Chapter three

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Mi sono sempre piaciute le auto sportive, per il semplice motivo che mi è sempre piaciuta la velocità.


Questa è una cosa che io e Matt abbiamo in comune.


Matt cambia la marcia, cantando sulle note di 'What I did for love' e la sua voce è davvero stupenda.

Emetto un mezzo urletto, mischiato alle risate, quando il ragazzo prende una curva troppo velocemente.


E' totelmente pazzo.


Ma dovevo aspettarmi qualcosa del genere, quando prima di salire mi ha chiesto 'Ti piace la velocità scheggia?'

Alla mia risposta affermativa, mi ha  soltanto detto 'allacciati bene la cintura'

E poi è partito, ingranando la marcia, accendendo lo sterio e mettendosi a cantare a squarcia gola.

Mi sono messa a cantare con lui, nonostanti fossi davvero stonata, e abbiamo fintito per correre sua una strada deserta.


Matt ha voluto fare un giro più lungo per arrivare al locale in modo tale da poter correre in modo sicuro.

Un'altra cosa che amo di questa macchina, è il fatto sia una decapotabile, e di un bellissimo colore rosso vivo.


"Scheggia, dobbiamo andare piano ora. Siamo vicini al centro" dice ancora ridendo.

Annuisco, mentre anche io cerco di fermare le mie risatine stupide.


"E' stato davvero fantastico" abbasso leggermente il volume della radio, e mi rifaccio la crocchia che si era distrutta con la velocità.


"Quanto siamo andati veloci?"


"Circa 160 km/h. Se qualcuno ci avesse visto, mi avrebbe ritirato subito la patente"

Annuisco vigorosamente.


"Avrebbero fatto bene. Sei un pazzo" la mia voce è ancora instabile.


"Si, lo sono. Ma non farei mai nulla di davvero pericoloso con te sopra" Matt dice concentrandosi sulla strada.


Il mio cuore perde un battito dalla dolcezza mista alla serietà con il quale lo ha detto.

Reprimo un sorriso e mi giro a guardarlo. E' bellissimo con gli occhi concentrati sulla strada- che presenta un leggero traffico- e la bocca distesa in un sorriso felice.

Si ferma a un semaforo, e si gira a fissarmi.

Il suo sorriso si amplia, e con il suo anche il mio.

Non ho idea del perchè mi senta così a mio agio con una persona che conosco da così poco tempo, ma va bene.

Mi piace la sensazione di pace e tranquillità, e sono venuta qua per vivere.

Per vivere davvero, per sentire emozioni che in Italia avevo smesso di provare da tempo.


"Siamo quasi arrivati scheggia"


"Va bene." sorrido.

Sembra che non riesca a farne a meno.


"Grazie per il bel viaggio Matt" dico quando parcheggia davanti a Starbucks.


"E' stato un piacere Rosalie" scendiamo entrambi dalla macchina, e gli tiro un pugno scherzoso sullo stomaco.


"Complimenti Matthew!" dico quando con le nocche tocco gli addominali.

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