Quando muore il fuoco

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La chiamava Coketown,
non che fosse questo il suo nome.
Dai colori spenti e morti,
indefiniti...
A sei anni di distanza, non sento
più il bisogno di entrarci.
Un giorno ho perso un'occhio,
il secondo un braccio,
ma la mente mi ha abbandonato
senza che nemmeno lo capissi
e prima che me ne accorgessi,
sanguinavo dal petto senza forze...
Nulla ha più fermato
quest'emorragia.

Cadevo, cadevo, cadevo
come le foglie amaranto
e mi bollavo come vecchio
mentre guardavo i miei coetanei
sprigionare una luce a me
sconosciuta.
Non ho, ormai, la forza
di invidiarli e di me non rimangono
che ceneri fredde...
Scorrono trascinate dal ruscello,
mentre a farmi da navigatore,
il frinire delle cicale.

In lontananza vedo qualcosa
di informe ma tiepido, e prego:
"fa che queste acque, una volta
soltanto, mi portino via
da questa melanconia."

26 giugno 2023
ore 11:34

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