Rinchiuso fra le mura
di questo angusto bagno,
un castello di cemento e metallo
eretto per gioco, or necessità.È'l libero sfogo di tanta mestizia,
arsa sul rogo d'una città perversa.
Finge d'amare ciò che divento,
mentre nel buio è il mio tormento.Sul petto mi batto d'essere vacuo,
e i sentimenti non sento sinceri.
Una maschera, ottusa e goliardica alquanto, d'un disperato uomo codardo.E questi vicoli girano gl'occhi
al palesarsi di tipi loschi.
Tant'è che'l giustiziere persino
è stato comprato a tavolino.Che poi non si vende la vigilanza,
certo non sembra brillare in presenza.
e se cert'è che v'è criminale,
nessuna prova per farlo incolpare.Il sacro palazzo s'indegna al commento
e dei problemi porta ritegno,
prende un pastello colorato di bello.
Ascoltami madre!, non è che un tranello.Ma in fondo a ch'importa dell'altro
la verità piace celata.
Non sento parole del vicino disastro,
ché d'altronde la cosa aggrada.Viviamo in un mondo di pura follia,
dov'esser felici è fantasia.
Pazza una volta era l'alchimia,
oggi chi non gestisce l'economia.3 maggio 2023
ore 22:48
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Parole di Conforto
PoetryA volte il dolore è così tanto inevitabile che viene quasi da chiedersi se i pochi attimi di gioia non siano solo una fantasia costruita ad arte per poter tirare avanti un giorno, un secondo in più. In questa raccolta troverete molte "lagne" di un n...