Capitolo 1.
Finisco di svuotare anche l'ultimo scatolone e lo poggio vicino agli altri dieci accanto al muro rosso.
Raccolgo i capelli castani in una veloce coda di cavallo e vado nella mia nuova cucina, a bere un bicchiere d'acqua, con i miei bicchieri appena comprati.
E' incredibilmente bello poter finalmente abitare nella mia nuova casa, avre un senso di indipendenza che si può acquisire solo allontanadosi dalla casa nella quale si è vissuto per anni.
Ho sempre amato la mia indipendenza, per questo appena finite le superiori ho lasciato l'Italia per poter vivere nella mia amata Londra con una persona che col tempo ho imparato ad apprezzare e a considerare fin troppo importante.
Una persona che in questo momento sta entrando dalla porta di casa, con due buste della spesa per mano.
"Rose, ricordami che qua è tutto invertito! Ho rischiato di morire investita un centinaio di volte!" urla Ariel gettando le buste sul tavolo e rovesciando il contenuto per prendere la vaschetta del gelato alla menta.
"Vuoi amica?" chiede scuotendomi il gelato sotto il naso.
Annuisco e prendo due cucchiai. Gliene porgo uno che afferra subito e ci sediamo insieme sul nostro nuovo divano di pelle bianca.
"Sai Rose, ancora non ci credo che siamo davvero qua. Siamo riuscite a realizzare quello che abbiamo sempre sognato."
La voce di Ariel è piccola ma acuta mentre poggia la testa sulla mia spalla e continua a mangiare il gelato che abbiamo comprato con i nostri soldi.
"Lo so amica. E' qualcosa di incredibile." in realtà non ho molto da dire. Non riesco ad essere pienamente felice come Ariel per il semplice fatto che non credo di averlo ancora realizzato.
Cioè, io e la mia migliore amica, abbiamo davvero comprato questo piccolo ma accogliente appartamento a Covent Garden.
Abbiamo davvero decorato il salone con le nostre foto e i nostri oggetti.
Abbiamo sistemato le nostre camere; la mia di un verde acqua scuro, quella di El di un rosa cipria tenue.
Era tutto quello che volevamo. E adesso sembra semplicemente strano.
Mi alzo dal divano e mi avvicino alla grossa finestra che da sulla strada piena di artisti.
C'é chi suona la chitarra, chi poco più in la, il violino, oppure ci sono ragazzi che mostrano i loro disegni a coppie di innamorati, a ragazze appena uscite da scuola.
Lo fanno solo perchè gli piace. Non lo fanno con lo scopo di avere soldi, solo quello di mostrare al mondo le loro capacità.
"Amica, metti via quel gelato. Andiamo a prendercene uno a Green Park" Le dico mentre sciolgo i capelli e indosso le Dottor Martens basse nere.
Ariel si alza e va in cucina-probabilmente a mettere via il gelato- per poi mettersi le ballerine rosa in tinta con il vestito a fiori.
Afferra la giacca di jeans con dentro lo stretto neccessario, mentre io prendo una borsa a tracolla e ci butto dentro soldi, chiavi e telefono.
Usciamo entrambe dalla porta e ci mettiamo a correre giù per le scale ridendo come delle pazze e spintonadoci a vicenda per cercare di arrivare prime.
Quando usciamo fuori dal palazzo siamo entrambe senza fiato, e ci dobbiamo appoggiare a un muretto per riprenderci dalle risate.
Queste sono le sfortune di non avere un palazzo con l'ascensore.
STAI LEGGENDO
Stay
RomanceLui ha preso qualcosa di me. Mi ha portato via dei pezzetti, un pezzo alla volta, pezzi così piccoli che non me ne sono neanche accorta. Voleva farmi essere qualcosa che non ero e mi sono trasformata in ciò che voleva. ** Rosie non sapeva che prest...