❝Oh,mia cara Margaret,
quando la primavera finirà e tu andrai via da questa città, quando ormai Mr. Colin avrà i suoi bei frutti, le rondini torneranno e zia Daisy mi lascerà uscire dopo il tramonto, tu mi amerai ancora?❞
❝Eri un fiore solitario nel...
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𝓟𝗮𝗿𝘁𝗲 𝗩𝗜: «𝗚𝗲𝗹𝗼𝘀𝗶𝗮.» . . .
Aprii gli occhi e mi tirai su dal letto. Quella mattina ero molto energica. Solo a pensare che avrei incontrato Maddalena,un sorriso compariva sulle mie labbra.
Mi cambiai e scesi,o meglio mi buttai,sul corrimano e stampai un bacio sulla guancia ad Edith.
«Perchè sei così affettuosa stamattina?»ridacchiò Edith,accarezzando la mia guancia.
«Non c'è un motivo preciso» Oh si,che c'era.
«Va bene. Farò finta di crederci»disse mia nonna,facendomi l'occhiolino. Arrossii e le feci la linguaccia.
Dopo aver fatto colazione,sistemai la cartella e nel farlo addocchiai l'orologio da taschino che apparteneva a mio padre.
«Edith,posso prenderlo in prestito?»
«Puoi prenderlo. Te lo regalo,quel che è di Jacques è anche tuo»sorrisi e presi l'orologio,attaccandolo al corsetto.
Presi le mie cose,salutai Edith e uscii di casa,tenendo la cartella sopra la spalla come facevo sempre.
Mi incamminai verso scuola fischiettando felicemente,mentre attorno a me scolari di ogni età correvano di qua e di lá con fare nervoso.
Perché hanno tutta questa fretta?,pensai. Poi vidi l'orario sul mio orologio e iniziai a correre,in completo ritardo.
Arrivai a scuola col fiatone e i capelli spettinati,ma,d'altronde,succedeva ogni mattina. Mi appoggiai al cornicione della porta della mia classe,che altro non era che una stanza,respirando a fatica.
«Di nuovo in ritardo,signorina Brooke?»disse la professoressa,una signorina che mai si era sposata,e faceva quel mestiere da sempre,tanto da sembrare immortale come un vampiro.
«Mi scusi,Madame,dovevo raccogliere le uova del pollaio»a queste parole,tutti scoppiarono a ridere. Non avevo un pollaio,ovviamente lo sapevano tutti,volevo solo fare un pò di teatrino.
«Ma quale pollaio!- vada al suo posto,signorina!»io alzai le mani in alto ridendo sotto ai baffi,andando a sedermi al mio posto,in ultima fila.
«Uff! Che trambusto! Silenzio,ragazzi! E non guardate la signorina Brooke!»i miei compagni si drizzarono,solo io rimanevo tutta curva sul mio banco.
«Bene,quindi iniziamo. La rivoluzione francese..»la signorina Smith iniziò a parlare del più e del meno. Che noia,pensai,stendendomi sul banco. Chiusi gli occhi e pensai a Maddalena,quello sì che era interessante.
«Signorina Brooke! Non si dorme in classe!»mi riprese la signorina. Alzai la testa dal banco,con gli occhi ancora chiusi.
«Oh,ma dai,signorina! Lo sa che ho problemi di sonno!»in aria si levò un coro di risatine trattenute.
«Potrà dormire quando tornerà a casa! Mi dica,quando avvenne la Rivoluzione francese?» Pensa di fregarmi,pensai.
«Nel 1789,5 maggio. E finì nel 1799,9 novembre»dissi,sbadigliando.
«Oh. Beh,brava,signorina Brooke.»i miei compagni scoppiarono in un applauso e Jeff,il mio vicino di banco e mia ex cotta,si mise a fischiare come al suo solito. Come poteva piacermi un tipo così?
Dopo essere uscita dalla prigione chiamata scuola,feci la strada inversa per tornare a casa a mangiare,canticchiando.
Aprii la porta di casa,trovando una dolce sorpresa ad aspettarmi: Maddalena era seduta sul divano,e chiaccherava animatamente con Edith.
«E tu che ci fai qui?»le raggiunsi,togliendo velocemente il cappotto e il cappello.
«Non sei felice che Maddy ci è venuta a trovare?»disse Edith.
«Da quando la chiami Maddy? Siamo già passate ai soprannomi?» scoppiarono a ridere entrambe.
«Oh,dai! Non possiamo condividerla?»
«Sai che non mi piace condividere ciò che è mio.»a quella frase,Maddalena sgranò gli occhi e arrossì violentemente,abbassando lo sguardo. Edith fece un sorrisetto da 'era qui che volevo arrivare'
«Ah,davvero? Ma con Jeff non mi sembrava che rifiutassi!»
«Jeff è acqua passata. Aish,non so proprio come faceva a piacermi»mi pizzicai l'attaccatura del naso,ancora in piedi.
«Mah,l'amore è amore,non può essere ostacolato.»a quelle parole,i miei occhi caddero su quelli di Maddalena. Persi un battito,scivolando dolcemente nella trappola di quei due smeraldi.
Avrei voluto cadere in quella trappola per sempre.
