Saliva su quel bus,
ormai son tre anni,
la bambina che dal padre
ebbe solo danni.
Ricorda quel vecchiaccio,
che le labbra si leccava,
fermava la carrozza
quando in strada la vedeva.Tre anni sono tanti,
lunghi e faticosi.
Tremuli rimpianti,
giocattoli costosi.
Quella bimba perse il bianco
e tutt'oggi ancor fatica
a curare il proprio pianto;
fredda lama un po' smussata.Ma sul bus mentre saliva,
una mano amica salutava.
Vecchia volpe, occhio fino,
intimoriva con lo sguardo
adulto e ragazzino.
Invitava a sé davanti
l'immatura a ben sedersi
e pian piano ad acquietarsi.Mentre ciarlavan quelle due,
un sorriso in bocca giacque...
eran calde le sue cure,
non v'eran più note amare.Poco dopo tutto tacque...
e con fare un poco torvo,
s'alzava la più saggia
"Io purtroppo qui non torno"S'asciugava il viso chiaro,
la piccola innocente,
"È un sentimento alquanto raro
ma so quel che m'attende"Quel bus mai più prese,
né la bimba, né la volpe cortese.
Ma in mente ancor ruggente
quello spirito dormiente
d'una vecchia conoscente,
e della sua piccola incosciente
perché entrambe son cresciute
con tre anni di crociate.7 maggio 2023
ore 23:47
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Parole di Conforto
PoetryA volte il dolore è così tanto inevitabile che viene quasi da chiedersi se i pochi attimi di gioia non siano solo una fantasia costruita ad arte per poter tirare avanti un giorno, un secondo in più. In questa raccolta troverete molte "lagne" di un n...