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Mi stupii nel ritrovarmi sul letto, di nuovo da solo.
Di certo non ero stato io a stendermi lì sopra, per quanto ricordavo mi ero addormentato per terra, esausto.
Quel piccolo materasso era davvero scomodo, non c'era neanche un cuscino a sorreggermi la testa.Aprii gli occhi lentamente, sentendo le palpebre pesanti. Li stropicciai. Dalla poca luce che vidi entrare dalla veranda, dedussi che il sole stava per sorgere.
Alzai il busto e cominciai a guardarmi intorno, in cerca di Hyunjin.
Non si trovava all'interno della camera da letto.
Mi alzai in piedi, anche se un po' controvoglia per via della stanchezza, e andai a controllare nello studio.Spalancai debolmente la porta, controllai le sedie davanti agli scaffali, la scrivania, ma vidi soltanto il ritratto che aveva fatto la sera prima. Lui non c'era. Cercai di trovare qualche sua traccia, magari aveva lasciato un biglietto, qualcosa di scritto, tuttavia non trovai nulla.
Un leggero senso di panico iniziò a impossessarsi di me.
Se n'era andato lasciandomi lì da solo? Mi aveva chiuso lì dentro? Quando sarebbe tornato?
Tornai velocemente in camera da letto, cercando di rimettere ordine tra i miei pensieri.
Passai una mano tra i capelli, terribilmente confuso.Mi calmai in un attimo quando scorsi una chioma rossastra sull'erba del giardino.
La mia mano scese sul petto, e respirai profondamente sollevato, capendo di essermi preoccupato per nulla.
Aggiustai appena i miei capelli, sicuro che fossero un disastro, poi lo raggiunsi fuori.Dovevano essere circa le cinque del mattino.
I raggi del sole mattutini mi colpirono in pieno volto, riscaldandomi la pelle. Sentii l'aria fresca contrastare quel flebile calore.
La fioritura del giardino sembrava ancora più bella alla luce del giorno, i colori risaltavano il doppio di quanto non avessero già fatto la sera prima, anche se pareva impossibile.
Era confortevole.Mi avvicinai a Hyunjin.
Mi fermai appena sopra di lui, il suo braccio destro a sorreggergli la testa.
Era disteso, pareva star riposando, gli occhi erano chiusi.
Aveva un'espressione così serena, tranquilla, che feci di tutto pur di non svegliarlo.Mi abbassai lentamente, mettendomi vicino a lui, e assunsi la sua stessa posizione.
Pensavo non si fosse accorto di me.
<Buongiorno.> gli sentii dire, pochi secondi dopo.
La sua voce era roca, segno che anche lui era sveglio da poco.
Mi voltai, notai che mi stava già guardando.
I suoi occhi riuscivano a donarmi un senso di pace anche di prima mattina.<Buongiorno a te.> risposi, accennando un sorriso. Fece lo stesso anche lui, poi chiuse di nuovo gli occhi.
Non so che potere avesse quel ragazzo su di me, ma riusciva sempre a farmi venir voglia di parlare. Odiavo farlo da appena sveglio, soprattutto a quell'ora del mattino.
Peró mi trattenni, sembrava stanco, e l'ultima cosa che volevo era disturbarlo. Mi limitai ad osservarlo, ignorando la possibilità che potesse accorgersene.I raggi del sole lo rendevano solo più bello, era incredibile.
La sua bellezza era sbalorditiva, sembrava quasi una divinità.
I capelli rossi avevano assunto un tono più aranciato grazie alla luce dell'alba, il suo viso risplendeva.
I suoi zigomi erano più accentuati, le labbra rosee.Mi venne voglia di accarezzarlo, ma non lo feci, anche se la sua pelle era così liscia e morbida che non avrei mai voluto smettere di toccarlo.
<Hai di nuovo voglia di parlare, per caso?> disse improvvisamente, tenendo gli occhi ancora chiusi.
Spostai lo sguardo al cielo, imbarazzato.
Si era sicuramente accorto che lo stavo fissando.Lo sentii voltarsi verso di me, ma non ebbi il coraggio di fare altrettanto.
<No, voglio lasciarti riposare.> risposi, con voce incerta. Anche se, non aveva capito male, non mi sarebbe dispiaciuto farlo.
<Ma io non voglio riposare.> disse di nuovo.
Allora lo guardai, i suoi occhi erano aperti.
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𝐬𝐢𝐧𝐧𝐞𝐫𝐬 || ʜʏᴜɴʟɪx
Fiksi Penggemarhyunlix; '𝐈 𝐩𝐫𝐞𝐟𝐞𝐫 𝐚𝐧 𝐢𝐧𝐭𝐞𝐫𝐞𝐬𝐭𝐢𝐧𝐠 𝐯𝐢𝐜𝐞, 𝐭𝐨 𝐚 𝐯𝐢𝐫𝐭𝐮𝐞 𝐭𝐡𝐚𝐭 𝐛𝐨𝐫𝐞𝐬.' -𝐌𝐨𝐥𝐢è𝐫𝐞 - dal testo... 'Piangevo. Chiusi gli occhi, e l...