19. Surviving is not living

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Harry's pov


Londra, marzo 2015



Nella mia vita, lavoro e famiglia si sono da anni intrecciati, accumunando il mio universo verso due traiettorie ormai unite.
Non vi è più differenza tra la band e gli affetti, perché l'uno é il complementare dell'altro.
E forse molti non capiranno l'amore che mi lega a quei quattro ragazzi, ma noi sappiamo di aver condiviso troppo insieme. Noi sappiamo che nonostante il silenzio, ci saremo sempre.

"Avevo detto a mio fratello che avremmo pranzato tutti e tre insieme"

Celeste finalmente, dopo quindici minuti di silenzio in auto nonostante le mie domande sul suo essere, decide di parlare appena accosto fuori la nuova abitazione del fratello.

Sono solo le undici del mattino, ma io già mi sento pieno.

"Devo tornare da Zayn"

"Ci siamo stati per due ore"

"Già due ore in cui tu sei rimasta ferma e muta come una mummia" dico io, forse alzando un po' troppo la voce, sfogando su un'anima innocente tutta la mia ira

"Cosa avrei dovuto fare? Schiaffeggiare Louis per il modo in cui mi tratta? Dire a Zayn che è un perfetto idiota? Mettere in ordine il suo salotto o trascinarlo con voi sotto la doccia?"

Le urla di Celeste sovrastano i miei toni, facendomi per un secondo provare pena per la situazione spiacevole in cui è capitata.

"Io non voglio altri drammi Harry"

"Bhe notizia degli ultimi anni..la mia vita è piena di drammi e casini, peggio della tua"

"C'è sempre qualcosa di più importante vero? Al mio compleanno, adesso... sarò qui per un giorno e mezzo Harry e tu ancora una volta mi metti da parte. Io capisco che ..."

Vaffanculo.
Vaffanculo a chi ha deciso di remarmi contro.
Vaffanuclo al tempo che non è mai dalla mia parte.
Vaffanculo a questa giornata che io speravo di trascorrere a letto con lei.
Vaffanculo anche a lei però.


"No Celeste, tu non capisci. Quei ragazzi sono la mia famiglia ed io.. odio l'idea di non essermi reso conto in tempo che Zayn stesse male ed adesso devo fare di tutto per aiutarlo. E..cazzo mi ero ripromesso di non metterti più in secondo piano ma.."

"Così perderai il resto Harry, perderai te stesso. Annientarsi per le persone non è mai giusto"

Il mio corpo è un fascio di nervi che non sa se dare ragione alle proprie emozioni o a quelle della persona che ha davanti.

"Io..vorrei provare ad aiutarti, a distuggere i tuoi demoni, ma.."

"È tutto troppo lontano da te, giusto?"

Annuisce con le lacrime agli occhi. Sul suo viso non è più dipinta la rabbia, ma la sconfitta.

"E non puoi fare finta di nulla, fare finta che esistiamo solo io e te?"

"Non sono mai stata brava a mentire Harry, soprattutto a me stessa"

"Puoi provarci però"

Mi lascio andare alla sua fanciullezza, perché come sempre, lei mi rapisce e mi incanta. Le asciugo delicatamente le lacrime che sgorgano silenziose, lasciandole poi un lieve bacio sulle labbra.

"Io devo andare Celeste. Ti chiedo tanto lo so, ma tu, prova a non scappare. Ti verrò a riprendere, lo giuro"

La luce del mio angelo svanisce ed io ritorno ad essere un cittadino dell'inferno .

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