I due grifoni salirono di corsa le scale che portavano al dormitorio maschile e più precisamente alla stanza da Caposcuola di James, mentre salivano i ragazzi intorno a loro li guardavano perplessi chiedendosi il perché di tanta fretta, i due se ne accorsero appena, troppo presi a lanciarsi sguardi famelici e fermarsi ogni tanto per scambiarsi qualche bacio passionale.
Appena furono nell’attico di James, il ragazzo eseguì un veloce colloportus alla porta della stanza e si sfilò veloce il giaccone.
Dakota intanto camminava all’indietro mentre con movimenti lenti si toglieva il cappotto nero che indossava.
Con lo sguardo del moro puntato addosso, l grifona prese a spogliarsi ancheggiando sensualmente.
Quando la ragazza fu solo in intimo grigio perla, James non riuscì più a resistere.
Voleva toccarla, accarezzarla e baciare ogni porzione di pelle che riuscisse a raggiungere. Quella ragazza era la sua dannazione ed il suo paradiso. Non ne avrebbe mai avuto abbastanza. Non sarebbe mai stato sazio dei suoi gemiti e del suo sapore.
Si catapultò letteralmente su di lei, il contraccolpo fece cadere entrambi sul parchè mentre le mani accarezzavano il corpo l’uno dell’altro. Le bocche e le lingue danzavano in modo provocante e passionale.
Dakota gemette quando la bocca di James le morse un punto particolarmente delicato appena sotto la mascella.
La grifona portò febbrile le mani sui bordi del maglione del compagno strattonandolo cercando di eliminare quell’inutile strato che serviva solo a dividere le loro pelli desiderose di sentirsi.
James smise di baciarla solo per permetterle di sfilargli l’indumento, poi con gesti veloci e concitati fece evanescere i pantaloni e pronunciò un incantesimo anti – contraccettivo.
Allo sguardo interrogativo della ragazza, il moro grifondoro si limitò a rispondere << in caso dopo mi scordi, meglio prevenire che curare, no? >> prima di tornare a sovrastare la ragazza con il suo corpo muscoloso.
Dakota si perse qualche secondo a guardarlo. I capelli erano tornati al loro solito aspetto disordinato, le sopracciglia aggrottate dalla concentrazione nel controllarsi, le labbra schiuse e gonfie per i baci che si stavano scambiando e gli occhi di solito di un bel verde pulito parevano quasi di una tonalità simile allo smeraldo più puro, scuriti dall’eccitazione.
Era semplicemente perfetto, ed era suo. Il suo ragazzo.
Con un movimento agile, dovuto dall’allenamento nel corpo a corpo delle ultime settimane, la ragazza ribaltò le posizioni portando il più grande dei Potter sotto di lui.
Dakota era seduta a cavalcioni, le mani poggiate sui pettorali marmorei di lui per tenerlo fermo in quello che era ovviamente un tentativo di ribaltare nuovamente le posizioni.
James ringhiò frustrato mentre la ragazza lentamente prendeva a dondolare sul membro già pienamente eretto di lui.
<< Dakota... mi stai uccidendo piccola... >> sussurrò con voce roca mentre la ragazza continuava a far strusciare lentamente le loro intimità ancora ricoperte dall’intimo.
Si sentiva già bagnatissima e lo voleva al più presto dentro di lei ma stavolta voleva che fosse speciale, voleva che James sapesse che diventando la sua ragazza stava accettando di donargli non solo il suo corpo ma anche il suo cuore, il suo rispetto e la sua fedeltà. Lei gli si stava donando completamente e voleva che lui lo percepisse.
<< Dio... Piccola... >> gemette di nuovo il moro chiudendo gli occhi mentre la ragazza sopra di lui gli baciava il collo ed il petto muovendosi ancora facendo scontrare i loro sessi.
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James Sirus Potter e il torneo degli elementi
FanfictionTRATTO DALL'OPERA: - amico ma che diavolo ti è preso?! - gli chiese Alexander dopo la cena inaugurale del nuovo anno. Era chiaro che si riferisse al suo scatto d'ira di poco prima. ...