi caduta dalle scale del quarto piano, sei quasi rimasta chiusa nella stanza delle necessità. Mi sono insospettito così sono andato a parlare ad April. Quella... non so neanche come chiamarla... ti aveva sguinzagliato i suoi scagnozzi dietro in modo che ti facessero del male per darmi un avviso. Mi ha detto che non si sarebbe fermata fino a che io non fossi stato di nuovo con lei. Ho rifiutato, volevo solo te. Come avrei potuto farti questo sapendo quanto ti avrebbe ferito? >> sibilò James guardando un punto indistinto nel tessuto pesante della tenda. 

Si leccò le labbra pronto a terminare il suo racconto, sapeva che non avrebbe trovato più il coraggio se lei lo avesse fermato.

<< e poi James? Hai detto ma sì, ci vado... tanto che vuoi che me ne importi di una ragazza che ancora non me l’ha data? >> sibilò allora Dakota con tono velenoso. Stava soffrendo come non aveva mai fatto nella sua vita.

James Sirus Potter e il torneo degli elementiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora