stop it;

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Ci incamminammo, il mio polso era ancora intrappolato nella sua stretta.
Se quel solo contatto mi faceva già schifo, non volevo immaginare dopo.
La folla aveva ricominciato a ballare, il volume della musica aumentó e tutto tornó come prima.

Io peró ero preoccupato.
Non mi era mai capitato di fare sesso contro voglia, perchè ero sempre io quello a scegliere con chi volerlo fare.
Questa volta era diverso. Lui non era un uomo come gli altri. Era una persona rinomata, importante, che era venuta a passare una serata proibita dentro al locale che frequentavo ogni notte. Nulla doveva andare storto, perchè se così fosse stato e lui avesse avuto una brutta impressione, il Pride avrebbe potuto chiudere.
Dovevo sforzarmi, dovevo farcela.

Arrivammo davanti ai bagni, e il ragazzo era ancora lì.
La scena mi sembró a rallentatore. Io lo guardai e lui guardó me. Sembrava impossibile, ma adesso nel suo sguardo c'era ancora più rabbia per quell'uomo di quanta non ce ne fosse già prima.
Sembrava volersi avventare su di lui, ma noi ci eravamo già immersi nel pungente odore di fumo dei servizi pubblici del pub.
<Tutti fuori.> disse rivolgendosi a quelle poche persone che stavano lavando le mani o che erano appena uscite in coppia dal bagno, intimidatorio.
Le porte si chiusero.
Così adesso ero completamente solo, con lui.

Non perse tempo ad entrare nel primo stanzino che aveva davanti, chiudendo la sicura non appena anch'io fui dentro.
Fu proprio in quel momento, quando fummo in quel piccolo spazio chiuso solo noi due, che realizzai davvero quello che stavo per fare.
Mi mancó l'aria.

La prima cosa che fece fu avvicinarsi di nuovo a me, come prima, o forse anche di più.
Sentivo il suo respiro soffiare sulla mia fronte, il suo sguardo sgradevole perscrutare ogni centimetro del mio viso, mettendomi ancora più in soggezione.

<Allora, stellina...> inizió.
Quel soprannome fece contorcere il mio stomaco.
Avrei voluto spintonarlo e scappare, ma dovevo ricacciare quel pensiero indietro.
<... sai di essere dannatamente bello?> continuó.
Io non spiccicai una parola, ero sdegnato.
Se a farmi quel complimento fosse stato un qualsiasi altro ragazzo, magari proprio quello dalla chioma rossa, sarebbe stato anche eccitante.
Ma in questa circostanza, l'unica emozione che provavo al momento era repulsione, schifo.
Nei suoi occhi c'era solo ipocrisia.
Quella persona era subdola, non mi sentivo al sicuro.

<Non hai idea di quante volte mi si sia alzato al solo pensiero di averti qui, davanti a me...>
La sua mano si insinuó sotto la mia maglia, toccando e palpando il mio addome non molto definito.
E per la prima volta, mi feci davvero schifo.
Quel tocco mi fece sentire segnato, mi resi finalmente conto di quello che stavo facendo nella mia vita.
Mi stavo vendendo, anche se in cambio non ricevevo nulla, solo soddisfazione.
Adesso ero lì, con un pezzo grosso della società che stava per scoparmi senza il mio consenso.
Legalmente parlando, quella sarebbe stata una molestia.

La mia vista si appannó.
No Felix, non puoi piangere.
<...e indovina un po'?> riprese l'uomo.
La sua bocca si posó infida sul mio collo, lasciando baci umidi e scie di saliva che aumentarono solo il mio disgusto.
Nel frattempo la sua mano era salita sul petto, aggiungendo la sinistra che invece stava per infilarsi nel retro dei miei pantaloni.
Brividi percorrevano la mia schiena.

Le sue labbra continuavano a muoversi, risalendo su per il mento per poi fermarsi alla mandibola.
<Adesso sei qui.> concluse.
E si avventó sulle mie labbra.

Il contatto fu violento, molto, tanto che d'istinto spalancai gli occhi.
La sua lingua si unì alla mia senza chiedere permesso, immediatamente.
Era vogliosa, impaziente, voleva di più.
La mia era nauseata, restia, stavo per vomitare.
La mano che prima era solo alla base dei miei jeans blu, ormai si era addentrata talmente tanto che stava già palpando il mio culo.
La maglietta era totalmente alzata fino al collo, con la sua mano destra a stuzzicare tutta la zona del petto senza sosta.
Lo aveva di marmo, lo sentivo premere sulla mia parte bassa dell'addome.

𝐬𝐢𝐧𝐧𝐞𝐫𝐬 || ʜʏᴜɴʟɪxDove le storie prendono vita. Scoprilo ora