Avorio

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Ciao, scusami se scrivo...
Chi voglio prendere in giro?
Nemmeno so se leggi, ironico
non credi?
So che hai un'altra vita
e, spero finalmente, una felice...
nella mia nel frattempo,
la pace tace in favore
dell'inverno.

Cosa dici? Che è successo?
Niente, un po' depresso
per la pioggia.
Sono andato dalla psicologa,
indovina che m'ha detto?
Deflessione dell'umore,
certo nulla di certo.
Sette mesi mi sa che ho retto,
prima di mollare ancora...
Perché l'ho fatto?
Mi conosci, il problema è sempre
quello, quella vile carta verde
che manca ad ogni appello.

Scusami il disturbo, neanche
vorrei parlare, ma sono mesi
che sono solo, e non voglio
farli preoccupare.
Se hai tempo, se hai voglia
lascia che ti racconti
qualche mia piccola vergogna.

Ti ricordi quella notte?
Quand'ero tanto freddo?
Che imbecille sono stato!
Se ci penso ancora rido,
perché a distanza di un anno solo,
ogni avvertimento
che m'avevi dato, s'è avverato.
Ma proprio tutti eh,
non n'è saltato neanche uno.
Che ironia!

Credo di aver vissuto,
in circa tredici mesi, quello
che per parlarne, servirebbero
tredici anni.
Ho fatto un incidente,
ho lasciato la facoltà,
so che ti fa rabbia
ma d'altronde non ti sorprende...
Ho avuto sfiga a cuori,
a denari non ti dico,
con la casa di tutti i colori,
ed i miei ancora pagano.

Ora basta, non ti faccio
un canto, poso la tastiera
e rimugino nel pianto,
tanto so che domani
o domani l'altro,
sarò di nuovo in piedi.
Sta tranquilla mi rialzo,
ascolta solo questa mia
preghiera... Sii felice
e punta in alto.

In un mare blu cobalto,
tu sei l'avorio sempre bianco.

Grazie per l'ascolto.

23 novembre 2023
ore 19:53

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