Le tre settimane successive furono stancanti e sfibranti, dopo le lezioni scolastiche i quattro ragazzi si recavano nella Stanza delle Necessità fino a sera, cenavano, facevano i compiti e si ritagliavano una mezz'ora prima di andare a dormire per stare insieme spensierati.
Dakota e James da quella sera si erano avvicinati molto, adesso passeggiavano insieme tra una lezione e l'altra, sedevano agli stessi banchi, pranzavano insieme e quando la sera tornavano nella Sala Comune di Grifondoro restavano un po' accoccolati a scambiarsi qualche bacio.
<< stasera dobbiamo partire per il Maniero della mia famiglia >> gli ricordò Dakota mentre pranzavano alla lunga tavolata.
Il ragazzo si strozzò con il boccone di pollo al curry che stava ingoiando.
<< così conoscerò i famosissimi magnati dell'industria di calderoni di alta qualità >> rise il ragazzo per rallegrare la faccia tesa della compagna.
<< non c'è nulla per cui essere felici >> lo informò la ragazza con tono piatto.
Era ovvio l'astio che provava verso i suoi genitori.
<< com'è il tuo rapporto con loro? >> chiese allora James sorseggiando la bevanda gassosa che si era servito.
Dakota sospirò frustrata.
<< semplicemente non c'è alcun rapporto. Basta che io sia sempre perfetta alle serate di gala o alle cene in cui veniamo invitati e loro mi lasciano fare ciò che voglio o meglio... fanno finta che io non esista. Per mia madre io sono semplicemente la perfetta purosangue, bella, elegante e garbata nei modi >> spiegò la ragazza sbrigativa con un'alzata di spalle.
<< cavolo deve essere terribile, io non immagino nulla di meglio di mia madre che mi affattura perché mi sveglio tardi o mio padre che mi insegue con la bacchetta sguainata per uno dei miei soliti scherzi >> sorrise James.
<< è per questo che passo la maggior parte delle mie vacanze con Rose, vedere voi mi fa pensare a come debba in realtà essere una famiglia >> disse poi la bionda con un sorriso amaro mentre si alzava per dirigersi verso la Stanza delle Necessità.
<< abbiamo appuntamento alle 16 nello studio della McGranitt, viaggeremo via treno e ci attenderà poi domani alle 15 per il ritorno e per riprendere gli allenamenti >> aggiunse la ragazza, James la raggiunse correndo.
<< che abito mi consigli di portare? >> chiese allora il ragazzo.
<< sarà una specie di ballo o cocktail party, fosse per me potresti anche indossare un Jeans ma temo i miei genitori non approverebbero... >> disse la ragazza.
<< uno smoking potrebbe andare? >> chiese allora il ragazzo.
Dakota annuì.
<< senti se tu avessi cambiato idea e non volessi più venire non ti biasimerei. Non devi sentirti costretto, posso trovare un modo per giustificare la tua assenza... >> disse la ragazza mentre arrivavano al settimo piano.
<< Dak, ti ho detto che voglio conoscere ogni parte del tuo mondo e non mi tirerò indietro >> disse semplicemente il Grifondoro prima di far comparire la porta della Stanza delle Necessità.
Dakota era nervosa, James era il primo ragazzo che portava a casa.
Non sapeva come comportarsi, come avrebbe dovuto presentarlo? Come un suo amico? Il suo quasi ragazzo?
Aveva il timore che i suoi genitori lo facessero scappare via da lei, non avrebbe mai voluto rinunciare a lui.
In quel mese era diventato una presenza confortante e ci si stava affezionando sempre di più.
STAI LEGGENDO
James Sirus Potter e il torneo degli elementi
Fiksi PenggemarTRATTO DALL'OPERA: - amico ma che diavolo ti è preso?! - gli chiese Alexander dopo la cena inaugurale del nuovo anno. Era chiaro che si riferisse al suo scatto d'ira di poco prima. ...