4. Adagio

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Celeste's pov


Milano, luglio 2014


Come si fa a vivere di solo ossigeno , se l'ossigeno per gli essere umani a volte corrisponde ad una passione ...la stessa passione che però ti si ritorce contro?

"Sarò ospite al gala finale alla Scala" mi informa mio padre , facendomi incupire


Essere la figlia di un ballerino famoso è sempre stato il mio tallone di Achille . Non vi erano mai state raccomandazioni, anzi l'opposto.
Avevo sempre dovuto dimostrare di valere per il mio nome , per essere solo Celeste .

Ma come si spiega un concetto del genere ad altre cinquanta aspiranti ballerine che pensano tu abbia solo la fortuna di un cognome?

La danza , è sempre stata la mia vita .
Frase banale ? No, semplicemente la pura verità .

La danza mi ha sempre fatto del bene , ma anche del male .

Muovere i primi passi da neonata in una sala da ballo mi aveva condannata .
L'amore nato però negli anni per quella disciplina mi aveva fatto intendere che intraprendere quella strada era stata la scelta giusta.

Nel corso del tempo non era mai mancata la delusione , che regnava sovrana , sia quando magari non venivo scelta per uno spettacolo, sia quando venivo invece selezionata , udendo frasi spiacevoli che non corrispondevano alla realtà , al mio talento .

Avere diciassette anni , in tutto ciò, non giovava per nulla . L'età più critica per una persona , attualmente, in me destava parecchi squilibri che mi facevano allontanare dal focus che avevo portato avanti per tutta la mia breve vita , ovvero quello di brillare come una stella sui palcoscenici più maestosi.


Era una settimana fa , quando nella parte inferiore del mio letto a castello, in una stanza del convitto che condividevo con altre allieve dell'Accademia , tra risate miste a disperazione , sentii la voce di Arianna sussurrare in un messaggio vocale , diretto a non so chi , una frase che ancora oggi non capisco perché mi abbia offuscato per giorni la mente .

"Hanno paparazzato Harry Styles con Kendall Jenner , la modella"



La danza era da sempre stata la mia unica valvola di sfogo , ed infatti ancora non riuscivo a capacitarmi di come uno sconosciuto con gli occhi verdi , avesse potuto farmi sentire in mezz'ora a mio agio ..

Harry Styles mi vedeva come Celeste , probabilmente perché anche lui come me, sicuramente in contesti più globali, non era mai stato visionato come un semplice ragazzo.

E fu quel singolo particolare, a lasciarmi andare alle sue parole e alla sua pazzia , facendomi però sempre tenere stretto a me quello scudo invisibile che nessuno aveva mai avuto il coraggio di abbattere .

Quei pochi momenti passati con lui però , mi sembrarono eccessivamente normali .

Ecco perché , dopo la felicità dell'esame , dopo aver saputo il voto, con ancora l'adrenalina in corpo , mi ero lasciata leggermente andare al corso del tempo... un tempo spazzato via una settimana dopo .


"Celeste , hai capito?" domanda mio padre risvegliandomi dal sonno profondo in cui ero caduta

"Lasciala mangiare in pace papà" sospira invece mio fratello maggiore Luca , mentre assapora la sua cotoletta alla milanese, guardando poi con disgusto , e facendomi ridere genuinamente , il mio polpo all'insalata

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