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Mi sedetti di nuovo.
Sentii subito gli sguardi confusi dei miei amici addosso.
Probabilmente non si aspettavano così presto il mio ritorno. E nemmeno io.

<Beom, preparami il drink più forte che hai.> ordinai, appoggiandomi sul bancone per la troppa disperazione. Avevo fallito, il che non mi capitava spesso.
<Felix, sei sicuro che->
<Ti sembro incerto, Beom?> dissi, interrompendolo. Guardó per qualche secondo la mia faccia.
<Arriva.> concluse, iniziando a preparare la bevanda.
Nascosi la mia testa tra le braccia poggiate sul tavolo, irrequieto. Il fatto che quel ragazzo mi avesse rifiutato, senza che ancora avessi detto o chiesto nulla, non mi dava pace. Il mio orgoglio ne risentiva.

<Ok che ti avevo chiesto di sbrigarti, ma non così tanto.> disse ironicamente Jis, seguito dalla risata di Jeongin.
<Non sono in vena di scherzare, ragazzi.> risposi io, infastidito.
<Cosa è successo?> chiese il più piccolo.
<Cosa non è successo, vorrai dire.>
I loro sguardi adesso erano anche curiosi. Erano in attesa che continuassi con la spiegazione dell'accaduto.

Mi misi con le spalle appoggiate allo schienale della sedia, con braccia penzolanti e testa all'indietro, e nel frattempo arrivó anche il mio drink.
<Ero accanto a lui, avevo tentato un approccio chiedendogli se fosse solo e quale fosse il suo nome, e lui mi ha risposto male. Dice che non è qui per fare sesso, e mi ha anche definito una puttana. In poche parole, uno stronzo.>
Avevano gli occhi spalancati. Sapevano che odiavo quelli come lui, gli stronzi. Preferivo di gran lunga che non dicessero neanche una parola, invece di essere maleducati.

Seguì un breve silenzio.
<Ma?> chiese poi Jis.
Mi fermai un attimo, iniziando a giocherellare con la cannuccia del bicchiere in vetro.
<Ma... cazzo, lo avete visto? È alto, bello, accattivante. È perfetto, i suoi lineamenti, il suo corpo, le sue labbra, tutto. So benissimo che non sopporto gli stronzi, anzi, li odio, ma potrei sopportare tutto anche per una sola notte con lui.>, sorrisi solo al pensiero. Sentii anche le mie guance riscaldarsi, assorto, e gli altri due probabilmente lo notarono.

<Cavolo, Felix. Non ti avevo mai visto così... preso.> disse Innie.
...preso? Io?
Tornai dal mio stato di trance, scossi anche involontariamente la testa per "risvegliarmi".
<Io non sono preso.> risposi deciso.
<Oh, si che lo sei. E tanto.> aggiunse Jis, dando man forte a Jeongin.
Ero confuso. Tutto quello che avevo sempre fatto all'interno del Pride, e che avrei continuato a fare, era solo sesso e niente di più. Loro lo sapevano, e non mi avevano mai detto nulla.

<Insomma, è da quando te l'ho fatto notare che lo guardi come se fosse un miraggio, e adesso sei qui a parlare di lui rosso come un pomodoro. Sai anche tu che non avevi mai fatto così prima. Quando trovavi qualcuno di tuo gradimento, ti limitavi solo a qualche piccolo apprezzamento di poco conto.> continuó sempre il più grande.
Mi girai nuovamente verso quel ragazzo, ripensando alle parole appena dette da Jisung.

Lui era ancora lì, sullo stesso muretto a guardare la gente ballare come pazzi.
Lo osservai di nuovo, intensamente, e riflettei.
Poi, i nostri occhi si incontrarono ancora una volta, come la prima. Forse nel suo sguardo c'era un leggero pentimento questa volta, anche se fu un contatto troppo breve per poterlo capire. Qualcuno gli si avvicinó, si salutarono. Sembravano in confidenza, scherzavano. Doveva essere l'amico con cui diceva di essere venuto. Aveva qualche capello fuori posto sul retro della testa, la camicia stropicciata e i polsini delle maniche aperti. Sicuramente si era appena divertito per bene.

Stavano ridendo. Lui, stava ridendo.
Ecco, anche il suo sorriso era perfetto. Era un sorriso dolce, delicato, totalmente in contrasto col suo aspetto da duro e da inavvicinabile.
Era così avvenente...
Ma no, non poteva essere.
Tornai rivolto verso il bancone, afferrando il mio bicchiere e bevendo il contenuto tutto in una volta. Lo ripoggiai violentemente, vuoto.

<Vi sbagliate. L'unico interesse che ho per quel ragazzo è unicamente a scopo sessuale, niente di più.> Ero ostinato. Mi irrigidii. Non volevo, e non dovevo, invaghirmi di qualcuno. Non lì, non in quel pub. Non volevo interessarmi a qualcuno che fosse a conoscenza dei miei peccati. Ne avevo paura. Non volevo concedermelo. Non volevo dargli la possibilità di rinfacciarmelo, in futuro. Non doveva sapere.

Innie mi mise una mano rassicurante sulla spalla. A quel contatto mi sentii un tantino più rilassato.
<Lix, sappiamo quello a cui stai pensando. Ma credimi, non c'è nulla di male nel farsi prendere da qualcuno, prima o poi capita a tutti, anche a quelli come noi. Non pensare di non meritartelo solo per quello che fai qui dentro, devi solo trovare la persona giusta che ti accetti, tutto qui.> e mi sorrise.
Volevo cedere alla tentazione, volevo provarci, ma non riuscivo. Era un mio principio.

<Grazie Innie, ma se la metti così, non credo lui sia la persona giusta.> dissi allora io. Non mi aveva trattato esattamente come avrebbe fatto una persona che accettasse quello che faccio qui.
<E chi lo sa? Magari cerca di proteggersi anche lui, proprio come fai tu.> concluse.
Mi fece riflettere molto quella frase, forse aveva ragione Jeongin. Forse voleva solo difendersi, anche se il suo modo era al quanto stravagante.
Io volevo stare lontano dagli stronzi come lui, lui dai ragazzi come me, cedevoli al desiderio troppo facilmente.

Peró non ero ancora del tutto convinto.
<Si, beh, magari hai ragione tu. Apprezzo molto le tue parole, davvero, ma sta di fatto che quel ragazzo non mi piace. È mozzafiato, ha delle labbra invitanti, due mani da far venire i brividi... ma resta uno stronzo.> iniziai, e feci una pausa.
<E ve lo dimostrerò. Questa notte riuscirò ad andarci a letto, stanotte solamente, e vedrete che poi non sentirete mai più parlare di lui.> finii, rilassato. Ero più che convinto delle mie parole. Ammetto che era il ragazzo più bello che avessi mai visto, ma non ero interessato a lui. O meglio, forse ero ancora in tempo per non diventarlo.

Il più piccolo schioccó la lingua, in un sorriso sconfitto, e consegnó il suo bicchiere vuoto a Beom.
<Bene Felix, ma mi sa che dovrai rimandare tutto questo a più tardi... guardate laggiù.> disse finalmente Jis, che era rimasto in silenzio tutto il tempo.

Ci indicó l'entrata, dove aveva appena fatto ingresso il signor Woo.










angolo autrice

si sono di nuovo in ritardo.
ma va bene comunque 🥰

fatemi sapere se questo capitolo vi è piaciuto, xo

-auro

𝐬𝐢𝐧𝐧𝐞𝐫𝐬 || ʜʏᴜɴʟɪxDove le storie prendono vita. Scoprilo ora