24. Do you remember?

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Harry's pov



Londra, febbraio 2016



La linea temporale del mio destino non è sempre stata dalla mia parte..quasi sempre il fato mi ha remato contro.

Cosa succede però se il bourbon liscio che infiamma la gola si interseca con la polvere di stelle?


Il respiro mi si affatica causando una leggera dispnea determinata dall'ansia e dallo stress.

I battiti del mio cuore si intensificano minuto dopo minuto, facendo increspare il cielo di questa mattina di febbraio in acqua cadente che bagna il suolo ed il mio cuore.

Tutto diventa buio, come se fosse notte... ma la notte ormai è passata, adesso è giorno.
La notte ha visto la sua stella brillare.
La notta l'ha incontrata tra dei vicoli della città, rubando la sua luce per risplendere...ed io, qualche ora dopo, con il primo fascio di sole, steso nel letto che ha visto la parte più bella di noi occupato ormai però da un'altra donna, ho saputo, tramite un banale messaggio, che la mia stella cometa, il mio angelo, aveva sfiorato il mio stesso suolo.

Tu non sei una semplice stella, tu sei una cometa, un asteroide..raggiungi quasi il Sole, e brilli più di lui.

Chissà quanto stai splendendo senza di me...


Tracanno altro bourbon, accettando qualche secondo dopo la chiamata di mia sorella, che da un'ora sto tempestando di messaggi.

"Gems" dico io tossendo per l'alcol che mi infuoca, mentre sento dall'altra parte del telefono mia sorella sbadigliare, probabilmente ancora provata dalla notte trascorsa a fare baldoria

"Santo cielo Harry, che c'è?"

"Voglio sapere tutto Gemma, ogni cosa, ogni dettaglio"

Sono impazzito, non ragiono più.
Sei nella mia stessa città ed io non so che fare, non so se cercarti...non so se aprire un'altra bottiglia di distillato oppure farmi un caffè amaro.

Tu mi porti alla follia, come sempre.


"Harry per l'amor di Dio..."

"Parla Gems..ti supplico"

Non mi è rimasto nulla di te, se non un bracciale ed un biglietto.


Appena mia sorella, sbuffando varie volte, inizia a raccontarmi ciò che ha vissuto, io chiudo gli occhi, immaginando la scena che sto udendo.

Vedo te e mia sorella parlare dinanzi ad un bancone ormonato. Noto subito le tue guance rosse e le tue lentiggini sempre più vive. Sei ricoperta di polvere fatata e di una gonna eccessivamente corta che ti sta d'incanto ma che mi fa morire dentro.

Ammiro il vostro abbraccio, inserendomi in quel contatto proprio come un fantasma...tu poi scappi e ti rifugi in una folla di sconosciuti che continuano a bere interpellandoti ogni tanto.

Hai sulle labbra un rossetto rosso fuoco che fa peccare me e sicuramente tutte le persone che ti hanno realmente adocchiato.

Continuo a guardarti perché sei troppo bella. Continuo a volerti perché sento di essere tuo, proprio come tu sei mia...senza fine.

L'alcol non è la cura, forse davvero dovrei farmi un caffè...forse questa volta il destino ti ha portata a Londra non solo per tuo fratello, non solo per lavoro, ma anche per darmi un'altra possibilità.


"Poi l'ho persa di vista Harry...c'era così tanta gente..ed io avevo bevuto troppe birre"

Ringrazio mia sorella interrompendo subito la comunicazione tecnologica. Mi avvio in cucina gettando nella spazzatura la bottiglia di vetro ormai finita che tengo stretta tra le mani.
Aziono poi la macchinetta del caffè, provando a risvegliarmi, provando a riflettere..provando a capire ciò che voglio, e non ciò che è giusto...perché la giustizia marcerebbe contro di me, la giustizia la terrebbe ancora lontana dal mio cuore...io ti voglio con me.

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