𝓟𝗮𝗿𝘁𝗲 𝗜𝗜: «𝗡𝗼𝘀𝘁𝗮𝗹𝗴𝗶𝗮 𝗲 𝗶𝗻𝗱𝗶𝗳𝗳𝗲𝗿𝗲𝗻𝘇𝗮.»
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.Ero strana anche nel mio modo di camminare. Camminavo a passi lenti,e portavo sempre un ombrello con me,anche in estate. Lo tenevo incastrato nelle mani,che portavo dietro la schiena,come la camminata di un vecchio signore.
E poi,la combinazione di capelli rossi,vestito spiegazzato e cappello vecchio che avevo fin da piccola,faceva pensare a tutto tranne che a una persona normale. Non avevo nessuna malattia mentale,era solo la mia personalità ad avere qualche rotella fuori posto.
Ed eccomi lì a camminare verso il forno dei signori Brown,fischiettando un motivetto che conoscevo da sempre.
Svoltai l'angolo e vidi l'insegna della panetteria,che altro non era che la casa dei signori. Bussai alla porta e dopo poco aprì la signora Brown,una donnona alta e di corporatura robusta,che indossava sempre il suo grembiule.
«Oh,cara! Stavo proprio aspettando te. Ecco il pane» disse,sorridendo calorosamente. Mi voleva molto bene,essendo la nipote di Edith,che era una sua cara amica. Mi porse un cesto,che io presi senza fare troppi complimenti.
«E dimmi,come sta Edith?»
«Tutto bene,signora. Ma non so per quanto potrà sopportarmi. Ha una certa età,sa» dissi. La signora scoppiò a ridere,proprio come ogni persona con cui parlavo -tranne mia nonna,ma lei era un caso a parte-.
«Cerca di non stressarla troppo,ok? Fa tanto per te,e ti vuole un mondo di bene»mi guardò con fare materno.
A volte avevo l'impressione che tutti mi parlassero dolcemente solo perchè i miei genitori erano entrambi morti. E io in qualche senso mi sentivo a disagio perchè non riuscivo a sentire la loro mancanza. Ma come faccio a sentire la mancanza di qualcuno che non ho mai conosciuto?,pensavo sempre.
«Anche io le voglio bene,e voglio bene anche a lei,Josephine»
«Oh,cara Margaret! Così mi fai commuovere!»disse,sfoggiando un grande sorriso con gli occhi lucidi.
«Ora vado,signora. Arrivederci e grazie!»dissi salutandola nel mio modo,a cui lei aveva ricambiato con lo stesso segno.
Allontanatomi dalla casa,rimuginai sul da fare per boigottare le galline del signor Brown. Così tornai sui miei passi e,muovendomi a filo del muro,circumnavigai la casa,raggiungendo l'orto e pollaio sul retro.
Appoggiato ad un albero,dormiva Edmond Brown,con il suo cappello di paglia appoggiato sugli occhi.
Mi avvicinai quatta quatta al pollaio e aprii la sua porticina. Assicurandomi di non fare rumore,protesi le mani verso una gallina che stava covando le sue uova e le strappai una penna. Subito la gallina iniziò a starnazzare e volare in giro,facendo spargere altre penne.
Il signor Brown,scosso dal rumore,si svegliò e guardò il pollaio,ma prima che mi potesse scoprire,io ero già scappata.
E ora mi ritrovavo nella strada di fronte a casa Brown,con una penna di gallina dietro l'orecchio e il cappello storto.
Rilasciai un urlo di vittoria,sventolando il pugno in aria,e,con il mio immancabile ombrello,mi diressi verso la strada di casa.
Ma,prima che potessi fare qualsiasi cosa,notai una figura seduta su una panchina. Incuriosita,mi feci avanti a passo felpato,come se non volessi interromperla.
Sgranai gli occhi e spalancai la bocca. Era una ragazza. Con i capelli neri raccolti in una crocchia scompigliata dal venticello,gli occhi prima fissi sul libro,e poi sui miei. Degli occhi di gatto,taglienti e sottili,verdi come lo smeraldo più prezioso. La pelle candida come la neve a contrasto con le labbra rosse come due ciliege mature.
Mi parve di star vedendo la creatura più bella del mondo. Ed ero pronta a scommetterci.
«Oh,ciao. Eri tu la ragazza che stava urlando,prima?»disse. La sua voce era simile al suono di mille campanellini argentati.
«Si,ero io. Ti ho distratto?Scusa»balbettai. Non ero mai stata il massimo a parlare con i miei coetanei,e forse era quello il motivo per cui non avevo amici della mia età.
«No,no,per niente. Era da tanto che non ridevo in quel modo»disse,rivolgendomi uno sguardo dolce come lo zucchero.
«Sono piuttosto strana. Oh,giusto,mi presento: Margaret Marie Brooke,ma chiamami solo Meg»protesi una mano,che lei strinse subito dopo.
«Maddalena Ada Campbell. Piacere.»
«Hai due nomi italiani?» dissi.
«Esatto. Mia mamma ha origini italiane» sorrise dolcemente.
Maddalena. Spero proprio di conoscerti meglio.
🌼𝙰𝚗𝚐𝚘𝚕𝚘 𝚊𝚞𝚝𝚛𝚒𝚌𝚎🌼
𝙴𝚝 𝚟𝚘𝚒𝚕𝚊̀! 𝙴𝚌𝚌𝚘 𝚒𝚕 𝚜𝚎𝚌𝚘𝚗𝚍𝚘 𝚌𝚊𝚙𝚒𝚝𝚘𝚕𝚘( ˘ ³˘)♥︎ 𝚂𝚒 𝚜𝚘𝚗𝚘 𝚒𝚗𝚌𝚘𝚗𝚝𝚛𝚊𝚝𝚎𝚎𝚎𝚎!! 𝚂𝚙𝚎𝚛𝚘 𝚟𝚒 𝚜𝚒𝚊 𝚙𝚒𝚊𝚌𝚒𝚞𝚝𝚘♡´・ᴗ・'♡
𝙿𝚊𝚜𝚜𝚊𝚝𝚎 𝚞𝚗𝚊 𝚋𝚎𝚕𝚕𝚊 𝚐𝚒𝚘𝚛𝚗𝚊𝚝𝚊<3
~𝙷𝚎𝚒𝚍𝚒♡︎✰
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𝒪𝗵 𝗺𝘆 𝗱𝗲𝗮𝗿 𝗠𝗮𝗿𝗴𝗮𝗿𝗲𝘁 | ᵍⁱʳˡᵍⁱʳˡ
Romance❝Oh,mia cara Margaret, quando la primavera finirà e tu andrai via da questa città, quando ormai Mr. Colin avrà i suoi bei frutti, le rondini torneranno e zia Daisy mi lascerà uscire dopo il tramonto, tu mi amerai ancora?❞ ❝Eri un fiore solitario nel...